Capitolo 19 - La Duchessa in cerca di Duca

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Il giorno dopo, Corinne di prima mattina aveva iniziato ad affaccendarsi per mettere in moto il piano. Era eccitata, ma anche preoccupata di cosa avrebbe dovuto fare. Non era la sua zona di comfort e detestava non avere tutto sotto controllo, ma comunque i sentimenti altrui sono impossibili da inquadrare nei propri desideri. Era, però, convinta in cuor suo che ciò che aveva espresso Anthony non fosse completamente una bugia; che effettivamente avesse dei sentimenti per lei, ma che non fosse ancora consapevole della loro portata; o invece ne fosse pienamente a conoscenza e temesse le conseguenze. L'amore fa paura e rende codardi. Dopo un momento di riflessione a colazione, Corinne iniziò con il primo passo: vedere la Regina. Le aveva promesso che avrebbe saputo delle novità nella vita della duchessa direttamente da lei e non avrebbe avuto sorprese leggendo il Whistledown. Aveva paura del ragionamento che avrebbe dovuto fare con la zia, ma Corinne decise che era arrivato il momento di mettersi completamente in gioco e smetterla di tergiversare. Lei voleva che Anthony decidesse; che fosse sicuro della sua decisione, e che quindi smettesse di vivere in questo limbo di incertezza e in continua ricerca di segni da parte sua. Scrisse quindi un biglietto e domandò a sua zia di poterla ricevere per discutere della sua stagione nella città. Dopo poche ore, la Regina rispose che avrebbe potuto vederla nel pomeriggio. Decise di vestirsi in modo sobrio e senza fronzoli, indossando un abito giallo sbiadito. Lasciò i capelli sciolti e mise delle perline nei capelli. Quattro ore dopo era davanti alla dimora della sovrana. Le porte furono aperte dagli uscieri e la spettacolare casa accolse la duchessa. Ogni volta che superava la soglia veniva travolta dalla magnificenza delle pareti e dei dipinti appesi. Per lei era troppo, ma per sua zia non era mai abbastanza. Dopo essere stata accompagnata nelle diverse camere, anticamere e corridoi, arrivarono al salotto dove venivano ricevuti gli ospiti. Sua zia era insieme al solito gruppo di fanciulle. Indossava una parrucca verticale piena di boccoli. Era più umile del solito, se così si potesse descrivere una donna sfarzosa.

-" Corinne, mia cara, da quanto tempo." Sorrise maternamente.

-" Buon pomeriggio, zia. E' effettivamente passato troppo tempo dall'ultima volta."

-" Eravamo a un ballo, se non erro."

-"Esattamente."

-" Spero che ti stia piacendo la stagione e ciò che la mondanità ha da offrire, mia cara."

- "E' per questo che sono venuta a parlarvi"

-" Sono qui per ascoltarti."

-" Vorrei un incontro privato, se non reca molto disturbo."

Le fanciulle dietro la regina si lanciarono sguardi di disapprovazione e sgomento. Erano attente e interessate a come stesse trascorrendo il tempo la duchessa. Avevano anche letto che era stata presso Aubery Hall. Che insolenza privarle di dettagli così succosi. La regina senza fare una piega e senza neanche guardarle, fece loro segno di lasciare la stanza. Erano deluse e  dispiaciute.

-" Eccoci qui, mia cara. Dimmi che sta succedendo."

-" Ho bisogno di un tuo aiuto per riuscire a chiarirmi la strada per il futuro." La regina rimase senza parole. Non comprendeva l'uscita della nipote.

-" Penso di non aver capito." Corinne prese fiato. Stava tremando e temeva che la voce trasudasse tutto il suo terrore. Stava per dirlo alla regina. A colei che la teneva nel mirino per analizzare ogni suo passo falso. Le stava per ammettere ciò che mai avrebbe pensato di esprimere. Girò la testa per raccogliere i pensieri, ma decise che una frase corta avrebbe rotto il ghiaccio e le avrebbe permesso di esplorare come continuare il discorso. Perciò iniziò così:

-" Mi sono innamorata di una persona, zia." La donna sussultò. Si emozionò. Non pensava che questo momento potesse mai arrivare. La Corinne Corsen che lei conosceva, intenta a soddisfare le sue altissime aspettative e quindi troppo occupata con il ducato, aveva il cuore sciolto dietro a un uomo della società. Si sentiva orgogliosa e pensava che fosse anche merito suo, visto che grazie a lei Corinne era diventata parte attiva della stagione. Pensava fosse Benedict Bridgerton e ne era ancora più incantata, in quanto non bisognava trattare questioni amministrative di territori. L'uomo possedeva qualche dimora, ma niente di così eclatante da dover ridefinire dei confini. Sarebbero stati una bellissima coppia.

Il visconte che voleva amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora