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Steve mi raccoglie da terra con un sorriso divertito sul viso. Per lui sarà anche divertente, ma io sono praticamente morta. Mi carica sulla sua schiena mentre cammina verso casa. È da giorni che mi allena, è sembrata una buona idea all'inizio. Passiamo molto più tempo insieme, possiamo avere un minimo di contatto fisico e possiamo conoscerci più intimamente, facciamo ciò che piace a lui e ciò che piace a me.

"Come fai a correre così tanto?"

Mi lascio andare contro la sua spalla, il suo collo profuma di bagnoschiuma con una nota acre di sudore. È un odore particolare che mi spinge verso di lui, come una pozione d'amore.

"Vedrai che ti sentirai meglio dopo una colazione abbondante"

Un altra cosa che gli piace particolarmente, il cibo. Non potrei mai mangiare come lui, porzioni così grandi da farmi quasi venire il vomito. Ma lo capisco, è grosso e gli serve molto nutrimento per tenere tutti quei muscoli dove sono.

"Che facciamo oggi?"

Scendo dalla sua schiena, anche se il contatto non mi dispiace affatto. Cammino al suo fianco a passo più o meno svelto come il suo. La cosa positiva è che mi prende per mano, ha una mano così calda e sudaticcia.

"Tocca a te scegliere"

Ho un illuminazione, come Doc quando ha sbattuto la testa sulla tavoletta del gabinetto che gli ha procurato la visione del flusso canalizzatore. Solo che a Steve non piacerà affatto.

"Ti insegno ad andare sullo skate!"

"Oh no.. non ci salgo su quel coso!"

Cerco di trattenere una risata per la sua reazione prevedibile, nelle ultime settimane ho provato a farlo salire sullo skate, almeno due volte al giorno, la prima volta ha detto di sì ma lo ha portato a fare una figuraccia. Un attimo prima era ben saldo su due piedi, l'attimo dopo è finito con le gambe all'aria. È stata una scena così divertente, ha fatto ridere anche papà.

"Andiamo, prometto che ti terrò la mano!"

Steve scuote la testa cercando di non ridere, ma alla fine è inevitabile. Non riesce a dirmi di no per più di due volte, sono sicura che cederà, devo solo fare pressione sui punti giusti. Ci fermiamo a prendere i pasticcini come ogni mattina, facciamo una piccola gara a chi arriva per primo fino al portico, mi lascia vincere sempre ma credo che lo faccia per guardarmi il lato b.

"Hey gente!"

Saluto i presenti con un sorriso, butto il vassoio dei pasticcini sul bancone mentre Steve mi raggiunge con il finto fiatone.

"Ma smettila, sei così vecchio che non riesci a fare una rampa di scale di corsa?"

Lo prendo in giro saltellando per la stanza, lui in cambio mi afferra per i fianchi e mi butta sul divano. L'immagine deve sembrare piuttosto strana, io e Steve non ci siamo mai comportati così. Inizia a farmi il solletico, mi blocca i polsi dietro la testa con una mano mentre con l'altra mi solletica i fianchi.

"Smettila Steve!"

Esclamo ridendo e scalciando. Anche Morgan si unisce al solletico, rendendo la cosa meno strana. Mi libero appena posso, ma inciampo sui miei stessi piedi e cado sul pavimento, sbatto la tempia sinistra contro l'angolo del tavolino, Steve si ferma subito per venire in mio soccorso, ma facendo così attira molti sguardi.

"Va tutto bene? Fammi vedere"

Mi solleva di peso e mi fa sedere sul divano. Mi controlla la tempia, per poi sorridere e lasciarci un bacio. Alle volte Steve è proprio sdolcinato, è solo un bernoccolo, Morgan ne ha almeno tre in testa.

"Devi stare più attenta"

Mi accarezza una guancia, non in modo paterno sicuramente. Mi guardo in torno trovando solo sguardi sorpresi o confusi, è ovvio che così non va. Lo scanso senza dire nulla e prendo dei pasticcini. Steve sembra rimanerci male, ma tutti ci stavano guardando, che avrei dovuto fare? Mi chiudo in bagno per farmi la doccia, dopodiché mi occupo dei compiti per Lunedì.

STEVE

Natasha entra in camera senza bussare. Mi aggiusto la maglietta appena in tempo, sa quanto odio quando qualcuno non bussa. È una questione di rispetto. Si siede sul mio letto con un sorriso ed io so bene che cosa vuole. Delle informazioni.

"Devi stare più attenta"

Imita la mia voce muovendo le mani in modo strano. Non è affatto divertente, Avri ha preso proprio una bella botta contro il tavolino di vetro, poteva farsi davvero male ed io l'ho aiutata. Ma forse avrei dovuto essere lo zio Steve, e non quello Steve.

"Non so di cosa stai parlando"

"Sì che lo sai. Come la guardavi, e come le facevi il solletico. Andiamo Steve, pensi che io sia stupida!"

Mi sento abbastanza in difficoltà. Natasha sarebbe in grado di dividermi in due con un coltellino da burro, ed io ci provo con sua figlia, se solo sapesse che qualche settimana fa ero mezzo nudo sul suo letto, a pomiciare con lei come un adolescente. Se lo sapesse Tony sarebbe anche peggio.

"Non la guardavo in nessun modo"

Insisto sperando che se ne vada. Nat però non si arrende, è combattiva e probabilmente mi farà fuori con le sue unghie te smaltate. Per lo meno sarà una morte piacevole con lei.

"Andiamo Steve. Avri non corre, odia sudare, per questo ha lo skate. In questo periodo è più felice, sorride di più, sospira ed è sempre sulle nuvole. E tu la guardi come Bruce guarda me. Voi uomini siete così trasparenti"

Non sembra essere arrabbiata, il che è un bene. Forse l'idea di me ed Avri come coppia non è tanto strana o sbagliata. A Nat basta vedere Avri sorridere, non ha importanza se questo significa dover partecipare ai saggi di danza, o vederla con me al suo fianco. Lei ama così tanto Avri da assecondare ogni sua volontà.

"Non pensi sia sbagliato?"

"No. Forse sarà un pò strano vedervi mano nella mano, ma con te è felice"

Sono felice di saperla dalla mia parte, prima o poi dovremo dirlo a Tony e agli altri ed avere qualcuno dalla nostra parte ci farà comodo. Affrontare la cosa non sarà una passeggiata, ma lo faremo quando Avri si sentirà sicura, ed al momento non lo è affatto, altrimenti non sarebbe scappata via in quel modo. Smetto di pensarci solo una volta messa la divisa e raggiunto le reclute.

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