per te

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Mi svegliai presto, come sempre.

Charles era tornato a Maranello per gli allenamenti, così io avevo ripreso la mia vita di tutti i giorni, nella solitudine del mio appartamento.

In realtà prima d'allora non mi ero mai sentita sola, ero convinta che la mia presenza fosse più che sufficiente per riempire la mia vita nel migliore dei modi, ma grazie a Charles avevo capito che non era così.

Quel pilota monegasco mi mancava come l'aria, maledetto lui.

In quei giorni avevo notato anche come i miei followers su Instagram stessero aumentando incredibilmente, e soprattutto in modo del tutto inaspettato. Non ero mai stata una persona molto popolare, e tutto questo successo era presente solo nei miei sogni più ambiziosi.

Sorrisi. Charles aveva pienamente ragione: non dovevo più avere paura di essere ambiziosa.

Subito dopo colazione mi diressi all'università, ed una volta tornata a casa buttai la testa tra i libri: quella sarebbe stata l'ultima settimana del semestre, poi sarei stata libera, mi sarei finalmente goduta l'estate.

Anche perchè quella non sarebbe stata un'estate qualunque: c'era Charles.

Mentre io studiavo come se non ci fosse un domani, il mio amato pilota si posizionava in pole per la gara del giorno seguente.

Nonostante la mole di lavoro, nulla al mondo mi avrebbe impedito di godermi la gara di Charles, anche se dalla tv... quell'estate avrei avuto tutto il tempo per seguire tutto dal vivo.

Fu così che al momento fatidico mi piazzai sul divano, con il cuore che batteva rumorosamente nel petto.

"vai amore mio"; sussurrai, guardandolo mentre saliva sulla sua amata monoposto. Osservai i suoi occhi, unica parte visibile del suo corpo mentre si trovava in auto.

Erano bellissimi, e non avrei mai più potuto vivere senza la loro presenza.

Restai sul bordo del divano durante tutta la durata della gara, rosa dall'ansia.

Solo quando Charles tagliò il traguardo per primo, ricominciai a respirare con regolarità e saltai in aria per la felicità.

Gli scrissi subito un messaggio, anche se sapevo che l'avrebbe letto parecchio tempo dopo.

"grandissimo amore mio, ti amo"

Qualche ora dopo ricevetti la risposta: "questa vittoria la dedico a te, come tutte d'ora in poi".

Non potei fare a meno di sorridere. In quel momento Charles mi telefonò.

"ciao amore, come va con lo studio?"

"non vedo l'ora di finire"

"quando hai l'esame?"

"martedì"

"quindi se martedì venissi per caso a Milano per festeggiare come Charles Leclerc comanda, ci sarebbero problemi?", chiese malizioso.

Mi misi a ridere. "no, nessun problema"

Nelle quarantotto ore che mi separavano dall'esame non feci altro che studiare, un po' come quando ero al liceo e credevo di essere indistruttibile. 

Allontanai dalla mia testa i ricordi che riaffioravano, e mi concentrai solo su ciò che avevo di fronte.

Mi nutrii di Poke e caffè di Stabucks a tutti i pasti, fatta eccezione per la colazione, momento sacro in cui sbocconcellavo le mie amate gocciole.

Praticamente vissi con indosso una maglia bianca Tezenis, presente nel mio armadio da chissà quanti anni.

Velocità II Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora