E così era giunto anche il giorno dello shooting, della presentazione ufficiale al team, alla condanna finale.
Lavinia mi aveva trascinata in un camerino, vestita di tutto punto con un bellissimo vestito rosso Ferrari, la cui gonna aderente giungeva poco sopra le ginocchia. Anche le scarpe con il tacco che accompagnavano il tutto erano dello stesso, meraviglioso colore.
Guardandomi allo specchio a stento mi riconoscevo: ero perfetta. Il trucco nascondeva con abilità anni di insicurezze, di lacrime. Erano bastati pochi passaggi di piastra ai capelli per renderli ciò che non erano: belli, lucidi, lisci e lucenti.
"naturalmente da ora in poi il tuo guardaroba sarà invaso di vestiti rossi", disse Lavinia, ridendo.
Ricambiai la risata, immaginandomi mentre camminavo tra i paddock, facendo ciò che avevo sempre sognato: la giornalista.
Oddio, non che fossi proprio una giornalista, ma almeno quel contratto avrebbe potuto aprirmi tante porte, che altrimenti per me sarebbero state sigillate.
"pronta?", mi chiese Lavinia, indicandomi la porta con un cenno del capo.
Annuii: non aveva senso rimandare il momento del patibolo.
Fu così che percorremmo un lungo corridoio. I miei passi risuonavano chiari, forti e sicuri nel silenzio.
Una porta scorrevole, ed eccolo là.
Charles era in un angolo, che parlava con Carlos. Stava ridendo.
Dio, quant'era bello quando rideva.
Mi morsi la lingua per impormi di smetterla. Dovevo fingere di essere tranquilla e felice, anche in sua presenza.
"ragazzi, eccola qua", annunciò Lavinia, attirando l'attenzione dei due piloti.
"ciao Sofi", esclamò Carlos, venendomi incontro, "ma che bella che sei. Ti dona proprio questo colore"
"smettila di fare Casanova", risposi ridendo, e battendogli un pugnetto sulla spalla. "grazie, comunque", aggiunsi, sorridendo.
Quando mi voltai, notai che Charles mi stava guardando.
"ciao", disse, sorridendo.
"ciao", risposi, senza sorridere, ma cercando di mantenere il tono più calmo possibile.
Lavinia ci guardò interdetta: non sapeva della nostra rottura... in realtà credo non lo sapesse quasi nessuno. La notizia bomba sarebbe sicuramente giunta al momento del parto di Charlotte.
"Vieni dai, ti presento un po' di gente", disse Carlos, trascinandomi verso un piccolo gruppetto di persone.
Scorsi, tra tutti, Mattia Binotto.
"piacere", mi dissero.
"piacere mio"; risposi, gentile, stringendo la mano a tutti coloro che me la porsero. "sono onorata di lavorare qui", aggiunsi.
"tutti lo siamo", rispose una ragazza, ridendo.
Ricambiai la risata.
"come... come stai?", mi chiese Carlos a bassa voce, una volta che ci fummo allontanati.
"meglio, grazie", risposi, sorridendogli.
"se hai bisogno di qualcosa... qualsiasi cosa, io ci sono", comunicò, senza mai staccare i suoi occhi dai miei.
"grazie Carlos, ma sto bene... sul serio", risposi, con un tono che non convinse nemmeno me.
"siamo pronti per cominciare", comunicò, chiara e forte la voce di Lavinia.
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Velocità II Charles Leclerc
RomanceL'aria che ti scompiglia i capelli, il rombo del motore, quel brivido nel cuore, è questa la velocità, ciò che più di tutto ci unisce, ciò che ci rende unici. 🥇1 in #maranello 18/11/2022 🥇1 in #hamilton 18/11/2022