Capitolo 22 - Perché dev'essere tutto così complicato?

1.2K 45 1
                                    


Gli occhi di Corinne guizzavano sul corpo di Anthony. Era incantevole. L'abito calzava a pennello, il viso era leggermente pallido, ma sofisticato. Sentiva il suo odore di vaniglia e cuoio e provava a rimanere lucida senza scivolare nella percezione che più volte l'aveva tormentata: quella di volerlo in quel momento, davanti a tutti. Voleva essere stretta a lui, sentire il suo respiro scivolarle nella bocca, come se fosse stato acqua in un deserto arido e spossante. Voleva sentire le sue mani avvolgerle le spalle, i fianchi, le natiche. Voleva che lui la tirasse su, che si appendesse alle sue possenti braccia e voleva chiudere la porta della camera più volte, essere distesa sul letto e venire schiacciata dal corpo più bello che avesse mai visto. Desiderava Anthony, ogni singolo muscolo sembrava che volesse muoversi involontariamente. Tutti i muscoli, tranne il cuore. Non pompava più, si era fermato alla vista della meraviglia umana che si ritrovava davanti. Avrebbe voluto piangere, chiedergli scusa e lasciare da parte l'orgoglio, ma quella era la sua serata e Anthony aveva il personale compito di chiarirsi le idee. Quindi, Corinne si ricompose interiormente e augurò agli ospiti una buona serata. Il visconte si impalò davanti a lei e impallidì. Corinne temeva che si sentisse male, ma continuò a rimanere immobile. Erano due sculture di marmo in adorazione uno dell'altra. 

-" Miss Corsen, la sua dimora è incantevole, di sicuro ci divertiremo e balleremo insieme, vero, Anthony?"

Edwina era una ragazza che avrebbe dovuto imparare quando aprire bocca e quando tacere. In quel momento Corinne fu sollevata dal sentirle pronunciare delle frasi stupide e per lei sconnesse, ma piene di forza così da farla rinascere dall'immobilità marmorea. Anche Anthony sembrò ridestarsi.

-" Vostra Grazia, Edwina ha ragione. La tenuta è meravigliosa, e voi, Miss Corsen emanate un'aura mia vista prima. Siete splendida."

Corinne si morse la lingua per non piangere. 

-" Vi ringrazio per i complimenti, spero che la serata sia di vostro gradimento. Se ci fossero obiezioni, vi chiedo la cortesia di venire personalmente da me, così da poter rimediare."

-" Siate certa di questo." La risposta di Anthony era stata secca, quasi glaciale. Era ritornato in sé e aveva quasi trascinato via Edwina verso lo spazio festoso. Corinne si era girata a seguirli con lo sguardo e aveva incrociato gli occhi di Christine. Miss Gambit solo  vedendo le iridi della duchessa aveva risposto alla sua domanda sul duca di Countershield. Anthony Bridgerton era la persona che rendeva Corinne così cangiante.

La carrozza dopo quella di Anthony accompagnava Benedict, Eloise, Daphne e Violet. Simon era rimasto a casa per provvedere ad Augie.

-" Mio dio, Daphne, sei bellissima, non sapevo fossi incinta. Maledetto Hastings che non dice nulla!"

-" Corinne, sei sparita nel nulla, avrei voluto raccontarti tante cose."

La duchessa si commosse.

-" Daphne, hai ragione e mi dispiace. Ho dovuto risolvere alcune questioni e sono sparita per un po' di tempo. Dopo il ballo, sarò tutta per te."

-" Questioni legate ad Anthony? E per me non hai tempo?"

Benedict si intromise per abbracciarla ed Eloise la seguì. Violet, appena scesa dalla carrozza la guardò con occhi severi, enigmatici, come solo lei sapeva fare. Corinne si sentì in soggezione e in colpa. Era effettivamente sparita dalla vita dei Bridgerton, così come era entrata: in silenzio. Si vergognava perché era stata l'unica famiglia ad averla accolta nel suo nucleo senza chiederle nulla e senza interrogativi. Percepiva distacco da Violet e se ne dispiacque.

-" Ci sei mancata, Miss Corsen." Sospirò Lady Bridgerton. Cinque parole che resero Corinne molle come un budino. Amava Anthony, ma adorava a dismisura la sua famiglia. Erano un universo perfetto a parte. 

Il visconte che voleva amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora