Sorseggiavo tranquillamente un caffè al mio tavolo nella sala da pranzo dell'hotel di Marsiglia in cui alloggiavo in occasione del Gran Premio di Francia.
Charles, ovviamente, dormiva in un hotel apposito insieme a tutto lo staff Ferrari, così io ne avevo approfittato per fare la bella vita, visitando quella meravigliosa città.
Mi ricordava un po' quei weekend in cui partivo senza dire nulla a nessuno, girando per l'Italia con la sola compagnia del mio borsone Nike. Amavo viaggiare, e senza farlo sarei morta.
Dopo aver posato sul tavolo la tazzina, decisi di scorrere velocemente alcune notizie online, riguardanti la gara che si sarebbe svolta in giornata.
Purtroppo in pole non c'era Charles, e questo lo sapevo. Verstappen l'aveva superato, soffiandogli per un pelo il primato. Non me ne preoccupavo molto: conoscevo le doti del mio ragazzo, e sapevo che nulla avrebbe potuto fermarlo nella sua costante ricerca della vittoria.
Mentre leggevo titoli su titoli, ce ne fu uno che mi attirò particolarmente: riguardava me. Mi definiva "la ragazza della velocità", colei che alla sua prima guida in pista con una Ferrari era stata in grado di sfrecciare più veloce del vento.
Quello non era l'unico articolo che parlava di me: altri avevano riciclato il soprannome, facendolo ben presto diventare una sorta di trend. In molti, tra l'altro, avevano notato il numero 10 che avevo tatuato sul collo. Risi, notando come tutti fossero convinti di poterne comprendere il significato... nessuno ci sarebbe mai riuscito. Bisognava conoscere la mia storia per farcela.
Quando aprii Instagram, poi, restai letteralmente sbalordita: il mio profilo aveva raggiunto quota 300mila followers. Fissai lo schermo senza parole, senza sapere effettivamente se fosse tutto un sogno o se il mio nome stesse facendo sul serio il giro del mondo.
Possibile che fosse bastato un giretto in pista insieme a Charles per rendermi tanto famosa?
Mi rimisi l'iPhone in tasca e mi rialzai dal tavolo, uscendo dalla sala da pranzo. Indossai un paio di occhiali da sole e mi tuffai nella confusione cittadina.
Avevo appena un paio d'ore per fare la turista, poi un'auto sarebbe venuta a prendermi e mi avrebbe scortata fino all'autodromo.
La città era meravigliosa, circondata dall'acqua. Camminai sul lungo mare, senza mai smettere di sorridere.
Essere lontana da casa, vivere una vita imprevedibile, di viaggi, di nuovi luoghi da scoprire, era ciò che amavo di più in assoluto.
Sorridevo alla mia nuova vita, al sole che mi accarezzava la pelle. I miei piedi scorrevano nudi sulla sabbia, mentre il vento mi scompigliava i capelli, scostando il bordo del vestito azzurro oceano che indossavo.
Guardai l'orologio: tempo scaduto, dovevo tornare in hotel e prepararmi per la gara.
Risalii di corsa la spiaggia, raggiungendo velocemente il mio alloggio. Indossai una tuta elegante, rigorosamente rosso Ferrari, accompagnata da una pochette e delle scarpe col tacco bianche.
Qualche istante dopo che ebbi finito di truccarmi, bussarono alla porta.
Quando andai ad aprire, trovai di fronte a me un cameriere venuto per informarmi che la mia auto era arrivata.
Lo ringraziai, e scesi velocemente le scale, fino all'ingresso dell'hotel, dove trovai il SUV della volta precedente.
Anche l'autista era lo stesso. Mi riconobbe all'istante, così trascorremmo tutti i 50 minuti di strada a chiacchierare.
Una volta giunta a destinazione, esattamente come la volta precedente, un membro dello staff mi accompagnò fino al box Ferrari, dove mi indicarono cosa fare.
Charles mi vide, e corse verso di me.
Sentii le sue labbra congiungersi con le mie.
"allora com'è Marsiglia?", mi chiese sorridendo.
"meravigliosa", risposi, accomodandomi sullo sgabello che mi era stato assegnato.
Fummo subito raggiunti da Carlos. "Buenos días tortolitos!", esclamò. "come stai Sofi?", mi chiese.
"benissimo, grazie", gli risposi, sorridendo. "voi siete pronti?", chiesi.
"no", esclamarono in coro, per poi mettersi a ridere.
"scherzo", disse Charles, "Max si pentirà di avermi fregato la pole"
Io e Carlos ci mettemmo a ridere. "sono felice di non averti come avversario, amigo", constatò lo spagnolo.
"è ora, dobbiamo andare", disse improvvisamente il monegasco. "portami fortuna amore, ci conto".
Detto questo mi baciò dolcemente, per poi allontanarsi da me, indossare tuta e casco, ed infine montare in auto.
Mi gustai la gara dagli schermi dei box, con il cuore che batteva forte in petto. Purtroppo Charles, nonostante infiniti tentativi, non riuscì mai a superare il pilota della Red Bull, così terminò la gara al secondo posto.
Lo conoscevo bene, e sapevo perfettamente che quel risultato non gli sarebbe sicuramente andato a genio, ma secondo me era stato bravissimo. Aveva dato tutto se stesso, e di certo quel secondo posto non avrebbe compromesso le nostre speranze di mondiale.
Gli ripetei queste cose anche quando venne da me al termine della gara, e alla fine riuscii a strappargli un sorriso.
Dio com'era bello quando sorrideva.
Mentre Charles veniva intervistato, Carlos mi si avvicinò. "dai che ti presento un po' di gente mentre Charles va a fare il figo davanti alle telecamere".
Mi misi a ridere, e proprio in quel momento vidi nientemeno che Lewis Hamilton venire verso la mia direzione.
In realtà non avevo mai sopportato Hamilton... era senza dubbio uno dei piloti più forti di tutti i tempi, ma l'avevo sempre visto come un tipo estremamente gasato.
"ciao... allora sei tu la famosa ragazza della velocità", disse, naturalmente in inglese.
Mi misi a ridere. "non credevo che questo soprannome fosse diventato così famoso, comunque sì, sono io".
"ti conoscono tutti qui. Sei anche argomento di conversazione", mi disse, sorridendo.
Restai a bocca aperta. "sul serio?", chiesi ridendo.
"sì certo, non è una cosa comune che le fidanzate dei nostri colleghi sfreccino in pista insieme a noi..."
Sorrisi. Tutti sapevano chi ero.
"complimenti comunque", mi disse.
"grazie".
Ricevere i complimenti da Lewis Hamilton non era certo una cosa che accadeva tutti i giorni. Forse iniziava addirittura a starmi simpatico.
Poco dopo ci dirigemmo verso il podio. Al termine della premiazione Charles mi presentò Max Verstappen, il suo eterno rivale, ma anche amico. Era divertente vederli festeggiare insieme, brandendo le loro bottiglie di champagne come fossero delle armi.
Era bello essere entrata in quel mondo. Per me, una ragazza il cui sogno nel cassetto destinato a non realizzarsi mai era quello di fare la giornalista sportiva, le piste di Formula 1 equivalevano al paradiso.
Charles, al termine dei festeggiamenti, mi prese da parte. "ed ora prepara le valigie", mi disse, sorridendo.
Lo guardai divertita: "dove andiamo?"
"tu ne le sauras qu'en vivant"
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Velocità II Charles Leclerc
RomanceL'aria che ti scompiglia i capelli, il rombo del motore, quel brivido nel cuore, è questa la velocità, ciò che più di tutto ci unisce, ciò che ci rende unici. 🥇1 in #maranello 18/11/2022 🥇1 in #hamilton 18/11/2022