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Era passata quasi una settimana dalla cena, quasi una settimana che dormivo di nuovo male, quasi una settimana che ero tornata alla vita di prima. Prima di lui.
Quando tonai a casa quella sera avevo i sensi di colpa che mi divoravano, Rafe era incasinato e questo l'avevo sempre saputo, ma lo era per un motivo ed evidentemente ce ne era stato uno importante per farlo agire in quel modo e io me ne ero infischiata, non gli avevo chiesto niente, a stento lo avevo fatto parlare, ma non c'era da biasimarmi insomma, aveva quasi spaccato la faccia al mio migliore amico. Altra paura che avevo riguardava mio padre, ero terrorizzata dall'idea che una volta aver assistito al mio drama amoroso sarebbe fuggito via, se non fossi andata alla cena non mi sarebbe importato un bel niente di lui, non ci sarebbe stato come negli ultimi sei anni, nessuna differenza, però riaverlo, anche solo per qualche ora, mi aveva fatto tornare bambina. Però non potevo più fidarmi di lui, anche se non se l'era data a gambe quella volta vivevo comunque con l'incertezza, con la paura che potesse svanire di nuovo da un momento all'altro.

"Passatemi una birra" dissi ai ragazzi accanto a me.
"Agli ordini capo" John b me ne lancò una che fortunatamente presi al volo evitando di farla finire rovesciata sulla barca o peggio nella palude.
"Ci stavano delle onde spettacolari e poi sono rimaste per un intero set-Hey mi stai ascoltando?" mi chiese JJ notando la mia più totale assenza. Il biondo anche dopo esser stato pestato non ce l'ha mai avuta con me, nonostante fosse in parte colpa mia, l'unico motivo per cui non si è arrabbiato e si è risparmiato il "te l'avevo detto" era la rottura con Rafe. Non l'aveva esplicitamente detto ma lo sentivo, finchè non ci stavo insieme andava tutto bene per lui, anche se non andava tutto bene per me..
"Si, la tua nuova moto"
"Stavo parlando delle onde di oggi" mi corresse scocciato perchè effettivamente non avevo ascoltato un bel niente.
"Insomma che hai?" chiese John B
"Niente sono solo stanca" accennai un sorriso per non far preoccupare i miei amici.
"Si vede, amica hai delle occhiaie" disse Pope.
"Quanto dormi?" chiese Kie.
"Tre ore a notte, quattro se va bene" risposi sincera.

Dormire era diventato per me una missione impossibile, nella mia testa avevo sempre tantissimi pensieri e preoccupazioni soprattutto. Nonostante avessi troncato con Rafe gli avevo scritto parecchie volte, volevo assicurarmi che stesse bene o avere almeno un segno di vita da parte sua, tutti i miei messaggi però erano rimanevano lì, visualizzati e accatastati in un angolo, non si era degnato di rispondere nemmeno ad uno. Segno evidente che lui era andato avanti, cosa che mi faceva stare solo più male, tutti i suoi discorsi di merda sulla connessione dell'anima, sullo stare insieme e sul fatto che lo facessi stare bene, tutti a puttane. Anche solo pensarci mi faceva incazzare, quello che però mi faceva ancora più alterare è che ne sentivo la mancanza, di lui, dei suoi occhi cobalto, delle sue soffici labbra che si incontravano con le mie, sentivo persino la mancanza dei suoi complessi del cazzo. Ero senza speranza veramente, qualche mese fa solo a pensare queste cose mi sarei data fuoco e ora invece? Sto qua a struggermi per uno che mi ha anche spaccato un labbro.

"Da quando hai incontrato tuo padre?" chiese Pope e io annui, come se il problema fosse lui. La verità è che i miei amici rifiutavano la verità, riufiutavano che io avessi bisogno di Rafe e ormai lui era diventato un taboo nel gruppo, nessuno osava nominarlo e guai a chi lo faceva. Questo in realtà non sapevo se fosse una cosa positiva o no, meno tempo si parlava di lui, meno tempo avrebbe invaso la mia testa, meno tempo ci avrei messo a dimenticarlo. Sembrava così facile.

Dopo una giornata a prendere il sole e a bere sulla barca tornai a casa. La mia camera era un casino, mozziconi di sigarette ovunque, vestiti sparsi e puzza di alcol tra le pareti. Mia madre con tutto il tempo che passava a lavooro non entrava mai e quindi ero una delle poche figlie adolescenti che si risparmiava la predica del genitore "Pulisci immediatamente la tua stanza ragazzina", potevo considerarmi fortunata, credo. Però mi dissi che se volevo veramente ricominciare mi toccava, una camera in ordine è l'allegoria di una mente in ordine, o questo almeno era il mio malsano pensiero, in realtà ero solo arrivata ad un punto in cui persino a me faceva schifo vivere in quel porcile.

Mi misi degli shorts da ginnastica, che non coprivano niente ma tanto li usavo solo a casa, una maglia oversize, che avrei potuto chiamare vestito per quanto mi stava grande, e mi feci una crocchia disordinata. E ora che avevo indosso la tenuta ero pronta a far risplendere quella maledetta stalla. 

Con i the neighbourhood che pompavano al massimo Reflection iniziai a sistemare a suon di musica. Mi ci vollero all'incirca due ore per far tornare quella camera abitabile, ormai era libera da qualunque sigaretta e confezioni vuote di cibo, niente più odore di alcol. Solo odore di novità.

Il knok-know della porta mi riportò alla realtà, stoppai la musica pensando di essermelo immaginato ma poi da fuori bussarono di nuovo insistentemente. Mi affrettai ad aprire dato che sembrava urgente.

"Hey...tutto bene?" davanti a me Sarah in lacrime e con il fiato corto, probabilmente aveva corso per venire da me.
"Alex" boccheggiò per mancanza di fiato.
"Calma respira, entra vieni" feci per farla accomodare ma scosse la testa nervosamente.
"Rafe...lui.."
"Che ha fatto Rafe?" il panico iniziò a farsi sentire nella mia voce.
"Lo devi aiutare per favore" senza farmi spiegare altro misi di fretta le scarpe ed uscii di casa con la bionda, non avendo nessuna macchina disponibile chiamai di corsa Kie per farci dare un passaggio e lei ci venì a prendere.

Il mio cuore batteva all'impazzata, per un momento credetti che fosse uscito dal petto perchè non lo sentii più. Sarah non era stato in grado di dirmi niente lasciandomi completamente in ansia, non sapevo cosa fosse successo a Rafe ma solo il pensiero che gli fosse successo qualcosa mi terrorizzava.

𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora