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Il risveglio fu frastornante, soprattutto al pensiero della giornata di merda che sarebbe stata. La prima volta che mi ero rivolta a Barry era perchè dovevo in qualche modo mandare avanti i costi della casa, ci misi poco a rendermi conto che vendere droga portava molti più profitti di qualsiasi lavoro da cameriera, passare da degli spiccioli a somme di denaro più dignitose mi aveva portata a vendere sempre più roba e ben presto mi circondai di persone poco raccomandabili. Stavolta però era diverso, avrei venduto solo una volta e poi mi sarei lasciata alle spalle Barry, di nuovo.

Di quello che stavo per fare non potevo parlarne con nessuno dei miei amici, Sarah e Kiara si sarebbero offerte di darmi soldi a mo' di elemosina, Pope mi avrebbe fatto una ramanzina su quanto fosse pericoloso trattare con certe sostanze e spacciarle, John b avrebbe fatto finta di niente ma dentro di se mi avrebbe giudicata e infine JJ, con lui non potevo assolutamente farne parola. Barry era colui che procurava la droga al padre, Luke, ciò lo rendeva complice dell'abuso domestico che doveva subire il mio amico ogni volta che era sotto effetto. Mi sentivo una merda di mio a vendere una cosa che provocava danni nella vita di JJ e in quella di molte altre persone solo che non avevo scelta, sarebbe stata una toccata e via, dentro e fuori.

Dopo dieci minuti in cui ero persa nei miei pensieri finalmente mi convinsi ad entrare nella roulette dello spacciatore. Da subito la puzza di erba e di alcol mi investì le narici facendomi pizzicare il naso. Poggiati su un divanetto due tossici amici di Barry, erano più o meno sulla quarantina vestiti da accattoni e con un'espressione viscida stampata sul volto. Nel divanetto centrale proprio davanti al tavolino vi era il moro intento a tirare una striscia di coca. Non appena entrai i suoi occhi si posarono su di me e scrutarono ogni centimetro del mio corpo soffermandosi sulle gambe, le sue labbra si incresparono in un sorriso meschino che mi fece pentire di essere andata da lui.

"Sei cresciuta bene vedo" disse Barry non staccando mai gli occhi da me.
"Non sono qui per dei complimenti" arrivai subito al punto.
"che ti serve?"
"Droga, sono indietro con dei pagamenti" spiegai e lui si alzò dal divano avvicinandosi a me.
"Quanta?"
"Due grammi di coca mi bastano"
"Voglio il 30% entro domani, stasera ci sta una festa a figure eight dove potrai piazzare tutta la roba" disse seriamente guardandomi negli occhi.
"Ok" ribattei io sbrigativa per la fretta di uscire da quel posto troppo soffocante per me.
"Mi è mancato fare affari con te piccola" sussurrò poi al mio orecchio facendomi rabbrividire con la sua viscida voce.
"Non ti ci abituare" dissi per poi andarmene sotto lo sguardo attento di tutti.

L'unica cosa che avrei dovuto fare a quel punto era prepararmi, entrare nella tana dei kooks di mia spontanea volontà e fare un bel po' di soldi. Per la festa mi misi un top scollato nero che mi stringeva sul seno mettendolo in risalto, in modo tale da attirare più facilmente l'attenzione su di me, e un paio di shorts color jeans, troppo corti per essere considerati dei pantaloncini e troppo lunghi per essere delle mutande. Mi truccai gli occhi di nero per rendere lo sguardo più profondo e poi misi le mie amate converse. Prima di uscire controllai che mia madre stesse bene, dopo l'accaduto della sera precendete le avevo categoricamente richiesto di non andare a lavoro oggi e pensare solo a riposarsi, un leggero sorriso si formò sulla mia bocca quando la vidi beatamente dormire nel suo letto.

Camminai a passo svelto verso la casa che ospitava questa dannata vesta ignorando tutti i messaggi e le chiamate dei miei amici che si chiedevano dove fossi finita, era da tutto il giorno che evitavo i contatti con loro, probabilmente era solo un disperato e imbarazzante tentativo per sentirmi meno di merda con me stessa per quello che stavo facendo.

L' abitazione di fronte a me era immensa imponente, la piscina era tutta illuminata dalle varie luci che, insieme alla musica, davano la vera atmosfera di una festa. Il giardino strabordava di ragazzi ricchi e viziati di cui alcuni anche già completamente ubriachi seppure la festa fosse cominciata da poco. Le urla divertite delle persone mi fecero pulsare la testa e anche venire qualche istinto omicida.

Senza perdere tempo mi diressi subito dentro la casa sapendo che era lì dove tutti si drogavano quindi sarebbe stato più facile per me agganciare possibili clienti. L'aria all'interno era anche più soffocante, ero circondata da ragazze che si strusciavano addosso a dei tipi, da bicchieri rossi che sembravano chiamarmi e da una musica che mi stordiva completamente.

Mi guardai un po' intorno e cercai di studiare le persone prima di provare a rifilargli della roba. Alla mia destra avevo puntato un ragazzo alto e moro che sorseggiava il suo drink a qualche metro da me, era da solo quindi nel tentativo di parlargli non sarei dovuta incorrere in problemi, così mi feci avanti fino ad arrivargli all'orecchio.

"Hey, ti vuoi divertire?" gli sussurai/urlai in modo che potesse sentirmi solo lui in mezzo al mare di persone.
"Hai qualche idea?" mi sorrise come se avesse già capito tutto e io in compenso feci scivolare una mano sul dentro al mio reggiseno ed estrassi una bustina contenente della polverina bianca, lo sguardo del ragazzo si accese e io ringraziai mentalmente di aver beccato al primo colpo il bersaglio giusto.
"Dammi mezzo grammo" disse vedendomi già con la porzione pronta per lui, cautamente gliela passai mentre lui mi tese la sua mano dove teneva 50 dollari.

Soddisfatta lasciai il mio primo cliento dietro di me e mi concentrai di trovarne uno altrettanto disposto. Anche se ero riuscita a vendere ad una solo persona già vedevo la luce infondo al tunnel, me ne sarebbero bastate solo altre due, tre al massimo e non solo sarei riuscita a raccimolare i soldi necessari per pagare le bollete ma sarei anche riuscita a dare a Barry la percentuale richiesta. La cocaina è probabilmente la droga più costosa del mondo, ragion per cui è la droga dei kooks, quindi ne basta poca per fare i bei soldoni.

Passati dieci minuti posai gli occhi su una bionda che aveva tutta l'aria di volersi sballare così iniziai ad avvicinarmi a quella che sarebbe stata la mia prossima preda. Arrivai a qualche metro di distanza da lei ma prima di poterle rivolegerle la parola venne affiancata da un biondo che le posò una mano sul culo e le baciò il collo. Non appena il ragazzo alzò il viso dal suo collo incontrai i suoi occhi blu cobalto che ormai avrei potuto riconoscere ovunque. Lui era lì, con il petto nudo, con la bellezza di una statua greca ad affiancare la bionda spilungona davanti a me. Al contatto visivo entrambi rimanemmo spaesati, non ci vedevamo da quando lui mi aveva salvata e io non mi ero nemmeno degnata di ringraziarlo. Avrei tanto voluto parlare ma d'un tratto mi sembrò che il gatto mi avesse mangiato la lingua, non saprei dire se era per l'effetto sorpresa o se per il suo contatto avuto con la ragazza al suo fianco, per qualche ragione quelle attenzione che le aveva riservato mi rimasero in gola e suscitarono qualcosa dentro di me che prima d'allora non avevo mai provato e a cui non riuscivo a dare nè un nome, nè una spiegazione.

"Che ci fai qui Alex?" ruppe il silenzio Rafe dopo minuti in cui ci eravamo limitati solamente a fissarci.
"Sono qui per affari" risposi secca.
"Non puoi stare qui, devi andartene" disse autoritario e poi fece un cenno verso la direzione in cui si trovava Topper che non avevo notato fino a quel momento.
"Non mi interessa, ci metterò poco"
"Quanta ne devi ancora vendere?" mi chiese spazientito.
"Un grammo e mezzo" risposi guardando la bionda accarezzare con le dita il braccio nudo di Rafe.
"Te lo compro se te ne vai" rimasi di sasso a quele parole, la quantità di droga che stva prendendo era esagerata persino per lui e per un breve lasso di tempo l'idea di non vendergli nulla mi oltrepassò la mente, per qualche assurdo motivo volevo evitare che si facesse del male.
"Perchè?" chiesi anche se avevo intuito che non voleva succedessero altri casini con Topper.
"Sei una pogue che sta in mezzo a tutti i kook, non è il tuo territorio, non voglio farti rovinare anche questo party" sputò acido quelle parole su di me che mi fecero persino pentire di aver provato certe cose con lui.
"Ricevuto" il mio tono divenne freddo mentre estraevo la droga dal mio intimo sotto lo sguardo attento del biondo che ormai non stava più degnando la bionda super modella accanto a lui. Le nostre mani si toccarono nel passaggio dorga-soldi e per un momento sentii una sorta di scarica elettrica.

Una volta intascati i soldi mi girai pronta ad andarmene ma la mia attenzione venne richiamata inaspettatamente dalla sua accompagnatrice.
"Aspetta" disse facendomi voltare nuovamente "Resta a divertirti" alle sue parole Rafe si irrigidì, segno che non voleva proprio avermi nel suo stesso posto.
"E' una pogue Serena" cercò di far ragionare la sua "amica"
"Se non resti mi offendo" ignorò completamente il biondo e venne fulminata instantaneamente dal suo sguardo gelido, a cui però rispose posandogli un bacio sull'angolo della bocca facendo irrigidire me.
"Hai ragione, forse dovrei rimanere" dissi sotto lo sguardo truce di Rafe e poi presi una bottiglia di vodka a cui mi attaccai disperata...

𝐛𝐚𝐝 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐫.𝐜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora