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Oggi è sabato, quindi niente scuola. Me ne sto in giardino con le cuffie e Spotify aperto. Quill ha creato l'ennesima Playlist da urlo e mi ha mandato il link per essere sicuro che io l'ascolti. Canticchio Sunny di Marvin Gaye, siamo in primavera inoltrata, ormai le giornate si sono allungate e mentre Morgan gioca a nascondino con Yelena, Thor e Sam, io mi crogiolo al sole. Chiudo gli occhi e lascio che la vitamina D penetri nella pelle. Riapro gli occhi quando qualcuno mi fa ombra, è Steve, si siede sui talloni davanti a me con i suoi occhiali da vecchietto e un cappellino della nasa.

"Ti va di venire con me?"

"Dove?"

"A fare un giro.. con la mia moto"

Salto su senza indugio. Se c'è una cos che amo è la moto di Steve, oltre a Steve. Papà non è molto favorevole all'idea di me su una moto, dice che è pericoloso e che io sono così spericolata, ma Steve è un bravo guidatore, rispetta i limiti di velocità e i semafori, è quasi noioso alla guida.

"Guiderai come un nonnetto?"

Steve mi guarda confusa facendomi ridere, non ha importanza come guiderà, passerò i prossimi minuti abbracciata a lui e questo mi basta. Corro su a prepararmi mentre sento papà e Steve discutere sulla sicurezza ed il casco. Infilo dei jeans strappati ed una felpa, insieme alle vans a scacchi, le mie preferite. Mi lego i capelli in una treccia così che non mi diano fastidio durante il giro. Non appena scendo vedo Steve e Tony davanti alla moto. Mio padre ha il mio elmetto viola elettrico, non mi ha mai permesso di indossare l'armatura, ma forse dopo oggi mi lascerà più libertà.

"Devi tenerlo su tutto il tempo, lo togli solo se la moto si ferma!"

Ordina per poi infilarmelo senza lasciarmi il tempo di controbattere. Alzo gli occhi al cielo per poi ordinare a Friday di aprire la maschera. Tony sorride fiero, mentre Steve sembra immerso nei suoi pensieri.

"È solo un giro in moto, e poi Cap non mi farebbe mai sfracellare al suolo!"

Steve si riprende dai suoi pensieri ed annuisce, probabilmente non sa di che cosa stiamo parlando. Mi aiuta a salire sulla moto, poi fa lo stesso e la accende.

"Andate prima che vi vede Morgan!"

Esclama papà. Steve esegue l'ordine ed accelera, metto subito le braccia intorno al suo busto e mi tengo forte. Il casco non mi permette di appoggiare la guancia sulla sua schiena, e questo mi fa incazzare. Potrebbe essere l'unico momento in cui gli sto così vicina. Ci fermiamo ad un semaforo, Steve mi chiede se va tutto bene ed io alzo il pollice in risposta. Mi accarezza le mani che sono premute contro il suo stomaco, ha la pelle calda e sudaticcia, dev'essere per l'impugnatura del manubrio. Ripartiamo dopo pochi istanti ma ci fermiamo davanti a Central Park. Steve mi compra il gelato, dopodiché iniziamo a passeggiare in silenzio. Certo, se dicesse qualcosa tutto ciò sarebbe meno imbarazzante. Sembra leggermi nella testa perché inizia a parlare.

"Quindi... il ragazzo che volevi invitare al ballo?"

Domanda guardando i suoi piedi. In una mano ha il mio casco mentre nell'altra ha il suo gelato, che però si sta sciogliendo tutto. Nonostante sia nel mondo da tanto tempo non si è ancora ambientato affondo, c'è sempre qualcosa di nuovo che lo stupisce.

"Non lo volevo invitare al ballo. Natasha mi ha proposto di invitarlo"

Specifico anche se non ha senso, è lui il ragazzo che vorrei invitare al ballo. Il fatto che non l'ha ancora capito mi dimostra quanto sia ingenuo in realtà, se sapesse che cosa provo sarebbe strano, perché all'inizio mi eviterebbe per poi cercare di non ferirmi dicendomi che non è affatto interessato a me in quel modo. Ma rimarrebbe comunque dolce e gentile.

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