Valentina's Pov
Un rumore brusco mi sveglia improvvisamente facendomi prendere un colpo. Apro gli occhi spaventata e cerco immediatamente Fabrizio al mio fianco, ma non c'è. Mi alzo e quel rumore violento mi spaventa nuovamente, ma mi rassereno quando sento una dolce melodia. Sorrido e memorizzo quei suoni armoniosi che Fabrizio sta suonando soavemente per non fare troppo rumore. Cammino lentamente e stando attenta a non fare rumore raggiungo il suo studio. La porta è aperta, mi appoggio allo stipite della porta e resto ad osservarlo mentre si agita non riuscendo a trovare i suoni che sta cercando.
Ha i capelli in disordine ed essendo già giugno indossa solo un pantaloncino. Ha un'aria dannatamente sexy e a renderlo ancora più sensuale sono gli occhiali da vista che indossa ogni volta che lavora. E' notta fonda, ma non sento la stanchezza restando ad osservare ogni suo particolare per non so quanto tempo. Non si è ancora accorto di me quando decido di avvicinarmi. Mi siedo sul suo stesso sgabello, posizionandomi alle sue spalle. Lo abbraccio da dietro accarezzandogli i pettorali e l'addome e lasciandogli una scia di baci sulla schiena nuda.
- Posso stare qui con te? – gli sussurro baciandogli il lobo dell'orecchio.
- T'ho svejata, scusa. –
- Mi hai fatto prendere un colpo in realtà. –
- Te sei spaventata? –
- Abbastanza, anche perché tu non c'eri. Poi ti ho sentito suonare e tutto è passato. –
- Me dispiace, m'è caduto tutto e ho fatto rumore. –
- Perché sei nervoso? –
- Nun riuscivo a dormire e guardandoti al mio fianco me so uscite queste parole – e mi porge un foglio.
- Amore sono bellissime. –
- Nun riesco a trovà 'na melodia adatta. –
- E sei nervoso per questo? –
- Nun me viene niente, pensavo de metterme al pianoforte e trovare le note che c'ho in testa, ma niente. –
- Sai cosa dice un verto Vasco? – e lo sento sorridere mentre stringe le mie mani che si muovono lungo il suo addome.
- Cosa dice? -
- Le canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole. Le canzoni son come i fiori nascon da sole, sono come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più ed è esattamente quello che hai fatto tu. Amore, questa è già una canzone e le note verranno fuori da sole esattamente come è successo con le parole – e appoggio il mento sulla sua spalla costringendolo a guardarmi e finalmente mi sorride.
- Me sei diventata 'na mental coach? – e scoppio a ridere per il modo con cui lo dice.
- Sto cercando solo di aiutarti. –
- E ce riesci – e mi lascia un bacio a stampo che approfondisco.
- Vuoi suonare ancora? –
- Se nun te dispiace sì, ma tu va a dormire. E' tardi e domani lavori. –
- Posso restare con te, mi piace vederti suonare ma se ti do fastidio vado a letto – e dopo avermi fatta alzare mi fa sedere sulle sue gambe stringendomi.
- Nun me dai mai fastidio e nun lo pensà mai più. –
- So che quando lavori esiste solo la musica e non me la prenderò per questo. Non mi sentirò meno importante per te se mi trascurerai per lei – e lo accarezzo baciandolo dolcemente.
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Il peggio è passato - Fabrizio Moro
FanficValentina, ha 33 anni, scrive da anni per una testata giornalistica online e trascorre le sue giornate a casa, nella sua stanza, davanti ad un computer. Alle spalle ha un passato complicato che decide di dimenticare quando le propongono di lasciare...