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                                                                                                                                                                                        RAFE

Mi sentivo un po' in colpa ad aver dato buca all'ultimo ad Alex però mio padre aveva la precedenza in questo caso. Non capitava mai che lui mi desse attenzioni e non potevo farmi sfuggire quest'occasione, da sempre avevo vissuto all'ombra di Sarah, ma questa volta no, perchè lui aveva chiesto a me di stare insieme e non a lei, a me, Rafe. Per troppo tempo non mi aveva considerato dando il suo affetto solo a mia sorella, a volte pensavo anche a come fossero stati struggenti per lui gli anni in cui lei non era ancora nata e aveva solo me a disposizione.

Mi misi la solita polo con sopra una giacca e scesi al piano di sotto per vedere cosa mi stava aspettando. Da quando mio padre mi aveva aiutato con i soldi che dovevo a Barry per la coca ero costantemente in debito con lui, avevo vissuto da sempre l'essere la pecora nera della casa, però fu solo nel momento in cui dovette salvarmi dai miei problemi con lo spacciatore che mi ci sentii veramente. Da lì decisi di non volerlo più essere, volevo cambiare per mio padre, volevo diventare il figlio perfetto che sognava da sempre, volevo che fosse orgoglioso dell'uomo che ero.

"Rafe eccoti figliolo" disse con un sorriso.
"Papà, che faremo stasera?" chiesi non sapendo ancora cosa aveva riservaro per me.
"Passiamo un po' di tempo padre figlio, vieni" lo seguii in cucina dove lo vidi prendere due bicchieri e una bottiglia di whisky.
"Allora come stai, racconta un po' al tuo vecchio"
"Bene, sai speravo in una serata di queste" dissi sinceramente mentre lo vidi versarmi il liquore nel bicchiere.
"Sono felice, vedi Rafe io in realtà volevo cogliere l'occasione per ricordarti che hai quasi vent'anni, devi iniziare a porti degli obbiettivi nella vita, non vorrei vederti sprecare tempo"
"No papà tranquillo, l'anno prossimo andrò meglio al College" lo rassicurai in quanto i miei ultimi esami dell'anno precedente non erano proprio ottimali.
"Non mi riferisco solo a quello" lo guardai confuso incitandolo a continuare "Ho saputo che ti vedi con l'amica di tua sorella, la pogue" marcò l'ultima parola schifato.
Ci aveva scoperti, cazzo.
"Tu.. come?"
"Il padre di Topper vi ha visto l'altro giorno al Wreck e ha pensato di avvisarmi" Quel pezzo di merda.
"Non è un granchè, voglio dire, anche Sarah sta insieme a John b" mi difesi
"E' diverso Rafe, tu ormai sei troppo grande per rovinarti la reputazione con qualche scopata inadatta" rispose freddo e dopo bevette un po' di whisky nel bicchiere.
"Non è solo qualche scopata!"
"Ah no?"
"No, voglio dire-"
"Non mi interessa Rafe, dovrai farla finire, qualunque cosa sia" impose arrogante.
"Solo perchè è una pogue? Andiamo papà, a nessuno frega un cazzo ormai!" sbraitai.
"Non farmelo ripetere"
"Non è giusto cazzo, ho vent'anni quasi, non puoi più decidere per me"
"Senti facciamo così, tieni" mi porse due banconote da cento dollari ciascuna "Tu pensaci"
"Vuoi pagarmi per lasciare Alex?" ripetei scioccato.
"Non sto dicendo questo Rafe, perchè non vai a liberarti un po' la mente da Barry"
"Cristo preferisci che mi faccia la coca piuttosto che stia con una pogue!"
"Lo dico per te figliolo, ora starà già scopando con un altro pogue" disse calmo facendomi infuriorare.

D'un tratto l'aria in cucina divenne troppo pesante ed affannosa per rimanerci, mi misi le mani premute contro le orecchie per cercare di allevviare tutta la confusione che c'era nella mia testa, non ci potevo credere che lui voleva vedermi per questo, mi aveva illuso cazzo, non aveva mai voluto darmi attenzioni in realtà, voleva solo preservare la sua reputazione del cazzo.

"Fanculo!" urlai tirando un pugno al muro facendomi sanguinare una mano, dovevo andarmene da quella casa.
In tasca avevo i 200 dollari che mio padre mi aveva dato e anche se lo stavo odiando per tutto ciò che mi aveva detto, andare da Barry mi avrebbe aiutato, e di questo ne ero sicuro.

"Hey country club" disse una volta che arrivai a casa sua.
"Mi serve della roba ora"
"Si vede, ma quanto cazzo sei nervoso" disse facendomi innervosire solo di più, senza parlare gli passai una delle due banconote in mio possesso "Arriva subito" aggiunse e dopo nemmeno cinque minuti mi ritrovai a fare un paio di strisce sul suo tavolo sudicio.
Presi l'altra banconota e l'arrotolai in modo da poter sniffare tutta la polverina che avevo riposto. Il naso bruciò non appena tutta la droga vi entrò, da quando io e Alex ci vedevamo non ne avevo più fatto uso quindi il mio corpo non era più abituato a quella dose massiccia. La cocaina che avevo in circolo iniziò subito a fare il suo effetto facendomi sentire almeno dieci volte meglio di come stavo prima. Una cosa che però avevo imparato di quella particolare droga è che ti faceva sentire tutto amplificat, incluse le emozioni, se eri felice o stavi bene ti faceva sognare ma se eri incazzato, dio, diventavi una fottuta macchina da guerra.

Tutta la situazione con mio padre mi rimbombò in mente, come se mi stesse martellando il cazzo di cervello, stavo letteralmente impazzendo. In questa condizione non avrei potuto fare niente di buono, l'unica cosa che poteva salvarmi era Alex, colei che mio padre mi aveva pagato per smettere di vedere. Fosse stata una qualsiasi altra ragazza non mi sarebbe fregato un cazzo, ma lei era diversa, non era superficiale come tutte le altre, non le importava della reputazione nè di vestirsi alla moda, era simpatica, genuina, era bellissima cazzo e soprattutto tirava fuori la parte più bella di me, una parte che credevo ormai morta.

Presi la macchina nonostante non fossi nello stato più idoneo per guidare, il ristorante in cui sarebbe dovuta essere era nella parte alta di figure eight, un ristorante di lusso in sintesi. Sfrecciai per la strada come un pazzo e mi stupii di non aver fatto nessun incidente e di essere arrivato al posto vivo.
Prima di uscire dalla macchina cercai di sembrare il più lucido possibile, non potevo presentarmi a suo padre sotto effetto di cocaina, o comunque non potevo farlo vedere, difficile dato la mia pelle sudata e le pupille dilatate al massimo. Non me ne curai troppo alla fine e andai all'entrata, guardai l'ora sul telefono che segnava le dieci e mezza, era abbastanza tardi, vero che i due non si vedevano da anni però ero sicuro che per quell'ora non stessero più mangiando. Infatti pochi attimi dopo la porta davanti a me si aprì però la scena era diversa da quella che mi aspettavo. Alex uscì dal ristorante affiancata a JJ e a suo padre, non appena la vidi sorridere al biondo tutta la mia rabbia esplose.

"ora starà già scopando con un altro pogue"

Le parole di mio padre, sotto l'effetto della droga, mi colpirono come un macigno la testa e i miei occhi si iniettarono di rosso sangue per l'ira.
Non avrei più risposto delle mie azioni.

𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora