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La mattina seguente scelsi di non andare a lavoro, per quanto mi servissero soldi non ero ancora pronta per vedere quella facciua di merda di Topper e Rafe. Avevo pensato tutta la notte a quanto successo il giorno prima, mi era venuta anche la malsana idea di ringraziare Rafe per quello che aveva fatto, da una parte glielo dovevo, dall'altra non ci eravamo rivolti ancora mai la parola da quando gli avevo detto di starmi lontano. Non avevo la minima idea di come approcciare con lui nè cosa gli avrei detto, così scelsi la strada più semplice e quindi non dirgli niente. Magari avrei potuto rivolgergli uno sguardo di ringraziamento, il problema anche qua era la poca fiducia in me stessa, non ero sicura che sarei riuscita a guardarlo negli occhi e limitarmi a quello. La mia parte razionale mi fece capire che era meglio lasciar correre, infondo ero una pogue, non gli dovevo un bel niente a lui.

Tutto il tempo in cui sarei dovuta essere a lavoro lo passai a letto e dopo mi feci una doccia bollente sperando che l'acqua calda bastasse a togliere dalla mia pelle i segni di quel coglione di Topper. Dopo un' ora di doccia in cui mi lessai canticchiando tutta la mia playlist di spotify mi rivestii pronta ad andare dai miei amici.

Prima sistemai un po' la casa, mia madre ultimamente era stressata e non volevo che la prima cosa a cui pensava una volta a casa fosse "che porcile" o che si preocupasse di dover fare altro lavoro.

L'appuntamento con gli altri era a casa di John b, JJ come quasi ogni notte aveva dormito lì mentre gli altri li avevano raggiunti in seguito, inclusa me.

Prima di varcare la soglia della sua casa feci mente locale tra tutte le bugie possibili e una selezione naturale delle più credibili, anche sarah era presente e dato che si stava parlando di suo fratello dovevo essere molto cauta e attenta, seppure i due non aveva chissà quale rapporto non potevo dirle fischi per fiaschi perchè di certo se ne sarebbe accorta.

Ad aprirmi fù JJ ed ora il suo occhio nero era ancora più visibile, la vista del biondo tutto ammaccato mi fece stringere il cuore, soprattutto perchè l'artefice era il ragazzo con cui ero andata a letto.
"Che splendore" dissi sarcasticamente con un tono triste.
"E tu bella collana" ribattè ironico lui riferendosi ai segni sul mio collo.

Entrai nel soggiorno dove trovai il resto dei miei amici.
"O mio dio" Sarah corse verso di me e osservò le mie lesioni vergognandosi di essere stata con un ragazzo del genere.
"Sto bene tranquilla" dissi con la voce ancora rauca e poi spostai l'attenzione su Pope che pure lui era ridotto bello male.
"Io pure però sono arrabbiato" rispose leggendomi nel pensiero.
"Benvenuto nel club amico" si intromise JJ.
"Ragazzi io non ho capito ancora bene cosa è successo però" ammise John B confuso dato che ieri avevamo scelto di lasciarlo all'oscuro e non rovinare anche la sua di serata.
"E' partito tutto un giorno che mio padre ci aveva dato da fare delle commissioni e nel fare delle consegne, loro ci hanno attaccati e picchiati" fece una piccola pausa mentre io tornai mentalmente al giorno in cui tutto queste ebbe inizio..in cui Rafe ebbe inizio. "Noi volevamo vendicarci e così abbiamo disegnato un gallo sulla barca di Topper, lui ieri ci ha trovato e insieme a tuo fratello" indicò Sarah "e Kelce ci ha picchiato, saremmo potuti anche morire se Topper e Rafe non avessero iniziato a discutere" finì finalmente di spiegare.
"Aspetta di cosa stavano discutendo?" chiese Sarah.
"Di me" dissi a voce bassissima spostando l'attenzione di tutti i presenti su di me.

"E perchè Rafe ti avrebbe aiutata?" chiese dopo un po' John b anche se quella domanda se la stavano chiedendo tutti, me inclusa.
"Non lo so" risposi guardandomi le punte delle scarpe come se fossero la cosa più interessante del mondo.
"Rafe è strano da un po' di giorni, non per forza aveva un motivo" ammise Sarah.
"In che senso strano?" chiesi preoccupandomi forse un po' troppo data la situazione e soprattutto il soggetto.
"Si l'altro ieri per poco non ha distrutto la sua stanza per una crisi di rabbia" esattamente due giorni fa avevo detto a Rafe di starmi lontano e esattamente due giorni fa aveva avuto una crisi di rabbia, non ero una detective nè avevo manie di protagonismo chiariamo, però tutto questo non mi quadrava, c'erano troppe coincidenze e troppe domande senza risposta.
"E' matto, ora si spiega tutto" disse con nonchalance JJ irritandomi un po'.
"JJ!" lo rimproverò Sarah, Rafe probabilmente non era la persona più facile del mondo ma era comunque suo fratello, quindi era comprensibile che a lei desse fastidio.
"Scusa ma guarda la mia faccia" alzò la voce il biondo indicandosi il viso.
"Ora hai un'aria più da bad boy non sei contento?" mi intromisi per spezzare la tensione che si stava creando tra i due miei amici.
"Quindi ora mi vuoi?" ammiccò avvicinandosi e io in cambio gli diedi una leggera spintarella ridendo.

Tutto sommato non era andata per niente male con gli altri, io, Pope e JJ ci eravamo finalmente liberati del nostro piccolo segreto, certo io avevo omesso a tutti un po' di particolari ma ormai mi ci stavo abituando, dicevo bugie a chiunque mi volesse bene, perfino a me stessa, ero consapevole che ormai Rafe era un pensiero troppo quotidiano per essere solo di passaggio, ma avevo preferito convincere me stessa di essere una detective repressa piuttosto che ammettere qualcosa di più pronfondo sotto. La verità è che io e lui avevamo condiviso un momento intimo e intenso insieme e con il suo gesto mi aveva del tutto spiazzata mettendo in dubbio tutte le mie certezze.

Ripensai anche alla conversazione su Grease della sera precedente, fino a poco tempo fa pensavamo che Sarah fosse una kook come gli altri e invece non era affatto così, e se il fratello pure fosse come lei? Se quello che lascia vedere fosse solo una piccola parte di lui? Non ero convinta che queste fossero le domande adatte da fare a me stessa e soprattutto non ero convinta di voler sapere la risposta.

Tornata a casa l'unica cosa che avrei voluto fare era buttarmi sul letto e sentire un po' di musica, quello che mi trovai davanti però fu completamente diverso. Mia madre distesa in malo modo sul divano ubriaca marcia e con una bottiglia di vino rigorosamente vuota in mano. Quando mio padre se ne andò lei cadde nell'alcolismo e nelle droghe ed uscirne fu complicato, per tutto quello che ci è successo biasimo mio padre. Ci vollero due anni per ripulire completamente mia madre da quella merda che le aveva fatto anche oerdere il lavoro, in quel periodo io ero l'unica a portare a casa i soldi e il mio lavoro al Wreck non compensava tutte le spese che dovevo affrontare così me li dovetti procurare in maniera meno raccomandabile ecco. Mi scesero varie lacrime al ricordo di quel periodo e al pensiero che tutto questo potesse ricominciare.

"Mamma sei sveglia?" chiesi sottovoce mentre le accarezzavo una spalla.
"Non ce la faccio Alex" piagnucolò agitando la bottiglia vuota.
"A che fare?"
"Le bollette sono da pagare entro venerdì.. io non ce la faccio" pianse ancora e un po' di mocciolo le colò dal naso.
"Mamma tranquilla ci penso io va bene" dissi con un dolore atroce al cuore che soffriva per quello scenario.
"No Alex io-" cercò di dire ma poi si addormentò così le posai una coperta su tutto il suo corpo in modo che non sentisse freddo e buttai la bottiglia nel secchio dell'immondizia.

Avevo controllato i soldi che avevamo raccimolato per le bollette del gas e della luce, mancavano esattamente 150 dollari alla cifra richiesta e anche se avessi lavorato giorno e notte non sarei comunque riuscita a trovare i soldi necessari. A questo punto avevo solo una possibilità per ricavare quella somma in soli due giorni... sarei dovuta tornare da Barry.

𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora