tutti sbagliano

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"buongiorno", salutai Mattia Binotto, mentre attraversavo il corridoio diretta verso il mio camerino.

Lo vidi ricambiare il mio saluto con un cenno della mano, per poi sparire dietro un angolo.

Una volta giunta di fronte alla porta della stanza che mi era stata assegnata, vi entrai immediatamente.

Ultimamente la tensione delle settimane precedenti si era allentata parecchio: io e Charles avevamo ricominciato a parlare, anche se non esattamente nel modo in cui avevo sempre sperato.

Eravamo amici, punto e basta. Avevamo ricominciato a parlarci l'un l'altro delle rispettive vite, dei problemi, delle soddisfazioni, dei miei esami all'università, delle sue gare.

Parlavo con lui come facevo con Carlos, nulla di più.

Forse non era poi così malvagia come situazione, anche se a volte avevo l'impressione che fosse talmente soffocante da non poterla sopportare più.

Quando entrai nel mio camerino, trovai Nicole intenta a rovistare nell'armadio. Qualche istante dopo ne riemerse con svariati vestiti tra le mani.

"scegli quale preferisci", mi disse, "ci hanno dato dei vestiti così belli che ho perso ogni mia capacità di decisione", confessò.

Mi misi a ridere, sedendomi sul bordo della tavola su cui aveva posato tutti quei capi meravigliosi.

"sarà la gara di chiusura della stagione... dovrai mettere qualcosa di particolare", mi rammentò.

Nell'udire quelle parole, percepii una leggere stretta allo stomaco.

L'ultima gara della stagione.

Il mio contratto durava un altro anno, per cui non era quello il problema... temevo di potermi allontanare ancora di più da Charles, temevo che potesse sostituirmi senza troppi problemi.

I miei occhi si posarono su un abito in particolare. Fu come un colpo di fulmine: era stupendo, rosso Ferrari. Era una sorta di maglione, abbastanza lungo da farmi da vestito, cinto in vita da una cintura nera.

Lo afferrai, come stregata dalla sua bellezza.

Vidi Nicole allungarmi un paio di stivali neri, con il tacco.

Mi diressi nel bagno, e indossai il tutto.

Mi osservai per qualche istante allo specchio.

Sorrisi all'immagine del mio volto riflessa. Vidi una ragazza felice, forse per la prima volta da mesi. Quel sorriso era vero, ed era il primo che comparisse sul mio volto da quando Charles mi aveva lasciata, per tornare con Charlotte.

Quando uscii dal bagno, vidi Nicole illuminarsi. "sei bellissima sofii", gridò.

Mi piastrò velocemente i capelli, mentre io applicavo abbondanti strati di mascara sulle mie ciglia.

Uscii dal mio camerino con il cuore in gola: era l'ultima gara della stagione, il momento degli addii, degli auguri, il momento della resa dei conti e... dell'assegnazione del mondiale.

Eh sì, perchè il vincitore era ancora da stabilire, anche se tutto sembrava puntare in una sola direzione: Charles Leclerc, quel meraviglioso ragazzo monegasco che con il suo sorriso era stato in grado di conquistare il mondo intero.

Compresa me.

Dopo qualche minuto fui requisita per un breve shooting in occasione nell'ultima gara della stagione.

Il primo a raggiungermi fu Carlos, che non appena mi vide gridò: "mi vuole sposare, signorina?".

Mi misi a ridere, abbracciandolo.

Velocità II Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora