Fuori

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Non riesco a smettere di pensare che questa ragazza sia fantastica, chissà se tra lei e Jacob c'è del tenero.

Ha un appartamento davvero carino e curato, non è molto grande e deduco ci viva molto poco visto che fa la dottoressa...

Non so molte cose su di lei in realtà, abbiamo scambiato si e no due parole.

La doccia di prima non è servita a molto, ho paura di qualsiasi cosa.

Mi sarei voluta pulire da tutto quello che è successo, ma non ci riesco...
Vorrei magicamente rimuovere qualsiasi ricordo legato a loro, dimenticare tutto ma non posso.

Pensavo di aver sepolto il mio passato e invece tutto torna. Appena chiudo gli occhi mi sento legata e torturata, se respiro a fondo sento i polmoni riempiti d'aria consumata...

Se Travis non volesse che facessi i controlli medici? Se non volesse più avermi tra i piedi? Se scoprendo tutto non mi volesse più?

Non riesco a smettere di pensare...
È successo tutto per colpa mia, di nuovo.

Decido di mettermi sul divano a guardare la tv, ha Netflix sul televisore e opto per una serie.
Mi addormento poco dopo, ho un bel po' di sonno tranquillo da recuperare..

Mi sveglio di soprassalto per la seconda volta in poche ore, ho il sonno leggerissimo ormai.

Sento bussare alla porta di nuovo, non l'ho immaginato allora, chi potrà mai essere? Mi avvicino all'ingresso e con voce strozzata dico «Chi è?»

«Madi, sono io Jacob» riprendo fiato visto che ero rimasta in apnea.
Apro la porta piano controllando che sia veramente lui.

Quando lo riconosco lo faccio entrare e richiudo velocemente la porta alle sue spalle.
Mi stropiccio gli occhi e tiro un sospiro di sollievo, per poi dirgli «Mi hai fatto prendere un grande spavento»

«Scusami ma non hai un telefono e più che bussare alla porta non sapevo cos'altro fare, perdonami» dice grattandosi la nuca. Non posso fargliene una colpa se io adesso ho paura, vivo nel panico più totale.

Vorrei un abbraccio in questo momento ma desisto dall'idea di farmi compatire da lui.

Nella mia testa ora c'è solo un gran casino che ha bisogno di una sola persona per rimettersi un po' in sesto, Travis.

«Okay, perdonato»
Non riesco a stare tranquilla, dove è Trav?
Il mio piccolo starà bene? Ho così tante domande e poche risposte.

«Posso farti una domanda, Jacob?»
Gli dico mentre mi mordo il polso della maglietta.

È girato a prendere qualcosa dal frigo, anzi forse prima gli chiederò se tra lui e Cleo c'è del tenero o forse è meglio di no...dovrei farmi gli affari miei ogni tanto...
Direi.

«Quello che vuoi, lo sai» si gira sorridendomi con una bottiglia di acqua in mano.

Si muove come se fosse in casa sua, vorrei pensare ad altro in questo momento eppure non ci riesco...
«Come ci sei finito tu là dentro?»

«È complicato, in realtà Damon è mio amico, il ragazzo che ti ha portato via da casa sua»
So chi è Jacob, so anche perché mi vogliono morta ma questo è meglio che tu ancora non lo sappia.

Sento un nodo alla gola, le lacrime sono sul punto di uscire ma cerco di resistere, gli faccio cenno di continuare «l'ho sentito parlare al telefono con il fratello, Derek, non è mai stato un bravo ragazzo lui, ha sempre avuto dei giri alquanto loschi, così nella conversazione è uscito il nome di un certo Travis, non conosco molti Travis se non il ragazzo di cui mi avevi parlato tu»
Sento una lacrima scendere dalla mia guancia.
Derek non sarebbe dovuto tornare. Non avrebbe dovuto prendermi, non di nuovo.
«Ti giuro che non avevo idea di quello che facevano li dentro, io..»
Si mette seduto vicino a me e mi accarezza la mano

«Vuoi che continui?»
Gli faccio cenno di sì senza dire una parola continuando a guardare un punto fisso sperando di non scoppiare da un momento all'altro.
Non sa molto, è così innocente...non deve sapere tutta la storia.

Caleb dovrà rimanere sepolto insieme a tutto il resto...
Respiro ed inspiro ma continuo a sentire il respiro spezzato, l'aria che puzza di chiuso e la poca luce che entrava nella stanza.

Mi accarezzo la pancia. Piccolino sei stato solo tu il motivo per cui non ho abbandonato tutto, sappilo.

«L'ho visto preoccupato, così gli ho chiesto cosa stesse succedendo, l'unica cosa che mi ha detto è che il fratello aveva un grande problema è che aveva bisogno del suo aiuto così ha chiesto anche a me di dargli una mano»

Perché Jacob dovrebbe aiutarli? Non hanno bisogno di nessuno. Il fatto del fratello preoccupato è stata tutta una finta.

Loro sanno chi è Jacob? O Jacob sa chi sono io?
Nessuna risposta sensata a tutte le domande che ho in mente. Riesco solo a tremare come una foglia e questo al mio piccolino non fa bene.

«Continua Jac, ce la faccio» nel mentre non faccio altro che continua a torturare il polso della maglia con i denti.

«Ed ho acconsentito a dargli una mano, così da poter vedere se realmente parlava di quel Travis, anche se sapevo tutto quello che era successo a voi»
Questa cosa non mi quadra affatto. Nessuno farebbe mai quel che ha fatto lui.

Non mi conosceva ed è venuto subito a parlare con me, mi ha aiutato come non avrebbe fatto nemmeno una mia amica. Io da stupida gli ho anche raccontato tutto...

Eppure sapendo che l'unico Travis che conosceva era morto lui si è immischiato comunque...perché avrebbe dovuto farlo?
Le notizie corrono veloce dentro le scuole, sopratutto se si tratta di due ragazzi e di un tragico incidente...
Non avrebbe potuto non saperlo, c'è ancora qualcosa che mi tiene nascosto. Devo capire cosa c'entra lui con gli Heil e chi è davvero.

Posso fidarmi realmente di lui? C'è qualcosa che non fila, da troppe cose e questa sua aria da angelo non me la racconta giusta.

Ad un tratto sento bussare alla porta. Sussulto sul divano. Jacob fa per alzarsi quando lo blocco.

«Vado io» tremante mi alzo dal divano per dirigermi verso la porta.

Dovrei riprendere in mano la mia vita prima o poi giusto?
Magari più poi, che è meglio.

Quando guardo dallo spioncino non posso credere ai miei occhi...

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora