Capitolo 41- Chi lo avrebbe mai detto? (END)

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Anthony e Corinne avevano scelto l'Italia per la luna di miele. Si sarebbero dedicati alla letteratura, all'arte e al buon cibo. Avrebbero girato per due mesi prima di tornare alla vita frenetica di tutti i giorni e abbandonarsi al loro quotidiano. Daphne li invidiava perché era da sempre stata appassionata del modo di vivere italiano; Benedict aveva più volte provato a intrufolarsi nel loro viaggio, promettendo di essere il più discreto possibile per vedere i quadri dei maestri che lui adorava, da Michelangelo a Caravaggio a Botticelli, fino ad arrivare al Pinturicchio. Si sarebbe fatto piccolo piccolo e avrebbe solo respirato durante il viaggio, diceva. I duchi, ovviamente, pur avendogli concesso di provare, gli avevano negato più volte la proposta. Colin era invidioso solo perché non era lui a ripartire. Eloise, invece, desiderava finire in qualche biblioteca italiana e rimanere lì dimenticata dalla società. I due sposini sorridevano davanti alle prospettive dei più giovani Bridgerton e, alla partenza, dimenticarono i loro doveri e si divisero tra camminate nella natura, assaggi di piatti tipici, visite agli musei e ozio totale. I due mesi trascorsero in un battito di ali e il rientro fu molto più tormentato. Corinne sentiva ogni tanto, al mattino, di dover vomitare, correndo in bagno e lasciando un Anthony allertato e mezzo assonnato. Se nel principio si alzava per andare a vedere come stesse, con il passare dei giorni iniziò a comprendere cosa ci fosse che non andasse. Corinne Catherine Bridgerton era all'inizio della prima gravidanza. 

-" E' troppo presto." La sentiva urlare dal bagno tra un conato e un altro. " Avremo dovuto aspettare qualche mese, siamo all'inizio del matrimonio." 

La loro luna di miele si spense con la nascita di questa consapevolezza: avevano fatto tutto troppo presto. Il matrimonio era arrivato troppo presto, la prima gravidanza era apparsa troppo presto. Corinne si sentiva frastornata dagli inizi che l'attendevano dietro l'angolo della casa: avrebbe dovuto imparare a fare da madre e lei la vena materna non l'aveva mai allenata.

-" Faremo tutto insieme, non ti preoccupare." La incoraggiava il marito. " Ti starò sempre accanto."

-" Sarà meglio." Mugolava lei durante le crisi di preoccupazione che la invadevano settimanalmente.

Era certo che i Bridgerton seppero la lieta notizia troppo presto. Daphne era al nono cielo: fantasticava già sui due pargoli che si sarebbero rincorsi e sarebbero cresciuti assieme. Benedict si conteneva, ma in cuor suo pensava a come sarebbe stato bello far vedere al piccolo come si dipingesse. Corinne era in mezzo a tutte le attenzioni. Non le veniva lasciato fare quasi nulla, se non leggere le lettere arrivate dal Countershield e riposare. Anthony, d'altro canto, cercava di badare alla moglie, mantenere i suoi legami sociali e prepararsi per la nuova stagione, quando Benedict avrebbe dovuto convolare a nozze: era arrivato il suo momento di andare al patibolo.

Passarono altri due mesi; Corinne si sentiva meglio. Iniziava a sostenere Lady Bridgerton nelle faccende domestiche, passeggiava con la famiglia nel pomeriggio e si era impegnata a interessarsi agli scapoli che sarebbero stati affascinati da una ragazza piena di spirito come Eloise. Tutto stava andando nel verso giusto finché non ricevettero un invito dalla regina Carlotta.

" Ai duchi del Countershield si richiede la cortese presenza il pomeriggio del giovedì."

-" Penso che sia arrabbiata che non le abbiamo detto nulla della gravidanza." Proruppe Corinne. " Lo avrà scoperto da qualcuno e ci ha chiamati per chiedere conferma."

-" Non puoi saperlo Corinne, non abbiamo detto nulla a nessuno, se non alla nostra famiglia. Sei entrata nel quarto mese da poco e sarebbe azzardato annunciare già il tuo stato. E poi neanche si vede: sei uno schianto di donna." Anthony cercava in tutti i modi di farla tranquillizzare. Non comprendeva come mai, ma il biglietto della zia aveva suscitato in Corinne un allarme. La duchessa presagiva che qualcosa non andasse: l'invito era troppo formale e privo di convenevoli. Non era da sua zia, non almeno dalla zia che aveva imparato a conoscere da quando si era trasferita a Londra per la stagione. Sperava che si sbagliasse, che gli ormoni la rendessero più attenta ai particolari, ma il suo sesto senso la avvertiva su qualcosa. Avrebbe dovuto aspettare tre giorni per scoprire se avesse ragione o dovesse solo respirare e ignorare le sue viscere. Il tempo sembrava non si fermasse mai, se al mattino si divertiva ad andare a vedere che cosa ci fosse per colazione, al pomeriggio diventava l'ospite perfetta per la grande società: Bridgerton House era diventata il punto di incontro delle dame sposate e non. Essere invitata a prendere il thè pomeridiano da Corinne e Anthony Bridgerton era un vero onore. In altri giorni si rinchiudeva con Anthony nell'ufficio a studiare i bilanci e gli affari, anche se troppo spesso finivano nudi nella loro camera matrimoniale: erano due magneti incontrollabili. Corinne aveva anche trovato il tempo per dedicare un paio di sedute settimanali alla lettura insieme a Eloise e alla pittura e disegno insieme a Benedict. Cercavano tutti e tre di istruire e formare i piccoli Bridgerton. Lady Bridgerton, d'altro canto, pur avendo sofferto inizialmente il suo scendere di ruolo, comprendeva ogni giorno che Corinne Corsen fosse stata la donna vincente che aveva reso Anthony l'uomo più felice sulla terra, lei la suocera più gratificata e la sua famiglia il gruppo più unito di sempre. Edmund ne sarebbe stato onorato e avrebbe approvato il nuovo sistema delle relazioni. Anthony e Corinne, infatti, pur continuando a essere rigidi nella vita degli affari per mantenere le redini ben salde, si ammorbidivano con la famiglia e cercavano in tutti i modi di essere presenti ai principali pasti e agli eventi che stavano a cuore ai membri della casa.

Il visconte che voleva amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora