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Sussulto nel sonno a causa di un brutto tuono, non amo molto il temporale, anzi, lo odio. Mi alzo per bere un bicchiere d'acqua, non infilo i pantaloni perché tanto tutti dormono. Scendo al piano inferiore, la cucina è vuota come sospettavo. Apro il frigo e bevo direttamente dal collo dell bottiglia, anche se la mamma dice sempre di non farlo. Sussulto quando mi accorgo di Steve seduto al bancone, ha della pizza in mano ma non è concentrato su di essa.

"Mi hai spaventato"

Sussurro per poi portarmi una mano sul cuore. Mi sorride dolcemente, indica le mie gambe nude tenendo tra l'indice ed il pollice la crosta della pizza.

"Tuo padre ti ha detto di non girare più per casa in mutande, o sbaglio?"

Scuoto la testa un pò imbarazzata. È successo dopo le prime mestruazioni, avevo più o meno dodici anni. Era normale per me girare per casa con pantaloncini molto corti o direttamente in mutande, non avevo seno quindi potevo tenere il top. Un giorno però mi sono venute le mie cose, ho messo un assorbente con le ali aiutata da Nat e da Pepper in lacrime, e papà l'ha visto mente camminavo. Non è stata una bella reazione la sua, anche se si è scusato più volte. Ricordo solo che ha definito la cosa disgustosa e fuori luogo. Da allora niente più nudità in giro per casa.

"Non pensavo ci fossi tu, o nessun altro"

Mi siedo accanto a lui, sento l'ennesimo tuono che mi fa sussultare. Steve mi offre della pizza ma scuoto semplicemente la mano. Come può mangiare pizza alle tre del mattino? All'improvviso si sente un rumore diverso da un tuono, come del ferro che cade sul pavimento. Steve entra in modalità Capitan America, si alza dalla sedia e mi trascina dietro alle sue spalle.

"Cos'è stato?"

"Non lo so, ma tu sei in mutande.. spera che tuo padre non ti becchi"

Alzi gli occhi al cielo involontariamente. Potrebbe esserci qualcuno armato e minaccioso, e lui si preoccupa di mio padre? È così da Cap. Mi fa segno di nascondermi e di stare zitta, scende le scale fino all'entrata mentre io mi nascondo dietro il bancone e faccio silenzio. Sento dei rumori, ma niente che possa ricondurre ad una lotta. Steve torna poco dopo, in mano ha un piede di porco e sembra piuttosto preoccupato.

"Vai in camera tua, adesso"

Ordina per poi afferrarmi per un polso. Cammina su per le scale con passo veloce, quasi mi fa inciampare sulle scale. Mi sta spaventando, che cosa sta succedendo? Qualcuno ha provato ad entrare in casa?

"Steve mi stai spaventando"

Il suo sguardo si addolcisce, mi spinge la testa contro le sue labbra per poi chiudere la porta. Il temporale è ancora troppo forte, mi sdraio sul letto e guardo il soffitto, finché la porta non si apre. Speravo fosse Steve, invece è Morgan. Sposto le coperte per farla sdraiare accanto a me, mentre sento delle voci al piano inferiore.

"Che cosa succede?"

"Shh, dormi"

Le accarezzo i capelli finché non sento il suo respiro pesante. Non appena sono certa che stia dormendo, mi alzo dal letto e mi infilo i pantaloni del pigiama. Scendo le scale cercando di non fare rumore, fino al laboratorio di papà. Mi siedo in un punto dove sono certa che non possano vedermi ed ascolto ciò che dicono.

"L'hai visto in faccia?!"

Domanda Bruce preoccupato. Papà sta cercando delle impronte digitali sul piede di porco mentre Nat, Bruce, Steve, Thor, visione e gli altri stanno guardando le videocamere di sicurezza. Ci sono anche io che faccio la mia entrata in cucina in mutande, che vedo Steve e che mi siedo accanto a lui. Menomale che non ci siamo baciati.

"No. Stava cercando di forzare la porta... che cosa stava cercando?!"

Steve si rivolge a papà, che però sembra non sapere che cosa rispondere. Non ci sono solo camere qui, c'è anche un enorme magazzino pieno di armi aliene, reperti di un certo tipo, e sopratutto ci sono le armi e i prototipi costruiti dal nonno e da papà.

"Chi lo sa? Avri, il reattore o le mie armature. Sembra più grave di quanto immaginavamo"

Sussulto quando sento nominare il mio nome. Cercare me? Chi vuole cercare me? È impossibile, non sono nemmeno figlia di Tony e Pepper, forse vogliono un riscatto o vogliono semplicemente farla pagare a Tony per qualcosa.

"Oh merda Jessie!"

Esclamo quando finalmente capisco chi mi vuole rapire. Tutta la famiglia si gira a guardarmi, per fortuna ho i pantaloni. Mio padre, e sopratutto Steve, mi guardano scocciati. Dovevano aspettarsi che li avrei spiati, e dai!

"Tu non dovresti essere a letto?"

Lascia perdere il piede di porco e viene verso di me. Mi porge la mano che però non prendo, scendo le scale velocemente e mi siedo sul tavolo di ferro. Tutto torna, il modo insistente di Jessie nel chiedermi di uscire, e quel brutto presentimento.

"Sono stata così stupida, l'ho anche portato qui, in camera mia!"

Esclamo con le lacrime agli occhi. Non dovrei sentirmi così, sono abituata a ricevere delusioni dalle persone. Ma questo conferma anche che nessuno si avvicina a me per me. A nessuno interessa avere la mia amicizia, il mio amore. A nessuno importa conoscermi davvero, si fermano alla mia famiglia.

"È tutta colpa mia, è Jessie quello che state cercando"

"Lo sappiamo"

Annuisce Natasha. Mi sento così in colpa ed in imbarazzo, ho litigato con papà per difenderlo e non gli ho dato ascolto. Forse ha ragione, forse è meglio seguire la strada sicura che mi ha dato.

"Quindi adesso che cosa facciamo?"

"Tu, Avri, nulla. Vai a dormire e domani andrai a scuole come tutti i giorni. Noi adulti invece risolviamo il problema"

Papà mi lascia un bacio sulla fronte, gli altri si limitano a sorridere. Torno in camera mia, anche se non riesco a dormire a causa di Morgan che si prende tutto il letto, passo la notte a provare a dormire ed a sperare che vada tutto bene.

Spazio Autrice
Vorrei dirvi semplicemente che se non aggiorno entro le sette di sera lo faccio dopo cena. Avrei voluto aggiornare prima ma purtroppo non sono riuscita. Comunque spero che vi piaccia e se ci sono degli errori perdonatemi. xx Eni.

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