tutto bene?

349 12 0
                                    

Ed eccoci qua: la stagione era ricominciata, e con essa era stato sancito l'inizio della mia nuova vita.

Mi trovavo in un camerino all'interno del paddock Ferrari, con una ragazza che andava da una parte all'altra per truccarmi, vestirmi, pettinarmi.

Si chiamava Nicole, e, a quanto pareva, mi sarebbe stata sempre accanto, sempre attenta che non avessi nemmeno un capello fuori posto.

"che ne dici?", mi chiese, mostrandomi dei pantaloni rossi, con una giacca blazer dello stesso colore che sovrastava un top bianco.

"ottimo", constatai, accarezzando la stoffa morbida.

"siediti là", disse Nicole, indicandomi una poltroncina di fronte ad uno specchio.

Non feci nemmeno in tempo ad obbedire all'ordine, che già la trovai dietro di me, armata di piastra, phon e spazzole varie. 

Sentii la morsa calda della piastra sui miei capelli castani scorrere lentamente, ciocca per ciocca, lasciandoli poi ricadere sul mio volto, bollenti.

Dopo qualche istante vidi la mano di Nicole protendersi verso un arricciacapelli, che posizionò sulle due ciocche frontali, creando un effetto meraviglioso.

"ti piacciono?", mi chiese sorridente, muovendo leggermente le punte per renderli più naturali.

"sono perfetti... grazie"

"ah, non devi ringraziarmi. E' il mio lavoro"

Le sorrisi, grata.

Mentre mi ammiravo allo specchio, la vidi sparire e ricomparire in pochi secondi, questa volta fornita di qualsiasi accessorio per il trucco fosse presente sul mercato.

"chiudi gli occhi", mi disse.

Subito percepii la punta fredda di un eyeliner scorrere lungo le mie palpebre, poi il morbido tocco dei pennelli per l'ombretto.

"apri", disse, e subito vidi la punta di una matita nera delineare il contorno inferiore dei miei occhi.

"sei bellissima", concluse, posando matite e pennelli sul ripiano di fronte a me.

Sorrisi, un po' a lei, un po' a quella versione di me stessa che non pensavo potesse esistere.

Afferrai i vestiti che Nicole mi porse, e andai a cambiarmi. 

Quando vidi la mia immagine riflessa alo specchio, rimasi senza parole.

Ero bella.

Sorrisi, ringraziai ancora Nicole, e uscii dal camerino.

Scesi le scale, lentamente visti i tacchi che mi ritrovavo ai piedi.

"sofia!", disse una voce dietro di me facendomi sobbalzare. Riconobbi subito Carlos, che mi raggiunse, abbracciandomi.

"diventi ogni giorno più bella", aggiunse, facendomi l'occhiolino.

Alzai gli occhi al cielo, poi risi. "Grazie Carlos"

Scendemmo le scale insieme, dirigendoci verso il piano inferiore del paddock.

"pronto per la gara?", gli chiesi, dandogli un pugnetto sulla spalla.

"diciamo di sì"

Risi, e mi diressi verso l'angolo che mi era stato assegnato per svolgere il mio lavoro.

Osservai un foglio sopra la mia sedia. Era un elenco di cose di fare. La prima era... l'intervista a Charles Leclerc.

Sbuffai.

"mi andresti a chiamare Charles? Devo intervistarlo", chiesi a Carlos, con un morso allo stomaco.

"Sí, señora", sì affrettò a rispondermi lo spagnolo, sparendo dietro ad un angolo, per poi ricomparire qualche istante dopo comunicandomi che la mia condanna sarebbe giunta nel giro di qualche minuto.

Velocità II Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora