Lo sanno

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I giorni con il nuovo inquilino passano più veloci, vengo spesso svegliata da rumori provenienti dal piano di sotto, inizialmente avevo paura poi ricordavo di avere un bellissimo micetto e ritrovavo la pace.

Mi tranquillizza avere qualcuno per casa che non sia pericoloso.

Guardo il telefono e sono le 8; sta mattina sono riuscita a dormire, emozionante.

Decido di alzarmi, ringrazio il cielo di non avere la nausea quindi posso dire che sarà una bella giornata.

Sento lo squillo del mio telefono e lo prendo, un messaggio dal solito numero sconosciuto, che palle.
"Ehy piccola piaciuto il regalino?"
Regalino? Sempre lo stesso numero e sicuro sempre la stessa persona.
"Si può sapere chi sei? Quale regalo di cosa parli?"
"Piccola, un gattino piccolo e indifeso non può arrivare da solo al secondo piano,non l'avevi capito?"

Oh, siamo nella merda.
Qualcuno di loro sa che siamo qui, ora ne sono più che sicura. E la cosa non va affatto bene cazzo, non va bene per niente.

Forse avrei dovuto dirlo a Travis dall'inizio. Decisamente. Ormai è passata quasi una settimana da quando abbiamo trovato il micio e quindi...
Siete spacciati.
Siamo spacciati.

Inizio ad avere paura,tanta paura.
«Trav?» grido al piano di sotto senza avere alcuna risposta, perfetto non c'è.

Avrei dovuto dirglielo dei messaggi, avrei dovuto dirglielo subito, cristo che stupida.

Sono sola in casa e qualcuno vuole giocare con me. Mi iniziano a tremare le mani, non so cosa fare.

Un altro messaggio
"Sei da sola, piccola,vuoi compagnia?"
"No grazie,sto bene così"
Sento bussare alla porta.
Non mi muovo dalla camera, ho troppa paura per pensare lucidamente. Chi diavolo è questo che mi scrive?

Non capisco come facciano a sapere dove siamo...

Bussano alla porta, di nuovo, ancora più insistentemente.

Decido di andare a vedere, devo pur sapere se sto per morire? E se fosse uno di loro?
Sarà sicuramente uno di loro, dannazione.

Corro giù dalle scale e mi precipito alla porta per vedere dallo spioncino, tremo ancora mentre lo apro.

È solo Damon, dio ringrazio il cielo. Tiro un sospiro di sollievo e mi appoggio alla porta facendo regolarizzare il mio respiro.

Non so se dovrei essere felice o meno..
Sarà solo una coincidenza? Eppure io non mi fido.

Faccio un respiro profondo, porta una mano sul cuore e cerco di sorridere nel modo più realistico possibile.

Apro la porta e mi trovo un Damon tutto sorridente davanti, beato lui.
«Buongiorno»

«Buongiorno padrone di casa» esclamo con un finto entusiasmo che però sembra illuminarlo.

«Ho portato la colazione» dice per poi alzare una bustina di carta che teneva in mano.

Rimango un po' perplessa, ma cosa cavolo ci fa lui qui?
Il mio stomaco però borbotta all'istante felice di vedere qualcosa da mettere sotto i denti.
«Cosa hai portato di buono?»

«Mi fai entrare o mangiamo sulla soglia di casa?»
Mi scappa una risatina, in realtà non vorrei ma evidentemente devo.

«Scusa hai ragione, vieni, se volevi vedere Travis mi dispiace ma non c'è»
Entra e chiudo la porta guardando un po' in giro, sembra non esserci niente di strano.

«Non sono qui per Travis, so che non c'è»
Sento un nodo alla gola stringersi sempre di più.

«Ah no? E perché sei qui?»

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora