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Erano già passati due giorni e questo significava che oggi avrei rivisto mio padre, non l'avrei solo rivisto però no, mi sarei dovuta sedere insieme a lui e ci avrei dovuto parlare. Mi sembrava tutto troppo, erano passati due giorni da quando era arrivato al Wreck e già dovevo cenarci insieme, messi a differenza con sei anni mi sembrava precipitoso, tutto. Erano anche due giorni che non andavo a lavoro se è per questo, il padre di Kie aveva pensato di farmi "riposare" per qualche giorno dopo che avevo fatto una scena di fronte a tutti, sinceramente non sapevo se gli facevo pena per il mio legame con sua figlia o se aveva semplicemente paura che combinassi ancora dei casini facendo scappare i clienti.

"Hey John B non fare cadere quella birra, non te ne darò un'altra è chiaro?" urlò JJ al moro che se ne stava in bilico sul tetto della villa. Noi infatti eravamo soliti ad andare in questa villona a figure eight e stare un po' lì a  cazzeggiare, era in ristrutturazione e quindi i proprietari non c'erano mai però di tanto in tanto mandavano una guardia a controllare che nessuno, e quindi nemmeno noi pogues, irrompesse.
"Tranquillo, al massimo cade lui" rassicurai il biondo scherzando.
"Sempre meglio della birra" rispose Sarah
"Hey!" il moro si sporse per fare il finto offeso nei confronti della sua ragazza e così la lattina si frantumò al suolo.
"Lo sapevo cavolo" esclamò scocciato JJ e io scoppiai a ridere.
"Un tempo qui ci vivevano le tartarughe ma a nessuno di questa gente frega un cazzo" esclamò arrabbiata Kie che aveva sempre tenuto a cuore l'ambiente,
"Sono kook, a loro non interessa"disse Pope.
"Hey io sono una kook però la raccolta indifferenziata almeno la faccio!" si indignò Sarah.

"Oh oh" John b indicò una pattuglia che noi ormai conoscevamo troppo bene, la sorveglianza.
"Oggi è in anticipo" esclamai prima di alzarmi di corsa da terra.
"Forza andiamo" incitò Pope non appena Gary si avvicinò a noi.
"Fermi tutti voi!" urlò e noi iniziammo a correre dentro la casa per arrivare dalla parte opposta, ovvero quella in cui eravamo entrati.  Con Gary alle calcagna facemmo lo slalom tra le varie impalcature e arrivammo sul giardino. Il twinkie era parcheggiato davanti allo steccato, tutti scalvalcarono tranne Pope che cadde a terra così tornai indietro per aiutarlo ad alzarsi e Gary mi bloccò per i fianchi.

"Cazzo Gary pensavo ce l'avessi una moglie" urlai divangandomi e riuscì a scappare dalla sua presa. John b aveva già fatto partire il twinkie a rallentatore in modo che io e Pope, i due rimasti indietro, potessimo salire a bordo, e così fu. Kie fece spazio a entrambi ma il moro continuò ad andare piano così da torturare la guardia che stava ancora rincorrendo tutti noi con un tachicardia in corso.
"Dai che ce la fai!" lo prese in giro il biondo
"Almeno non dovrai andare in palestra Gary" gli urlai io in preda alle risate.
"Gli farete venire un infarto ragazzi" ci schernì la bionda e così accellerammo questa volta diretti verso lo chateau di John b.

Arrivati da John b ci mettemmo comodi continuando ancora a ridere per la maratona che avevamo fatto fare al pover uomo.
"Altri due minuti e lo avremmo avuto sulla coscienza" scherzai buttandomi sul divano.
"Hai visto come si era gonfiata la sua faccia" mi rispose il biondo prendendolo in giro.
"Voi due" Kie ci indicò "Andrete all'inferno ve lo dico io" io e JJ scoppiamo a ridere. Era molto probabile si, già ci vedevo in qualche giro infernale a farci una bella canna con Lucifero.

Dopo una decina di minuti il mio telefono iniziò a squillare, sul display apparve il nome di Rafe e così risposi allontanandomi un po' dagli altri in modo da sentire meglio.
"Hey kook" risposi scherzando.
"Alex ti devo dire una cosa ma non prendertela"
"Si prospettano belle notizie" dissi ironica.
"Non posso venire stasera"
"Cosa?"
"Lo so che era importante, però devo fare una cosa con mio padre e-" lo bloccai.
"Rafe io ho accettato di andare perchè sapevo che tu saresti stato con me"
"Scusa io.."
"Non fa niente, troverò un modo" dissi con calma per poi riattaccare.

Per quanto fossi incazzata non avevo il diritto di fargli la predica, era stato uno stronzo si, mancavano solo cinque ore alla cena si, ora sarei dovuta andare da sola..si, ma sapevo di non aver ancora voce in capitolo sul suo rapporto con il padre, rapporto tossico. Rafe cercava costantemente la sua approvazione e soffriva sul serio per tutte le attenzione che non gli rivolgeva, perciò non mi stupii che avesse accettato di stare con lui, per quanto fastidio mi desse era comprensibile e non gliene avrei fatto una colpa. Il problema però è che non avrei mai avuto il coraggio di andare da sola, non sapevo cosa sarebbe successo con Richard e una persona accanto  a me sarebbe stata un gran sollievo.

Tornai dai miei amici scossa, mi sarei dovuta inventare qualcosa e il poco tempo che avevo non era dalla mia parte.
"Tutto ok?" chiese Kie vedendomi turbata.
"Si solo...Rafe mi ha appena dato buca per stasera e così mi tocca andare da sola"
"Ma come" rispose delusa la sorella.
"Ha detto che deve fare qualcosa con tuo padre" scrollai le spalle e Sarah fece un'espressione confusa, evidentemente era raro che Ward volesse passare di sua spontanea volontà del tempo con suo figlio.
"Forse posso provare a rimandare"
"No, ci vemgo io con te" si propose JJ.
"Davvero?" io miei occhi si illuminarono grati.
"Certo, sono il tuo migliore amico in fin dei conti" disse e io corsi ad abbracciarlo felice di avere una persona così nella mia vita.

Non mentii, avrei veramente voluto Rafe alla cena, per quanto odiassi mio padre mi sarebbe piaciuto farli conoscere e in più il biondo riusciva a calmarmi e a capirmi come nessun altro al mondo, sarebbe stato veramente difficile senza di lui, ma tanto quella non sarebbe mai potuta essere la classica cena "ti presento mio padre" perchè  1) non lo consideravo più tale 2) non avrei saputo come presentare Rafe, era il mio ragazzo? Ci vedevamo e basta? Oppure era solo la mia ancora?

Il problema comunque non si sarebbe posto..

𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora