Capitolo 21 - L'inizio del piano

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Corinne aveva pensato a tutto. Doveva essere l'evento della stagione. Il castello del Countershield era un tripudio di odore di lavanda e il colore viola regnava sovrano. Aveva scelto lei quel tema. Le piaceva sentire l'odore caldo e accogliente della lavanda in fiore. Era materno, coinvolgente. Si era vestita con un abito lungo di seta. I capelli li aveva ammorbiditi con dei boccoli che le cadevano sulle spalle, dandole l'aria da donna matura. Aveva raccolto la parte anteriore delle ciocche in trecce e le aveva impreziosite con perle. La collana era stretta al collo, invitava gli ospiti ad osservare la scollatura non troppo profonda, ma sicuramente più importante del solito. Anthony doveva capire che stava perdendo un vero gioiello .

Davanti al castello, ai lati del lago, avevano allestito lo spazio per i balli. I musicisti erano parecchi e si sarebbero spostati da una parte e dall'altra per deliziare gli ospiti con diversi tocchi artistici. A Corinne dispiaceva che Siena non avesse accettato l'invito: la sua voce e la sua presenza avrebbero reso l'atmosfera ancora più magica. Vicino alle pareti laterali del castello c'erano i tavoli pieni con le pietanze più disparate: da quelle calde, a quelle fredde, alla frutta, ai legumi, profumi orientali e piatti caserecci. Era una delizia per gli occhi e per il palato. La duchessa ne era orgogliosa. Aveva invitato molti degli abitanti della zona vicino alla sua dimora: avevano tutti accettato entusiasti che la duchessa iniziasse a muoversi nella società mondana della città.

Christine era preoccupata. L'umore e il comportamento di Corinne erano cambiati da quando aveva lasciato il Countershield per andare dalla regina. Era più solare, di sicuro, ma non le stava raccontando tutto e lei doveva sapere che cosa stesse accadendo nella mente della donna. Ne era sempre a conoscenza. Le aveva raccontato sempre le paure, le ansie, le soddisfazioni e i dettagli della sua felicità. Ora, invece, navigava nel buio più completo. Gli ordini erano stati chiari: il ballo sarebbe dovuto essere un evento senza precedenti con fiumi di alcolici, fuochi d'artificio, i musicisti migliori della zona e l'attenzione per gli ospiti avrebbe dovuta essere impeccabile. Non dovevano esserci sbavature perché la felicità di Corinne sarebbe dipesa da come sarebbe andata quella sera.

L'aveva vista prepararsi e, maledizione, quanto era bella. Il viola le donava molto, le incorniciava a dovere gli occhi scuri e le ammorbidiva i lineamenti. Temeva molto la scelta della donna su chi sarebbe dovuto diventare il nuovo duca del Countershield, anche se tutti aspettassero questa scelta da troppo tempo. Corinne meritava di essere felice dopo quello che aveva passato. Meritava di vivere la vita accanto a una persona da amare ed essere amata. Meritava di avere la possibilità di avere dei figli e meritava di dividere le preoccupazioni con qualcuno. Christine, però, soffriva il fatto che non sarebbe più stata lei la sua spalla destra. Lo era stata per una vita intera e ora comprendeva che Corinne non avrebbe più avuto bisogno di lei in quel ruolo, perché il suo cuore batteva per qualcuno; doveva scoprire chi fosse questo gentiluomo per decidere come sarebbe stato il suo futuro nella dimora.

La serata stava arrivando veloce. I battiti di Corinne si stavano triplicando e il fermento iniziava a manifestarsi anche nei suoi collaboratori. Gli inviti li aveva inviati due settimane prima per permettere ai suoi invitati di organizzarsi con il trasporto di cinque ore e mezza e con il pernottamento. Per l'affetto che provava aveva aggiunto agli inviti diretti ai Bridgerton che, se avessero desiderato, avrebbe provveduto offrire loro le camere nel castello per evitare il ritorno notturno verso la città. Avevano solo dato risposta per la presenza al ballo. Erano stati ordini di Anthony, ne era convinta. Il suo orgoglio ne aveva risentito, ma non si era completamente demoralizzata. Sarebbe stata una serata incandescente e lei aveva deciso che avrebbe decretato il suo futuro a quel ballo. Era completamente stufa di stare nella sua solitudine imposta: aveva deciso di buttare le sue emozioni nel mondo. Stava sentendo le ruote delle prime carrozze arrivare. Aveva ordinato che la musica iniziasse appena si fossero palesate le prime famiglie. I giullari e gli artisti di strada avrebbero intrattenuto e avrebbero servito le bevande. I fuochi d'artificio sarebbero stati lanciati verso mezzanotte per dichiarare concluso il ballo. Lei avrebbe danzato tutta la sera con vari pretendenti. Il giorno dopo avrebbe ricevuto mazzi di fiori con ringraziamenti e apprezzamenti per la serata. La stava aspettando un tripudio di felicità e novità. Si sentiva confidente. Circondata dai suoi più fidati collaboratori aveva aperto le porte principali per dare inizio alla sua nuova vita. Era pronta.

Il visconte che voleva amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora