Sei piena di sorprese

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Fabrizio's Pov

Sono le 9 e la sveglia comincia a suonare. A fatica apro gli occhi e pur essendo presto per i miei gusti, devo alzarme. Sono nel pieno della realizzazione del nuovo album e m'aspetta una lunga giornata in studio con i ragazzi. Mi alzo, vado in bagno per lavarmi e vestirmi. Dopo una colazione veloce, prendo le chiavi della macchina ed esco.

Mentre percorro il giardino, guardo verso la villetta vicina e mi rendo conto che è già passato un mese da quando ho cominciato a conoscere davvero Valentina. Ci siamo incontrati diverse volte. Ora il nostro rapporto è fatto di saluti e chiacchierate. Improvvisamente la porta si apre ed esce proprio lei.

- Ciao – mi dice – qualcuno ti ha buttato giù dal letto? – mi chiede e la cosa mi sorprende perché oggi è molto più aperta e disponibile.

- La sveglia. Devo andà in studio, i ragazzi m'aspettano e se arrivo tardi m'ammazzano –

- Nuove creazioni? –

- Sì, sto lavorando al nuovo album, ma non te concedo esclusive. Potresti bruciarmi tutto con qualche articolo – e la guardo intensamente.

- Pensi che sia capace di una cosa del genere? – mi chiede quasi indignata.

- I giornalisti non so' così? Pronti a pubblicare qualsiasi scoop?

- Forse gli altri –

- Te, invece, come sei? – le chiedo avvicinandomi.

- Dimmelo tu. Tra i due sei te quello bravo a leggere nell'anima delle persone – risponde provocandomi.

- Vediamo, famme guardà bene gli occhi – e la fisso intensamente.

Non abbassa lo sguardo e fissa i miei occhi quasi sfidandomi.

- Allora Moro, hai perso la lingua? –

- Secondo me sei parecchio stronza sul lavoro e pure peggio dei giornalisti che ho conosciuto. Saresti pronta a vendere tu madre per uno scoop – le dico appositamente per provocarla.

- Mi sa che hai perso la tua capacità di leggere le persone. In non sono così. Scrivo con coscienza – e mi guarda con uno sguardo nel quale vedo per la prima volta la rabbia, ma anche l'orgoglio di chi difende il proprio lavoro.

Le sorrido e poi decido di rassicurarla.

- Sto a scherzà – le dico dandole un pizzicotto sulla guancia.

- C'hai gli occhi buoni e sinceri. Nun me fido delle donne, ma te voglio concedere er beneficio del dubbio. –

- Quale onore. Sicuro di volerlo fare? Potresti pentirtene – mi dice dandomi una pacca sulla spalla.

- Credo d'aver capito come sei da quel poco che ti conosco e voglio correre er rischio de fidarmi de te – e le accarezzo la guancia guardandola negli occhi.

Non mi risponde e dopo poco si allontana da me come se si sentisse imbarazzata e sicuramente lo è visto che potrebbe uscire il fidanzato da un momento all'altro.

- Ma sei a piedi? – chiedo poi.

- Sì, ma sta arrivando una mia collega. –

- Peccato, t'avrei dato un passaggio volentieri – le dico facendole un occhiolino.

- Ma Amalia e Gianluca? T'hanno lasciata a piedi? -

- Avevano un impegno –

- Da soli? –

- Si perché? –

- Come perché? Nun t'hanno insegnato niente? Fidanzato e migliore amica insieme, un classico. Sta attenta e se te lo dico è perché ne so quarcosa – le dico ricordando un periodo non felicissimo der passato.

Il peggio è passato - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora