Capitolo I - L'incontro

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E' con grande onore che dichiaro aperta la nuova stagione.

No, miei cari lettori e lettrici, non voglio spodestare Sua Maestà, la Regina, dal suo ruolo. Ma è mio compito accendere le vostre curiosità su scandali e innamoramenti; la stagione è il palcoscenico e io lo sto commenterò per voi.

La Regina sarà la presentatrice dello show e la dichiarante del nuovo Diamante.

Che la caccia abbia inizio,

- Vostra Lady Whistledown.

La stagione del 1814 era arrivata e le debuttanti si apprestavano a presentarsi davanti alla Regina Carlotta. Alcune provavano l'inchino, altre il sorriso, le terze invece cercavano lo sguardo delle madri, terrorizzate. Eloise Bridgerton apparteneva all'ultima categoria; non che fosse terrorizzata da Sua Maestà, ma il suo ingresso ufficiale nella società londinese le faceva stringere la gola e togliere il fiato. Lei che di voce e idee era sempre piena, in questo momento cercava conforto nel sorriso fiero della madre Violet.

-"Sei bellissima, Eloise." Si apprestava a sussurrarle la mamma, un po' per tranquillizzarla, un po' per congratularsi. La figlia vestiva un elegante abito avorio, con il corsetto intasato di perline e una gonna liscia, fluida.

Le ragazze sparivano dietro la porta bianca, come sabbia in una clessidra e il tempo che scorreva veloce accaldava la fronte della giovane fanciulla.

- "Mamma, non so come fare. Non fa per me."

- "Non essere sciocca, alza il mento, sorridi e vedrai che finirà in un secondo."

Il secondo stava durando ore, e le ore anni, o forse tutto stava accadendo nella testa della quintogenita dei Bridgerton. Avrebbe voluto vedere il viso di suo padre, le sarebbe piaciuto essere a conoscenza di come lui l'avrebbe sostenuta in questa nuova avventura.

La porta si aprì e Violet spinse dolcemente la figlia nella stanza. Troppe persone la osservavano. Lei girava la testa a destra e a sinistra e con fatica si ricordava di stare diritta e sorridere. Quando arrivò davanti alla Regina, fece un inchino tremolante, ma spigoloso. Carlotta sorrise perché capì e perché era a conoscenza dell'impeto della ragazza. La sollevo dolcemente e si congratulò per la presentazione.

- "Quest'anno solo Eloise cercherà un marito?" Si rivolse direttamente a Violet.

- "Forse anche il visconte si appresterà a guardarsi intorno". Sua Maestà ne era soddisfatta.

Eloise, stava osservando le persone che si trovavano vicino alla regina e si accorse di una fanciulla, che non conosceva. Avrebbe dovuto avere 26 o 27 anni, non di più. Occhi scuri e capelli lunghi scuri, la pelle olivastra e non molto alta. Era una bella ragazza, ma il suo sguardo era tagliente, oltremodo superiore.

La regina sembrò destarsi e si girò verso la ragazza.

-" Madame e Miss Bridgerton, desidero introdurvi mia nipote, Miss Corsen, duchessa di Countershield.

Le tre donne si inchinarono e la Regina riprese:

-"Corinne, loro sono la signora Bridgerton e sua figlia Eloise. La famiglia è una parte molto attiva e ha antiche radici nella società."

-"Signora, signorina, sono onorata di conoscervi." La voce rivelava la sua natura decisa e concisa. Non potevi né descriverla come acuta, né grave, bensì coinvolgente e concreta.

Non appena Eloise sentì sul viso la brezza calda e vide il prato verde, ritornò a respirare normalmente. Aveva superato questo monte, per lei altamente inutile, ma in cuor suo era contenta del complimento ricevuto dalla Regina. Si chiedeva solamente come mai la società non avesse mai parlato di questa nipote Corinne Corsen. Di sicuro Lady Wistledown si trovava davanti a una stagione interessante e nessuno dei presenti alla sfilata delle debuttanti si sarebbe mai aspettato di ciò che stava per accadere.

Il giorno dopo, Eloise stava leggendo in un angolo del salone, quando Anthony, il primogenito Bridgerton è entrato con fare affrettato.

-" Hai visto mamma?" Sembrava infastidito.

-" E' andata da poco con Mrs. Wilson in giardino." Non lo aveva neanche guardato; continuava a leggere.

L'uomo si recò verso l'uscita del giardino e chiese a sua madre di poter discutere in privato di una questione delicata. Non aveva la minima intenzione di far assistere alla scena la governante della famiglia.

-" Hai affermato davanti alla Regina la mia intenzione di trovare moglie?" La sua voce era a tratti squillante per l'incredulità, a tratti furiosa per la superficialità della donna. Non aveva mai pensato di accasarsi, ma il suo ruolo lo richiedeva. Avrebbe dovuto trovare una fanciulla fedele, ascoltatrice e buona, come sua madre o come sua sorella Daphne, che fosse in grado di gestire una casa e dei figli, senza richiedere troppe attenzioni a lui che non possedeva molto tempo. Non pretendeva troppo, ma la dichiarazione della madre davanti a sua Maestà avrebbe attirato troppe pretendenti e non avrebbe avuto il tempo di questionarle a lungo sulle loro intenzioni. Avrebbe voluto dedicare il minor tempo possibile alla faccenda, ma questo imprevisto di sicuro gli avrebbe allungato il compito.

-" Lo hai detto tu, Anthony. La mia è stata una risposta alla richiesta della Regina, mica avresti voluto che mentissi..." Si è difesa la donna.

Le spalle dell'uomo si abbassarono e accettò l'inconveniente. Al primo ballo sarebbe stato attaccato da troppe madri. E così fu.

Due giorni dopo accompagnò la famiglia al primo ballo organizzato nella società e si sentì costretto a dedicare le sue attenzioni a circa cinque ragazze; tutte erano composte, di viso gentile, ma nessuna aveva spiccato nella folla. Era attento anche allo sguardo soffocante della Regina e della sua compagnia. Appena si recò davanti alla sua Maestà per porgere il suo saluto, si accorse della ragazza seduta alla sua destra. Capelli e occhi scuri, profondi.

- "Lord Bridgerton, sono venuta a conoscenza della sua volontà di trovare moglie questa stagione. Ne sono lieta. Spero che trovi qualcosa di suo gradimento e che il mio Diamante possa attrarre la sua attenzione." Il viso della ragazza si corrugò. Impercettibile, ma Anthony se ne accorse. Disprezzo, fastidio, negazione. Non pensava che lui fosse la fonte di tale emozioni, ma si sorprese pensando che le sue sensazioni fossero rivolte alla Regina Carlotta. La guardò a lungo, lei alzo il mento, quasi in tono di sfida. La Regina colse l'interesse e presentò la fanciulla:

- "Lord Bridgerton, le presento la duchessa Corinne Corsen, mia nipote." Entrambi si inchinarono, lui più del solito. "Non è molto affascinata dalla mondanità, ma è venuta qui per provare a coglierne l'essenza, vero Corinne?"

Ora si palesò la sua insoddisfazione, tirò indietro le labbra, quasi girò gli occhi e dichiarò:

- "Certo, zia. Non stavo nella pelle di conoscere il tuo nuovo Diamante e tutti i gentiluomini che si appresteranno a baciarle quasi i piedi."

Anthony si pietrificò, la Regina pure. Sembrava che il loro gruppo fosse in un universo parallelo. La tensione era palpabile e la musica stonava con l'atmosfera. Una risata prorompete sbucò dalla bocca di Carlotta e tutto il gruppo dietro di lei radunato la imitò. Tutti tranne Corinne, che gonfiò il petto respirando più a fondo e si piantò nel suo spazio quasi come dovesse resistere a un forte vento.

" E' proprio divertente mia nipote, vero Lord?"- Si rivolse all'uomo – "Peccato si sia impuntata a non trovare marito."

Corinne sbuffò, sorridendo sarcastica. Anthony non seppe come comportarsi e decise di inchinarsi per svignarsela. Si era sentito invadente e fuori posto. Durante tutta la serata ballò senza un minimo di pausa, ma non trovò alcuna donna interessante. Erano tutte frivole. Se ne dispiacque. Arrivato a casa ripensò all'episodio con la Regina e Corinne e ritenne che una donna che si rivolgeva in quel modo a sua Maestà era una persona senza senso del dovere e delle regole. Una persona che con lui non poteva avere nulla a che fare.

Il visconte che voleva amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora