𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.

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Quello stesso giorno ricevetti un messaggio da JJ "di massima urgenza", così diceva. Quelle poche parole bastarono a mettermi in allerta, ero abbastanza sicura che nessuno sapesso di me e Rafe ma abbastanza non era sufficiente, non ero la persona più fortunata del mondo quindi non mi avrebbe stupito qualcosa non andato come previsto. Per placare l'ansia mi fumai una sigaretta alimentando la mia dipendenza e iniziai a immaginare già i peggiori scenari della mia mente. Mi stavo fasciando la testa prima di rompermela e sono sicura che se i pogues sarebbero venuti a sapere tutto mi sarei rotta per davvero la testa, magari con una capocciata al muro per la stupidità dei miei errori.

Il messaggio diceva di andare al molo e così lo feci con l'ansia che mi mangiava da dentro. Una volta arrivata vidi JJ con Pope sulla barca di Heyward, il padre di Pope. Lui aveva un'espressione seria e concentrata mentre il biondo lasciava trasparire eccitazione da tutti i pori, segno che la cosa urgente in questione non riguardava me e che mi ero fatta paranoie su paranoie per assolutamente niente. Non appena salii a bordo i due mi spiegarono il tutto e per tutto intendo la vendetta verso Topper.

Il loro piano era andare a figure eight e con una bomboletta spray imbrattare un segno sulla barca da almeno 40 mila dollari del kook più odiato da me. Il colore della bomboletta era rigorosamente ross, in modo da risaltare sul bianco splendente della barca, avevamo deciso di lasciare un disegnino e non qualcosa di più drastico per non rischiare, nessuno di noi tre aveva soldi quindi in caso di danni veri non avremmo potuto pagare le conseguenze. Questo invece ci sembrava uno scherzetto molto più ingegnoso e sarebbe stato preso in maniera più leggera.

"Allora Alex, come te la cavi con il disegno?" mi chiese Pope una volta arrivati a spalleggiare il nostro obiettivo.
"Non me la cavo" dissi non troppo sarcasticamente.
"Sicuro sei meglio di noi, prendi" JJ mi lanciò la bomboletta che presi al volo.

Avrei dovuto disegnare un gallo con le crocks e una canna in bocca, la nostra mascotte. A deciderlo fu JJ un giorno da ubriaco, il suo amore infinito per il gallo di John B era forte a tal punto da renderlo la nostra mascotte, e la canna era un tocco di classe e rappresentativa per i pogues. Ognuno aveva il proprio, i kooks avevano quella merda da ricchi della cocaina, e noi l'erba del cugino di JJ, roba buona.

A noi non importava di farci beccare, anzi, l'intento era proprio quella di lasciare il nostro segno, avevamo lasciato praticamente la firma disegnata in forma di gallo gigante sulla parte davanti della barca, proprio in bella vista. Loro ci avevano provocato e noi avevamo dichiarato guerra, perchè è così che fa un vero pogue.

Una volta terminato il mio capolavoro, per il quale sudai sette camicie tornai a bordo dai miei amici che, dopo aver fatto qualche foto per vantarsi e tenersi come ricordo, mi batterono il cinque in segno di vittoria.

"Ora quelli stronzi di figure eight hanno imparato la lezione" disse JJ entusiasta con ancora l'adrenalina a mille.
"Rafe e Topper non saranno più un problema" dichiarò contento Pope che con quell'affermazione mi fece ricordare della mia missione, ormai fallita.
"A proposito di questo.." cambiai tono come se delusa da me stessa "Io mollo ragazzi, non ce la faccio con Rafe, sapete cosa penso dei kooks e so che sto solo facendo finta ma non voglio lo stesso averci niente a che fare.."  cercai di usare la carta della mia situazione con mio padre sperando che bastasse a convincere i miei amici di lasciare stare la faccenda e non vendicarsi contro il biondo.
"Alex scusa non sapevamo fosse così tanto un problema per te" disse subito Pope molto comprensivo.
"Se non te la senti tranquilla, troveremo un altro modo per sistemare Rafe" mi mise una mano sulla spalla per tranquillizzarmi, anche se con "sistemare Rafe" aveva fatto tutto il contrario.

Lui era imprevedibile e non sapevo se provocato potesse rivelare tutto, era davvero disposto a perdere la sua dignità e la corona da kook perfetto per ripicca? Non ne avevo idea, avevo dato un taglio a lui ma in ogni caso rimaneva a perseguitarmi, che io lo volessi o meno, ci ero dentro fino al collo.