Un ospite a sorpresa

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Valentina's Pov

Sono davanti a quest'armadio ormai da mezz'ora e non so cosa indossare. Non mi entra praticamente più nulla, ma sono felice così perché amo questa pancia e non riuscirei più ad immaginarmi senza. Guardo l'orologio e devo muovermi se voglio essere pronta quando arriveranno Romina e mia suocera. Oggi usciremo tutte e tre insieme. Devo rifare il guardaroba e non potendo andarci da sola, ho deciso di andare con loro.

Scavo tra la tanta roba presente nell'armadio e mi ritrovo davanti un pantalone che pensavo di aver lasciato in Puglia quando mi sono trasferita a Roma. Toccarlo fa riaffiorare in me vecchi e dolorosi ricordi. Tutto è partito da questo pantalone e mi sembra che siano passati anni da quel terribile periodo.

- Nun t'ho ancora fotografata oggi – e due braccia tatuate mi abbracciano da dietro.

- Dovrai rimandare, devo sbrigarmi. Tua madre e tua sorella stanno per arrivare e non mi sono ancora vestita. –

- Me ne so accorto. Nun c'hai niente da metterti? –

- Non mi entra niente, ormai faccio fatica a far entrare questa pancia nei miei jeans. –

- Amore me sa che devi dimenticarteli per qualche mese – e sento le sue labbra sul collo.

- Dai Fab, cerca di aiutarmi piuttosto o vuoi farmi uscire in intimo? – e basta questa frase per guadagnarmi un'occhiataccia.

- E questi scusa? – e prende i pantaloni che sembrano un libro di ricordi.

- Fai finta di non averli mai visti – e glieli strappo dalle mani scaraventandoli nuovamente nell'armadio.

- Siamo nervosette stamattina. Che c'hanno che nun va quei pantaloni – e si siede sul letto trascinandomi sulle sue gambe.

- Non sono nervosa. –

- Allora questa simpatia che sprigioni è colpa degli ormoni? – e scoppio a ridere.

- Ok, hai ragione. Sono un po' nervosa – e mi alzo rubando un jeans dal suo armadio e una felpa. –

- Hai deciso de rubarme tutti i vestiti? –

- Non mi entra davvero più niente. Devo pur coprirmi con qualcosa – e ride mentre si stende sul letto.

- A parte i vestiti, me dici perché sei nervosa? –

- Colpa di quei pantaloni. –

- Che t'hanno fatto sti pantaloni? Nun pensavo che parlassero. –

- La smetti di prendermi in giro? Sono seria – e mi fissa e in quello sguardo così profondo e penetrante in cui mi perdo ogni volta.

- Sono enormi ed erano esattamente quelli che indossavo prima della trasformazione. –

- E perché te rendono così nervosa? –

- Perché è cominciato tutto da lì. Ricordo ancora il giorno in cui li ho comprati. Gli occhi della commessa addosso, il suo sguardo che era un mix di pietà e compassione come se dicesse 'poverina, fossi in lei non andrei neanche in giro'. Ritrovarli mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Pensavo di averli lasciati in Puglia e, invece, me li sono ritrovati tra le mani e tutto è tornato a galla. –

- Se li hai tenuti ce sarà un motivo – e mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed è un gesto tenerissimo che adoro.

- Quando ho cominciato a perdere peso ho deciso di tenerli perché non volevo tornare indietro e rivederli mi avrebbe convinta a non mangiare ogni volta che ne avrei avuto voglia – e appoggio la testa alla sua spalla.

Il peggio è passato - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora