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Non riesco a smettere di pensare a quel bacio, ho baciato Steve. Con la lingua. E lui ha ricambiato. Mi stringeva a se come se lo stesse aspettando da una vita, ma del resto prova dei sentimenti per me. Ancora non riesco a crederci, come può provare dei sentimenti romantici per me? Magari è solo un sogno, un allucinazione. Stupidamente appoggio i polpastrelli sulle labbra, come se questo potesse darmi una risposta. Nessuno mi ha mai baciata con tanto sentimento, forse ho sbagliato a baciarlo così di getto, per tutto il tragitto del ritorno non ha mai incontrato il mio sguardo, non ci siamo parlati una volta tornati a casa, sono scappata nella mia stanza come una stupida. Sussulto quando qualcuno bussa alla mia porta, o meglio, ci tira un pugno.

"La scuola piccola Stark!"

Esclama Yelena dall'altra parte. Guardo l'orologio accorgendomi che sono le sette del mattino, questo significa che ho passato la notte a pensare a Steve? Oh cielo così non va. Mi faccio una doccia prima di indossare la divisa, lego i capelli in una coda e raggiungo la cucina. Sono tutti pronti per la giornata, compreso Steve che mi sorride non appena si accorge di me, ricambio un pò imbarazzata e decido di sedermi a tavola davanti a lui. Forse non ho sbagliato a baciarlo di getto.

"Buongiorno tesoro, come hai dormito?"

Papà è stranamente sorridente, di solito la mattina non parla molto, si limita a grugnire qualche parola e a mangiare come se non lo facesse da anni. Annuisco senza aggiunte altro, sono troppo stanca per dire anche solo una parola. Mi butto sul caffè, nero e senza zucchero.

"Io e gli altri stavamo pensando di invitare quel tuo amico a cena, gli dobbiamo delle scuse"

Oh no, quando mio padre invita a cena qualcuno non è un buon segno. Vuole tenerlo d'occhio, è poco ma sicuro. Ancora una volta cerca di controllare la mia vita.

"Quand'è che inizierai a fidarti di me?"

"Io mi fido di te"

Ribatte prontamente. Ci guardiamo qualche istante mentre mi riempie il piatto, come suo solito. Apprezzo molto la sua protezione e tutto ciò che ha fatto per me, ne sarò sempre grata. Ma se fosse per lui sarei in un collegio in Svizzera, con quattro bodyguard a vegliare su di me, e con un nome falso.

"Sai, devi ancora chiedermi scusa"

Spingo il piatto verso il centro del tavolo, afferro la tazza del caffè e ne mando giù un lungo sorso. Tony mi guarda divertito, ma non c'è nulla di divertente, mi ha davvero ferita.

"Mi hai ferita. Mi hai implicitamente definita una stracciona che senza il tuo aiuto sarebbe morta"

Tony alza gli occhi al cielo, ma nonostante questo si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla fronte.

"Ti chiedo scusa. Ora mangia la colazione, vai a scuola ed invita il tuo amico a cena"

Mi alzo da tavola senza mangiare, recupero lo zaino e lo Skate prima di andare a scuola. Non vedo Jessie per le prime ore, a pausa pranzo non vado a mensa, Peter mi passa a prendere per mangiare con Kate a Central Park. Ci sediamo sull'erba e parliamo del più e del meno, finché non arriva il momento di parlare di Steve. Loro due sono i miei migliori amici, insieme a Yelena, posso dire loro tutto ciò che voglio perché so per certo che rimarrebbe tra di noi.

"Ho baciato Steve. Due volte"

"Steve Rogers?"

Domanda Kate. Chiudo gli occhi ed annuisco, anche se ho la testa sull'erba e finisco per strisciare la cute contro l'erba umida. Appoggio le mani sul viso e sorrido imbarazzata. Non l'ho ancora detto a nessuno, e dirlo ad alta voce lo rende più reale.

"Wow.. tu e Steve!"

Esclama la ragazza ad alta voce, le faccio segno di stare zitta, mentre mi fa mille domande su com'è stato e se è stato bello. Peter rimane in silenzio, con le mani sul viso.

"È stato strano, era il mio primo bacio con la lingua"

Arrossisco violentemente per averlo detto, mi sento una sfigata per non aver mai fatto sesso o baciato un ragazzo. Non ho mai avuto l'occasione, o forse non sono mai stata realmente pronta per queste cose.

"Con la lingua? Me lo immaginavo più come un uomo casa e chiesa, che arrossisce se vede le gambe nude fino al ginocchio!"

Peter scoppia a ridere facendo ridere me e Kate. In effetti Steve è impacciato e molto timido, non è quel tipo di uomo che fa sesso con molte donne, o che fa sesso selvaggio. Sembra più quel compagno che ti dedica le canzoni d'amore e che ti compra i fiori freschi ogni domenica.

"Cosa dirai a tuo padre?"

Domanda Peter facendoci tornare serie. È un altro discorso strano da affrontare, che cosa dovrei dirgli esattamente? Ho diciassette anni e sono innamorata di un uomo che ne ha più di cento. Direi che non è il massimo. Fisicamente però ne ha dieci in più di me.

"È stato solo un bacio Peter, io.. non lo so"

Il discorso viene interrotto da un tuono che precede una cascata di pioggia. Corriamo veloci alla metro più vicina, mancano ancora venti minuti per tornare in classe, perciò saremmo dovuti tornare comunque. Per fortuna la divisa non si è bagnata molto, ma la mia attenzione viene catturata da Jessie, è seduto su una panchina insieme ad una donna dai capelli neri. Entrambi mi vedono, e sembrano sbiancare.

"Ciao Avri!"

Esclama Jessie avvicinandosi. È strano, non ha la divisa, indossa un paio di jeans ed una felpa, potrebbe aver saltato la scuola per stare con la ragazza dalle gambe lunghe.

"Hey straniero. Sei invitato a cena, mio padre vuole farti il terzo grado"

Lui sorride un pò agitato, si gira a guardare la ragazza che annuisce. Molto strano, mi schiarisco la voce e riporto lo sguardo su Jessie che annuisce con un sorriso.

"Mi farebbe molto piacere Stark. Facciamo alle sette?"

"Andata"

Annuisco per poi fare qualche passo indietro. La metropolitana arriva  in tempo, loro non salgono anche se sembrava la stessero aspettando. Cerco di lasciar perdere e farmi i fatti miei, ma c'è qualcosa che non va, me lo sento. Forse quella è la sua ragazza, ma allora perché ci prova con me? E perché le chiede il permesso per venire a cena a casa mia? Mi concentro sui discorsi idioti tra Kate e Peter e cerco di non pensarci più, anche se mi sembra al quanto strano.

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