Un grande affare

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POV MADISON

La fine del rumore dello scroscio dell'acqua mi fa capire che ha finito di farsi l'ennesima doccia della giornata.

Questi giorni sono stati uno schifo. Trav ha sempre cercato di stare con me il meno possibile e appena usciva a fuori l'argomento "affare", ovviamente
off-limits specifico, vedevo la sua ira fare capolino tra noi.

Si è chiuso in se stesso più di quanto non abbia mai fatto. L'unica cosa che lo vedo fare è prendere il suo borsone da palestra e sgusciare fuori dalla porta.
Ha eretto un muro talmente alto che non sono ancora riuscito a scavalcarlo. Spero solo che una volta passato tutto torni come prima.

È diventato più massiccio dall'incontro, non fa altro che allenarsi e i risultati si vedono, parecchio aggiungerei. L'unica parte che adesso conosco nei minimi particolari è la sua schiena che mi lascia sola, continuamente.

«È una scatola per te Mad» mi dice Sam dalla porta.

Un pacco per me? Non mi sembra di aver ordinato nulla, mi alzo dal letto e vado a vedere.
È piuttosto grande color argento ed ha un fiocco rosso al di sopra, noto un biglietto tra i nastri così l'appoggio sul tavolo per leggerlo.

Questo è per te, grazie per aver accettato, non te ne pentirai 
-Damon.

Sgrano gli occhi e rimango a bocca aperta. Sam si affaccia per vedere esclamando un «Oh cazzo» a bassa voce.

Non avrei saputo dirlo meglio amica mia. Io non dico nulla, sono solo...sorpresa? Credo.

«Che succede?» dice Travis venendo vicino a me seguito a ruota da Jonas che continua con un «Chi era alla porta?»

«Una scatola per Madi» dice Sam andando a sedersi sul divano portandosi dietro un Jo borbottante, impiccione.

«Non te ne pentirai» sussurra Travis leggendo un'altra volta il biglietto «Io lo ammazzo» esclama tirandolo sul tavolo.

«Ehy ehy, volete dirmi cosa succede?» esclama Jonas accigliato dall'angolo del divano.

«Damon le ha mandato un biglietto con scritto "grazie per aver accettato, non te ne pentirai"» ringhia incazzato, scimmiottando la parte che ha letto.

Jonas mi guarda con gli occhi spalancati per poi passare ad un'espressione di compassione verso Travis. Non serve farmi sentire più in colpa di così.
Io non c'entro niente con le sue azioni.

«Trav non fare così» dico riprendendomi dalla confusione «É uno stupido biglietto» cantileno cercando di toccarlo e calmarlo ma con scarsi risultati.

«Di un coglione che ha firmato la sua condannata a  morte, forza aprilo, voglio proprio vedere che ha in mente» con uno scatto improvviso della testa indica là scatola. Incrocia la braccia al petto aspettando la mia prossima mossa.

Faccio come mi dice e apro delicatamente il coperchio, deduco sia un vestito. Lo tiro fuori e rimango di nuovo esterrefatta, è bellissimo.

Non dico nulla, lo osservo in silenzio.

È completamente nero, il sopra è adornato da paillette nere con scollo profondo, ha una cinta in raso da cui poi parte la gonna che sembra essere dello stesso materiale, con uno spacco ampio sulla destra.

Travis sbuffa e lo vedo serrare la mascella «Bene, si godrà un bello spettacolo» l'osservo poi sparire in camera ed uscire con il borsone da palestra.
Segno che sta di nuovo scappando da me per andare ad allenarsi, come fa di consueto ormai.

Forse ha solo bisogno di sbollire la rabbia...

«Trav» provo a chiamarlo ma sta già uscendo dalla porta. Non può ignorarmi per sempre...

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora