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                                                                                                                                                                                                                                                                      "why do you leave me with watercolor eyes?"

Feci un lungo tiro di sigaretta per ammazzare il tempo mentre aspettavo che la mia amica arrivasse. Cominciai a fumare quando mio padre ci abbandonò, lui era solito avere sempre tra le labbra una sigaretta e all'inizio fumare mi sembrò essere la cosa più vicina ad averlo lì con me, anni fa non provavo lo stesso rancore di oggi verso l'uomo che era sparito completamente dalla mia vita per crearsene un'altra, più che altro era tristezza la mia e la supervano tenendomi strette tutte le cose che erano legate a lui, tra queste i pacchetti di Chesterfield blu e la sua chitarra, che al contrario dei primi, non toccavo da anni. Quando iniziai a capire veramente che non serviva a niente essere triste, e quindi palesò la mia rabbia, era troppo tardi per smettere, avevo preso il vizio e avevo iniziato a fumare con la stessa frequenza e disperazione di mio padre, se non di più.
Aspirai altro fumo e pensai che però sarebbe stato bello riuscire a rifare musica, nonostante sappi sia cantare che suonare non avevo permesso a nessuno di sentirmi, nemmeno ai pogues, probabilmente pensavano che fossi stonata come una campana o chissà. Forse ora che avevo finalmente trovato un po' di pace con tutta quest'assurda storia potevo persino provare a superare questo trauma che avevo della chitarra.

Il mio flusso di pensieri fu interrotto da dalla biondina che si presentò davanti casa mia, io pure ero fuori, me ne stavo lì completamente sola e persa nella mia mente a fumare sul gradino che precedeva la porta, alla vista della mia amica però le mie labbra si incurvarono in sorriso.
"Allora sei pronta per il restyling?" alzò verso l'alto il borsone straripante di trucchi e vestiti che teneva con due mani, probabilmentre per il peso.
"Posso avere paura?" scherzai e mi affrettai a finire la sigaretta facendo un tiro lungo il necessario per arrivare al filtro.
"Devi!" rispose ironica e poi entrambe entrammo dentro.

La bionda corse in fretta in camera mia e poi si butto sul letto insieme al suo immenso borsone rosa dal quale inziò a tirare fuori la trousse di trucchi.
"Perchè tutta quella roba, non è una festa importante" dissi confusa
"No ma oggi mi sono svegliata fashionista" sorrise e mi fece cenno di sedermi sul letto vicino a lei in modo che potesse fare dio solo sa cosa sulla mia faccia.

"Allora il trucco ti metto ombretto nero semplice per farti sembrare più ragazzaccia" fece il verso della tigre e scoppiai a ridere per la pazzia della mia amica.
"Sono una pogue mica una teppista" risposi sarcastica.
"C'è differenza?"
"No hai ragione vai con l'ombretto" risi.
"Prima la base ferma Cenerentola" disse prendendo dalla sua trousse il correttore.
"Immagino che tu sia la fata madrina?" me la guardai divertita e lei annuì mentre avvicinava la beuty blender per spalmare il correttore bene.

Picchiettava leggermente sulla mia pelle per coprire tutte le imperfezioni come farebbe una vera make up artist attenta a nonm farmi a chiazze. Poi prese una palette di ombretti e passò un pennellino dalla punta sottile sul colore nero per poi tracciare una sorta di eyeliner storto sul mio occhio.
"Fidati del processo" disse notando la mia espressione confusa per quella linea stortignaccola che si trovava sulla mia palpebra. Successivamente infatti cambò pennello e ne prese uno più largo e morbido in modo da sfumare il tratto di prima con altr nero che aveva preso dall'ombretto. Seguì i lineamenti della mia palpebra contornando per bene l'occhio e poi fece la stessa cosa con quello opposto.
Ad un certo punto tirò fuori il mascara e si avvicinò percolosamente.
"Non farmi diventare cieca per favore" la supplicai ma lei mi rassicurò ed iniziò a spazzolare e modellare le mie ciglia con lo scovolino mentre io pregavo mentalmente di uscirne illesa. Una volta superata la parte difficile mi mise un po' di blush sulle guance per darmi un po' di colorito in mezzo a tutto quel nero e poi disse "Tadà"
Mi porse lo specchietto che si portava sempre appresso nella trousse  e io mi specchiai, aveva fatto proprio un bel lavoro pensai, l'ombretto infatti delineava perfettamente la mia forma degli occhi intensificando lo sguardo e valorizzandolo al massimo.

"Non ti farai pagare per questo vero?" risposi sarcastica e lei scosse la testa ridendo.
"Dai ora dobbiamo pensare all'outfit!" esclamò euforica mentre io continuai a fissare la mia immagine riflessa.
"Dovrei ancora avercelo qualche top carino" dissi.
"Questo lo deciderò solo io" si fiondò sul mio armadio e iniziò a scrutare attentamente tutti i miei indumenti alla ricerca di qualcosa di decente per la serata.
La vidi soffermarsi su uno in particolare, dato che la sua schiena mi copriva la visuale non sapevo cosa stesse esaminando ma ero sicura si trattasse del mio body nero aperto sulla schiena in quanto aveva sempre avuro un debole per quello.
"Trovato niente di interessante?" chiesi ma notai che si era ammutolita tutto di colpo così la richiamai "Sarah ci sei?"
La bionda si girò lentamente e in quel preciso momento sentii il mio cuore fermarsi, il mano stringeva la maglietta che Rafe mi aveva dato quando avevo dormito da lui e che io non avevo più restituito, mi ero completame te dimenticata della possibilità che avrebbe potuto trovarla, anche perchè era rimasta per giorni appallottolata in un angolo oscuro dell'armadio.

"Cosa ci fa la maglia di Rafe nel tuo armadio Alex?" disse perplessa con un filo di voce.
"Io posso spiegarti" mi affrettai a dire mentre iniziavo a colorirmi di ross.
"Eri tu quella del suo letto non è vero?"
"Sarah io-" provai a dire mz lei mi inturruppe bruscamente e alzò il tono di voce. "Ho detto eri tu?!" ripropose la domanda e io annuii semplicemente.
"Come hai potuto" i suoi occhi si riempirono di delusione "Tu mi hai mentito, hai mentito a tutti noi!" buttò a terra la prova della mia colpevolezza in preda alla rabbia.
"Io non so che mi sia preso, è stato un momento te lo giuro" dissi un'altra bugia, sapevo benissimo che quello che c'era stato tra me e suo fratello non era stato "solo un momento" ma non potevo dirle che avevo quasi pensato di provare delle cose per lui. "E comunque ho chiuso, abbiamo parlato e non succederà mai più" la rassicurai.

Lei rimase alcuni minuti in silenzio con lo sguardo fisso sulla maglietta stracciata sul pavimento mentre io sentivo le lacrime bussarmi alle porte degli occhi per poter uscire e una singola lacrime ci riuscì e cadde sulla mia guancia bagnandola. Chiusi gli occhi sentendo la goccia calda scivolare rapida sulla mia pelle e in quell'istante ripercorsi mentalmente tutte le scelte sbagliate che mi avevano portato fino a quel momento.

"Perchè non me l'hai detto?" chiese poi rispostando l'attenzione su di me.
"Perchè lui non significava niente per me e non volevo accadesse tutto ciò, io non voglio perderti Sarah" dissi con la vista completamente offuscata dalle lacrime, ormai la mia amica era diventata una macchia sfocata impossibile da mettere a fuoco.
"Se non significava niente per te perchè hai permessoc he succedesse?" chiese ancora ma la verità è che quello me lo chiedevo anche io dall'istante in cui avevo lasciato che Rafe mi baciasse la prima volta.
"Non lo so.." dissi spaesata e Sarah capii che parlavo sinceramente così anche se nascosto tra tutti gli strati di delusione mi rivolse uno sguardo sincero.
"Non dirò niente agli altri, però ho bisogno di spazio" torno a guardare fissa la maglietta maledicendo mentalmente il fratello.
"Va bene, non verrò stasera tranquilla, mi dispiace di tutto veramente.." dissi con un filo di voce vergognandomi di me stessa.
"Si insospettirebbero tutti, vieni, semplicemente stammi lontana" schiodò i piedi dal pavimento e raccolse tutti i trucchi sparsi sul letto per poi infilarli nel borsone ed andarsene, lasciandomi lì con il cuore dolorante,
mille sensi di colpa e gli occhi gonfi per tutte le lacrime che tsavo cercando di trattenere invano.

La reazione di Sarah era completamente comprensibile considerando il rapporto che c'era tra lei e il fratello, i due si odiavano e Rafe si sentiva costantemente in competizione con lei per l'approvazione del padre, questp causava un'ostilità rabbiosa nei suoi confronti e la faceva stare male. Io ero stata beccata ad aver fatto sesso con la persona che la odiava di più al mondo, il fratello.

𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora