Le luci di Roma

454 18 19
                                    

Valentina's Pov

Il profumo del caffè si disperde per tutta casa e mi costringe ad aprire gli occhi. Allungo il braccio sperando di trovare ancora Fabrizio al mio fianco, ma il suo lato è freddo e lo sento muoversi in cucina. Mi stiracchio non avendo alcuna intenzione di alzarmi, ma mi basta posare gli occhi sul cellulare per alzarmi di corsa e correre a prepararmi. Mi lavo e mi vesto alla velocità della luce e, dopo aver recuperato le mie cose, raggiungo Fabrizio in cucina.

- Amore io scappo, ti chiamo dopo – gli spiego restando sulla porta pronta per catapultarmi fuori di casa.

- Ehy aspetta – e mi trattiene per un braccio. – Dove pensì d'andà senza salutarmi e senza avermi dato un bacio? -

- Amore è tardissimo - e lo accontento lasciandogli un bacio a stampo.

- Questo lo chiami bacio? –

- Fab non posso fare tardi oggi. Devo fare i colloqui con alcune ragazze che devono essere assunte. –

- Le fai aspettà. Prima me saluti e fai colazione e poi vai a lavoro. –

- Fabrizio non posso e poi è colpa tua. Potevi svegliarmi e avremmo fatto colazione insieme. –

- Era un peccato svegliarti. Sembravi 'n'angelo mentre dormivi – e continua a stringermi.

- Vuoi tenermi in ostaggio tutto il giorno per caso? –

- Nun succede niente se arrivi un po' in ritardo. Mangia qualcosa almeno – e resta con la fronte appoggiata alla mia fissandomi negli occhi.

- Eh va bene – e mi siedo mangiando qualche biscotto.

- Il tuo caffè nero e il tuo cappuccino. –

- Quanta premura stamattina. Devi farti perdonare qualcosa? – lo prendo in giro.

- Nun me devo fa perdonà niente. Mangia o fai tardi. –

- Siamo permalosi oggi – e sorrido.

- Guarda che stai a rischià. Se continui nun te lascio uscì de casa – e viene a sedersi accanto a me e ne approfitto per lasciargli un bacio che approfondisco subito.

- Non hai dormito? Hai le occhiaie più marcate del solito. –

- Nun ho dormito benissimo. –

- Perché? –

- Ho fatto un sogno strano. Me ricordo solo che c'eri te e c'era 'na strana atmosfera. –

- Ti ha turbato a tal punto da non averti fatto dormire? –

- M'ha agitato un po'. –

- Cerca di riposarti un po' adesso, hai l'aria stanca – e mi alzo. – Io vado, ci vediamo stasera? – gli chiedo dopo avergli lasciato un bacio.

- Ceniamo qui? –

- Come sempre amore. Scappo davvero ora. –

- Vale? – mi richiama.

- Dimmi. –

- Sta attenta. –

- Fab sto andando solo a lavoro. –

- Sta attenta comunque – e mi avvicino nuovamente a lui vedendolo un po' turbato.

- Sicuro di star bene? – e gli accarezzo il viso e sotto il mio tocco chiude gli occhi. Improvvisamente mi abbraccia e mi stringe quasi per non lasciarmi andare.

- Mi dici che hai? - e si stacca da me.

- Vai o fai tardi – e dopo un bacio sulla guancia si allontana.

Il peggio è passato - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora