Capitolo 32 - Resa dei conti

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Anthony aveva ingaggiato il ragazzino qualche giorno prima, pur non credendo in verità potesse portare a qualcosa. Con suo grande stupore, si era trovato l'ometto qualche giorno dopo nascosto vicino a Bridgerton House. Era dietro a un angolo della strada e lo stava chiamando con voce bassa, ma incidente:

-" Lord Bridgerton, Lord Bridgerton, sono qui."

Il visconte non aveva fatto cercare Alexander Baron per una ragione specifica. Voleva solo capire se fosse ancora a Londra per evitare che recasse ulteriore danno a qualche altra persona, o addirittura che si mantenesse nelle vicinanze per rivedere Corinne. Di certo non aveva manie di vendetta o di rivalsa sull'uomo. Per Anthony il comportamento assunto dal duca era indice di bassezza umana e non degna di alcuna reazione. Avrebbe dovuto marcire con il senso di colpa che lo stava certamente divorando. Il ragazzino gli confermò la sua tesi. Alexander era rimasto nei paraggi, spendendo i suoi soldi nell'alcol. Si era rifugiato nella Locanda del Lupo, dove era stato indirizzato lui quella sera. Dopo aver visto Corinne nel letto, così indifesa e piccola, i sentimenti di rabbia e vendetta stavano crescendo nel visconte di minuto in minuto. Gli prudevano le mani, il cuore sembrava si ribellasse ai suoi valori da gentiluomo e gli occhi desideravano ardentemente di vedere Alexander supplicare in ginocchio davanti a lui. Avrebbe preferito osservare il duca implorante il perdono ai piedi di Miss Corsen, ma non era ancora giunta quell'ora. Senza particolari pensieri elaborati, aveva mandato a casa Benedict e si era dileguato, attento a non essere seguito. Non voleva che le sue azioni fossero state stampate sul Whistledown, anche se aveva ricevuto la benevolenza della regina al riguardo. Si sentiva uno schifo nel volere vendetta; lui non era così. Non era questo tipo di uomo. Lo aveva sentito la prima volta durante il duello con Simon: era stato costretto a portarlo in quel bosco e a sfidarlo con le pistole, ma temeva di rimanere ferito e anche di ferire l'amico. Anthony era un brav'uomo e tutto ciò che implicava perdita di sangue o di vita lo terrorizzava. Infatti, quella sera Anthony non era più in possesso del suo corpo e della sua mente. Era accecato dal dolore e dal pensiero di non poter più avere Corinne al suo fianco. Quei sentimenti lo guidavano verso il retro della Locanda. Non  si sarebbe fatto vedere finché il duca non sarebbe rientrato nella sua camera, perché non voleva che qualcun altro si facesse male. Dovevano essere solo loro due. Dove sputargli addosso la lava di male che sentiva crescergli nelle viscere. Doveva vedere Baron crollare perché lo meritava. Voleva che il duca ammettesse le sue colpe e si addormentasse coperto dalle sue lacrime amare. Voleva solo una confessione. Così fece: entrò dal retro, si mimetizzò tra gli ospiti del posto e lo vide al bancone. Sgualcito, ubriaco, spettro lontano dell'uomo che aveva visto al fianco della sua duchessa. I conati di vomito aumentavano. Le orecchie ronzavano, i peli sulla nuca erano sull'attenti, l'adrenalina stava raggiungendo i capillari periferici e lui era sempre più attento alle sue decisioni: sembrava sotto effetto di litri di caffeina. Non percepiva la stanchezza della giornata: era un lupo in attesa che l'agnello tornasse ad abbeverarsi all'usuale stagno marcio. Strinse la mascella per non avvicinarlo ulteriormente.  Si ritrovò in preda a un desiderio animale: voleva riempirlo di pugni in quel preciso istante, ma avrebbe dovuto aspettare; non era ancora arrivata l'ora. Mise una maschera di felicità e tranquillità sul viso e si recò dal proprietario.

-" Buonasera, desidera una stanza, Lord?" Iniziò quest'ultimo.

-" Buonasera a lei. No, in verità sono qui per fare una sorpresa a un amico venuto da lontano e che non vedo da tempo. Il duca di Baron?"

-" Ah sì..." Continuò questi pensieroso. "Lo può trovare al bancone, eccolo è lì" L'uomo, alto e grassoccio indicò la preda di Anthony.

-" Sì, l'ho visto, ma ecco, non può indicarmi la camera dove alloggia? Vorrei fargli veramente una bella sorpresa. Non so se capisce dove voglio arrivare." Il visconte gli fece l'occhiolino e affacciò parecchie banconote dalla tasca. 

-" Non mi volete creare problemi, vero?"

-" Nossignore, sono qui in visita di piacere." Sorrise Lord Bridgerton.

-" L'ultima in fondo a sinistra. Se succede qualcosa, terrò lei come unico responsabile. Intanto il suo amico non sa neanche dove si trova. E' in quelle condizioni da settimane."

Anthony ringraziò e mentre si stava infilando nella camera di Baron, ripensò all'ultima frase del proprietario. Alexander si era rifugiato qui dopo l'aggressione e da quel momento non aveva smesso di stordirsi con l'alcol. Chiuse gli occhi e ingoiò la saliva. Voleva soffocare il senso di pietà e di colpa che si stava facendo largo al fianco dell'adrenalina iniziale. Forse Baron si era pentito di quello che ha fatto. Forse non era quel mostro che tutti si erano dipinti dopo il fatto. Forse... O forse no.

Dopo parecchi minuti immerso a pensare, Anthony si mise seduto sull'unica poltrona presente nella stanza. Voleva che lo vedesse dopo aver chiuso la porta, visto che la seggiola si trovava dietro all'ingresso. Non doveva rischiare che l'uomo scappasse. Sentì dei passi e drizzò le orecchie. Si tirò su, sedendosi comodo. In quel preciso istante si rese conto di non aver pensato a cosa dirgli o come comportarsi: era stato guidato solo da una rabbia soffocante e da un eccesso desiderio di ammazzarlo di colpi. Ma lui voleva solo un'ammissione di colpa. Voleva essere un giudice neutrale nella situazione. L'Anthony razionale si stava facendo largo nella nebbia persistente di dolore presente nella sua testa. La sola grazia della regina non gli bastava, sarebbe riuscito a perdonare se stesso se si fosse dimostrato uguale a Baron?

La porta si aprì. Alexander odorava di alcol e non si teneva bene neanche in piedi. Chiuse la porta e lo vide. Non accennò a fuggire, scostarsi o allontanarsi dal suo ospite.

-" Lord Bridgerton..." Iniziò con titubanza. " Cosa ci fa lei qui?"

-" Ciao Alexander. Stavo passando di qui e ho visto un vecchio conoscente al bancone. Mi sono detto perché non rimanere a fare due chiacchere con lui su quello che è successo in città settimane fa?"

Baron si lasciò sedere sul letto, quasi fosse un peso morto. Erano uno di fronte all'altro. Non intendeva sfuggire alla sua condanna: era pienamente consapevole dei suoi peccati.

-" Come sta lei?" Sussurrò.

-" Non osare neanche pensare a lei. Non sono qui a parlare di lei. Non devi neanche menzionarla. Sono qui a parlare di te per capire perché sei arrivato a essere un miserabile del genere. Che hai avuto da piccolo, hm? Traumi? Tuo padre ti picchiava, tua madre ti faceva guardare mentre lo tradiva? Cosa ha fatto scattare in quella mente depravata le azioni che hai fatto?" Anthony lo stava tenendo per il colletto della camicia. Per un attimo si sorprese di aver minacciato in questo modo due persone nella stessa giornata. Baron lo guardava con una faccia da ebete. Poi subito dopo sembrò che qualcosa si fosse azionato in lui.

-"Hai un buon odore, Anthony. Sai di vaniglia e cuoio." Strizzò gli occhi e continuò. " Questo mi ha fatto scattare. Quel giorno alla mostra lei aveva lo stesso profumo. E' andata a letto con te. L'hai resa una prostituta. Lei non vale più niente agli occhi di nessuno."

Gli occhi di Anthony si spalancarono. Baron iniziò a ridere. Era un riso grottesco e sfacciato, dimostrante la verità: l'assenza di rimorsi per quanto accaduto. Lord Bridgerton non ci pensò più e iniziò a tirargli pugni sullo zigomo sinistro, mantenendo il colletto con la mano sinistra. Era tutto buio e nel silenzio della notte, si udiva solo la risata del duca sotto i colpi sferrati da un visconte pieno di dolore.


Note dell'autrice:

Alcuni avevano indovinato: Anthony stava cercando Baron e lo ha trovato. La serata non è andata secondo pianificato dalla sua razionalità, bensì è fuoriuscita la rabbia e il disprezzo.

Come pensate che questo comportamento verrà giudicato? La famiglia Bridgerton sosterrà il primogenito o lo accuserà?

Eprouve

Il visconte che voleva amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora