Si torna a casa

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Fabrizio's Pov

Vittoria è nata da qualche giorno e il tempo sta volando. Le nostre famiglie e i nostri amici non ci lasciano soli un secondo e tutti stanno già viziando mia figlia. Anche Anita e Libero sono già totalmente innamorati di lei e con Valentina trascorrono tantissimo tempo per poter ammirare la loro sorellina. E' l'alba mentre penso a come l'arrivo di questa piccolina che ho tra le braccia mi abbia stravolto totalmente la vita così come l'arrivo della sua mamma che, dopo averla allattata e averla lasciata a me sta finalmente riposando. Tra qualche ora porterò le mie donne a casa dove ho organizzato una piccola festa a cui parteciperanno solo le persone che ci vogliono bene e che hanno tifato per il nostro amore sin dall'inizio. Osservo finalmente il sole sorgere e resto incantato dalla bellezza di mia figlia in cui noto ogni dettaglio della donna che mi ha fatto innamorare convincendomi a formare anche una famiglia.

- Papà lo sia che così la vizi e che se continui così passeremo le giornate a cullarla? – e sento due braccia stringermi da dietro.

- Sei già gelosa de tua figlia? – la punzecchio.

- No, ma vorrei riuscire anche a fare altro quando torneremo alla nostra quotidianità, compreso prendermi cura del mio bellissimo uomo – e mi lascia un bacio sulla schiena. Poso Vittoria nella sua culla e stringo la mia donna prima di baciarla intensamente.

- Me mancavi – le sussurro accarezzandole la schiena.

- Sono sempre stata qui – e mi sorride spingendomi sulla sedia e accomodandosi sulle mie gambe.

- Nun siamo mai stati soli. Da quando è nata Vittoria questa stanza è stata un porto de mare – mi lamento.

- Mi dispiace per la marea di gente arrivata a Roma. Oggi torno a casa e liquido tutti dedicandomi solo alla nostra famiglia – e sento che ha i sensi di colpa e decido di rassicurarla subito.

- Nun me sto lamentando. E' stato bello avere la tua famiglia a casa con me, ho sentito meno la tua mancanza e nun devi mandà via nessuno. Possono restà tutto er tempo che vogliono per godersi la nipotina – e le lascio un bacio a stampo.

- Credo che torneranno in Puglia tra pochi giorni e poi tra qualche settimana dovremo scendere anche noi per gli ultimi dettagli del matrimonio o hai cambiato idea e vuoi tirarti indietro? –

- Forse sei te quella che c'ha ripensato perché io nun vedo l'ora de sposarti e presentarti a tutti come la signora Mobrici – e mi bacia con tutta la passione di cui è capace.

- Anch'io non vedo l'ora di sposarti. Lo farei anche ora in questa stanza con la sola presenza di nostra figlia come testimone – e restiamo abbracciati ad ammirarla mentre dorme.

- Allora sei pronta per tornare a casa? – le chiedo interrompendo il silenzio.

- Sì. Ho bisogno di respirare l'aria della nostra casa e stare sola con te – e sento le sue labbra indugiare sul mio collo.

- Dovrai aspettà. Te ricordo che hai partorito da pochi giorni. –

- Dovrai comunque coccolarmi, ho sempre bisogno di te – e capisco che si sente nuovamente molto insicura.

- Amore mio me dedicherò a te come nun ho mai fatto. Nun sai cosa te farei – e la bacio.

- Ti piaccio sempre anche con qualche chilo in più? –

- Me fai impazzire e lo sai che adoro vederti con qualche chilo in più – e il pianto di Vittoria interrompe il nostro discorso che avremo modo di riprendere quando saremo finalmente a casa.

Il peggio è passato - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora