Fabrizio's Pov
Lascio Valentina dormire e mi alzo per preparare la colazione ai bambini e accompagnarli a scuola. Oggi riprende il tour e prima di partire me dedico un po' a loro visto che nun me posso dedicà alla mia donna. Da quando ha trovato Noemi qua è sempre taciturna, fredda e nun me guarda più come prima anche se continua a ripeterme che m'ha perdonato e nun è più arrabbiata.
- Papà dov'è Valentina? –
- Sta ancora dormendo, ha lavorato fino a tardi – spiego ai bambini che finiscono di prepararsi. Li raggiungo in camera e mi sorridono facendomi iniziare nel migliore dei modi la giornata.
- Andiamo o facciamo fardi – e corrono verso l'uscita.
- Aspetta – e mi giro ritrovandomi Valentina ancora assonnata davanti. – Stai andando già via? –
- Accompagno i bambini a scuola e torno. Devi andà in ufficio? –
- Ti aspetto – e mi bacia prima dolcemente e poi appassionatamente.
- Erano giorni che nun me baciavi così. –
- Quando torni mi faccio perdonare – e stringe le braccia intorno al collo.
- Vado e torno. Nun te cambià perché nun me puoi far partì senza aver fatto l'amore – e dopo un bacio a stampo corro ad accompagnare i bambini. Lascio Libero ricordandogli che sarebbe andata Valentina a riprenderlo e poi vado verso la scuola di Anita.
- Papy posso farti una domanda? –
- Certo amore. –
- Perché Valentina è sempre triste? Prima non era così. E' arrabbiata con me e Libero. –
- Ma cosa dici? Non è arrabbiata con voi e non è triste. Sta solo lavorando tanto, dorme poco e quindi ha meno energie. Vedrai che tra qualche giorno tornerà la solita Valentina. –
- Non avete litigato? – e parcheggio.
- No amore, non abbiamo litigato e non devi preoccuparti. Valentina sta bene e vi vuole un modo di bene – e scendiamo dall'auto raggiungendo il cortile della scuola.
- Abbracciami forte perché papà parte. Viene a prenderti Vale dopo. Fai la brava e non la fare arrabbiare. –
- Sono sempre bravissima, lo dice sempre Valentina – e raggiunge i compagni con la sua solita energia.
Mi fermo in un bar per prendere la colazione a Vale. Torno a casa sperando di trascorrere almeno un paio d'ore con la mia donna prima di partire nuovamente per il tour. In salone non c'è. Sento dei rumori in cucina e la trovo intenta a bere il suo caffè.
- Hai mangiato quarcosa? – e la abbraccio da dietro stampandole un bacio sulla guancia.
- Non ho fame. –
- Peccato, t'ho portato la colazione – e si gira nel mio abbraccio baciandomi prendendo il viso tra le mani.
- Farò uno sforzo allora. Mangi con me? – e appoggia la fronte alla mia e ci sediamo facendo colazione insieme. Resto ad osservarla e più la guardo più me rendo conto che c'ha quarcosa che nun va. Si alza per mettere in ordine e quando si avvicina la attiro a me facendola sedere sulle mie gambe.
- Me dici che hai? –
- Non ho niente, perché me lo chiedi? –
- Perché sei strana. Sei triste, silenziosa e nun c'hai più er tuo meraviglioso sorriso. Anche Anita l'ha notato e stamattina m'ha chiesto se avessimo litigato. –
STAI LEGGENDO
Il peggio è passato - Fabrizio Moro
Fiksi PenggemarValentina, ha 33 anni, scrive da anni per una testata giornalistica online e trascorre le sue giornate a casa, nella sua stanza, davanti ad un computer. Alle spalle ha un passato complicato che decide di dimenticare quando le propongono di lasciare...