"Siena, che cosa diavolo ci fai tu qui?" Anthony era saltato in piedi appena scorse il viso dell'ex amante.
-" Lord Bridgerton, le ricordo solo che dovrebbe rivolgersi a me come Miss Rosso. Non dividiamo più nulla da tempo. Oh, forse sì. Dividiamo un'amica." La cantante aveva i capelli raccolti; il vestito rosso e nero esaltava la sua figura sinuosa. La sua voce era calda anche quando conversava. Il suo sguardo si fece triste appena espressa l'ultima frase.
-" A proposito, come sta Corinne?" Continuò la donna.
I due fratelli si guardarono. Volevano evitare di menzionare che i medici avevano consigliato di smettere le cure. Avrebbero mantenuto l'episodio privato.
-" Non è ancora cosciente." Rispose Anthony senza guardarla in faccia. Temeva di incontrare il suo sguardo per non sentirsi attaccato. Il visconte sentiva una colpa addosso che mai si attenuava. Corinne era caduta nelle mani di Alexander per la sua sciocca decisione di accordare a Edwina una seconda chance.
-" E' in parte colpa mia..." Iniziò Siena. " Colpa mia e di quel maledetto piano."
I Bridgerton erano dubbiosi e il loro sentimento si leggeva dagli occhi opachi e pieni di domande. Siena prima di rispondere e metterli al corrente di ciò che aveva concordato con la duchessa, decise di tenerli un po' sulle spine. Le era mancato avere così vicino il visconte. Non che continuasse a piacerle, ma essere al centro dell'attenzione dei due scapoli più ambiti della società, le faceva formicolare l'ego.
Iniziò a camminare nel salotto e a osservare la camera. Aveva preso il cuore in mano prima di entrare lì dove non le era permesso. Non aveva titoli nobiliari, non discendeva da una famiglia prestigiosa, non aveva sposato qualche ricco feudatario. Cantava per vivere e aveva trovato protezione grazio a un ricco gentiluomo che le faceva visita quando era di passaggio a Londra. Le aveva affittato un appartamentino e Siena era soddisfatta di come stesse andando la sua vita. L'incontro con Corinne le aveva però riaperto una vecchia ferita rimarginata. Anthony l'aveva ammaliata, sedotta, usata e poi lasciata per mantenere il suo ruolo nella famiglia. Non lo condannava, di certo; l'amaro in bocca però continuava ad averlo. Milioni di volte si era immaginata come viscontessa. Milioni di volte ancora aveva pianto consapevole dell'impossibilità dello scenario: sarebbe stato solo un sogno proibito. Corinne, d'altra parte, avrebbe potuto accedere a ciò che lei aveva sempre desiderato. In questo modo, si era prodigata affinché per la duchessa le cose andassero diversamente rispetto a come fossero andate a lei. Conosceva la natura gelosa del visconte e la condivise con Corinne.
-"Affinché lui finalmente scelga te, deve vedere che può perderti. Annuncia di voler prendere marito e dai un ballo. Vivi come se lui non esistesse e come se non sentissi più nulla per Anthony. Farà lui la prima mossa perché non sopporterà di vederti nelle mani di un'altra persona." Così Siena aveva buttato Corinne nelle braccia di Alexander, dritta verso la sua aggressione. Aveva preso tutto il coraggio per entrare nella dimora della duchessa sospinta da un senso di colpa senza uguali. Sperava che si fosse ripresa per poter mettere a tacere la vocina nella sua testa che la stava accusando. Invece no, Corinne non si era svegliata. Non ancora.
Dopo aver raccontato le vicende passate con Corinne, chiese di poterla vedere.
-" Le ho portato una cosa." Sospirò, tirando fuori un braccialetto. Era composto da un serpente che si mordeva la sua coda. - "Simboleggia l'infinito e mi piaceva. So che piacerebbe anche a lei." Sorrise mesta. Anthony stava cercando di capire come si stesse sentendo. La sua ex amante aveva consigliato alla donna che amava di renderlo geloso per spingerlo a scegliere. E come se non bastasse, ora era davanti a lui chiedendogli di poterla vedere. Neanche lui l'aveva ancora vista. Forse era arrivato il momento. Annuì.
-" Benedict, noi andiamo di là. Puoi lasciarci da soli?" Il fratello acconsentì e iniziò a versarsi del brandy trovato nella camera.
Nel frattempo Siena e Anthony salirono le scale per andare nella stanza della duchessa. Mentre stavano superando i gradini, il visconte sospirò con una tristezza delicata nella voce:
-" Siena, mi dispiace. Per tutto." Lei girandosi verso di lui, si inumidì le labbra con la lingua e rispose:
-" Non ti devi dispiacere. E' stato il destino."
-" Non sono mai venuto a vederla. Ho paura di come reagirò vedendola in questo stato." Lei annuì, gli prese la mano sinistra e lo aiutò ad avanzare nella stanza in penombra. Stava imbrunendo. I due medici, appena videro le visite, raccolsero i loro strumenti e li lasciarono da soli con Corinne.
Aveva i capelli sciolti e il viso pallido. Era una statua immobile sul letto a baldacchino bordeaux in mezzo alla stanza. A destra c'era la finestra che le illuminava metà faccia. A sinistra, invece, si trovava l'armadio con i suoi indumenti, la postazione da toeletta e un divisorio. Anthony pensò quanto fosse minuscola in quel letto. Si trattenne dallo scoppiare a piangere. Non pensava di vederla così cerea. Sembrava veramente che fosse... No, non voleva neanche pensarci.
-" Sembra morta." Fiatò Siena.
Lui le prese il braccio destro e la strinse all'altezza del gomito:
-" Non lo è. Mi hai capito? Non lo è! Si riprenderà, me lo sento. Domani la porto a Bridgerton House e si riprenderà."
Miss Rosso lo lasciò sfogare. Appena lui sciolse la stretta, lo osservò e aggiunse:
-" Se così non dovesse andare? Cosa farai Anthony?" Entrambi erano dei fantasmi che bisbigliavano in un cimitero di ricordi.
Lui strinse le labbra, inghiottì la saliva, si girò verso il viso della cantante e uscì dalla stanza. Scese le scale, andò da Benedict e gli disse di recarsi a casa, che sarebbe rientrato anche lui.
Siena, rimasta sola, si sedette sul letto. Accarezzò i capelli scuri della donna.
-" Promettimi che ti riprenderai. Non ho mai visto i suoi occhi così vitrei; neanche quando era convinto di andare incontro alla morte. Promettimi che ti riprenderai, perché ho paura di quello che potrebbe fare."
Gli inserì il bracciale al polso destro e si dileguò.
Benedict bevve il bicchiere e si rientrò a Bridgerton House un'ora più tardi. Si era fatto raccontare da Siena cosa fosse accaduto nella stanza di Corinne. Dopo le raccomandazioni finali ai medici, aveva intrapreso la via di casa. Appena arrivato, però, non trovò Anthony. Lady Bridgerton ammise che non aveva visto il primogenito dal mattino. Un senso di pericolo iniziò a suonare nelle viscere del secondogenito. Anthony lo aveva mandato a casa per allontanarlo da qualcosa. Ma da cosa?
Dall'altra parte di Londra, il visconte stava ricompensando con una certa somma un ragazzo sporco e pieno di graffi. La notte stava portando pioggia e freddo. Era il momento ideale per agire, pensò. Vedere Corinne in quella situazione lo aveva fatto impazzire. Non poteva piangere per il suo ruolo. Non poteva fregarsene, perché la amava. Non poteva ignorare, perché era da codardi.
Con gli stessi occhi spenti, iniziò a camminare verso la Locanda del Lupo. Quella notte avrebbe ripreso una parte di sé indietro.
Nota dell'autrice:
Alcuni di voi hanno avuto ragione, la donna era Siena venuta in visita.
Alla vista di Corinne, Anthony non ha retto ed è uscito. Cosa pensate stia per fare?
Alla prossima
Eprouve
STAI LEGGENDO
Il visconte che voleva amare
FanficCorinne Corsen è la duchessa del Countershield. Nipote della regina e del re, è riuscita a mantenere il ducato sotto la sua responsabilità dopo la morte dei genitori. Una delle condizioni accettate per mantenere il territorio era di trascorrere alcu...