Due ore e mezza, ben centocinquanta minuti della sua vita passati a revisionare necrologi di persone che con il retrocedere degli anni non aveva mai neanche visto di sfuggita per strada, forse solo girando per le lapidi. Leggeva nomi su nomi, date sempre più lontane dal presente e cari che compiangevano la dipartita del malcapitato di turno. La costante erano morti per malattia o di vecchiaia, non poteva esserci altro in una cittadina del genere, ma inizialmente gli era capitato di incontrare delle interessanti varianti.
Se l'abitudine suggeriva morti in là con gli anni, e anche di molto, con un intervallo di anni - che nelle prime fasi non seppe definire con chiarezza - le morti cambiavano. Persone sempre più giovani venivano investite da morti violente di ogni tipo. Mai persone troppo anziane, o anche in quel caso, raramente per morti naturali o legate ad uno stato di salute alterato.
Dopo molti appunti, con i quali aveva riempito disordinate pagine, aveva capito che ogni sette anni, a partire da novembre, qualcuno moriva per incidenti d'auto, suicidi, afortunati incidenti sul lavoro, malcapitate gru che cadevano; insomma non tutto nella norma, poi, arrivati al primo di aprile questo ciclo di morti mensili si fermava. Era strano che nessuno l'avesse mai notato, ma era anche vero il fatto che in grandi città tutto questo poteva apparire all'ordine del giorno.
Ora, carico dei suoi appunti e delle inserzioni di giornale interessanti, se ne stava seduto sul bordo della scrivania di Gerard ad ascoltare la sua storia fantasiosa. Non sapeva cosa aspettarsi dal accoppiata Gerard-Helena, ma non pensava che avrebbe avuto a che fare con l'intera città, sacrifici umani, demoni al loro servizio e Frank. In effetti l'ultimo era l'elemento più inusuale in quel momento.
Fece uno sforzo d'immaginazione, e provò ad entrare nell'idea che fosse tutto vero. Poteva immaginare suo fratello tratto in inganno dalla nonna, gli faceva forse tristezza l'immagine di Gerard disperato a tal punto da ricorrere ad incantesimi d'amore, ma non era difficile da ideare. Immaginò che per davvero sua nonna e i suoi antenati fossero capaci di tutto quello, e anche questo non risultò troppo difficile da immaginare, aveva mostrato anche a Gerard i frutti delle sue ricerche, i fatti erano dalla loro.
«Va bene ma perché Frank è così perfetto?» domandò. Con così tante persone disponibili non capiva perché proprio lui. Ripercorse con la mente i suoi appunti, lì per lì l'unico punto in comune che riscontrò sulle vittime era che nella maggior parte dei casi - fra i nomi dei parenti e amici - ce n'era uno in comune fra tutti e cinque i morti di turno. «Non lo so, forse cerca qualcuno popolare, amato da altri oltre gli esclusivi famigliari, forse figli unici per evitare complete stragi familiari, ma so per certo che ha bisogno di un oggetto che è appartenuto al soggetto di turno» concluse continuando attimo dopo attimo a mettere in ordine ogni informazione, presto avrebbe messo tutto su carta.
«Ora quindi è passato a te questo demone?» domandò confuso. Gerard lo guardò insicuro, «Forse, non ne sono sicuro, ma a quanto ho ipotizzato questo è stato il passaggio di generazione» disse. Mikey chiuse gli occhi per riflettere. Sarebbe stato meglio non saperne nulla, rimpiangeva la noia che lo attanagliava qualche ora prima. «E come si ferma? Ammesso che si possa fermare, logicamente» aggiunse. Gerard fece spallucce.
«È qui che torna a servirmi il tuo aiuto, dobbiamo prendere il libro della nonna stasera, lì c'è scritto tutto, ma avrò bisogno di un palo» ammiccò speranzoso. Ormai ne sapeva quanto, se non più, dei diretti interessati di quella faccenda, derubare sua nonna per smantellare il tutto non avrebbe fatto poi così tanta differenza. «Come da piccoli?» domandò Mikey con un sorriso furbo in volto, «Come da piccoli» ripeté Gerard, rievocando il ricordo di loro due intenti a sgattaiolare nell'antro per curiosare fra libri che erano troppo piccoli da comprendere.
«Ci sto, ma voglio leggere anch'io quel libro». Gerard annuì sorridente, la loro missione da ladri improvvisati aveva inizio in quel momento. Cominciarono a ripercorrere le routine di Helena per mettere su un piano con i fiocchi, o almeno speravano.
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A Summoning // Frerard
FanfictionMonroeville era sempre stata una cittadina tranquilla, non c'erano mai novità lì, erano sempre gli stessi volti con le stesse storie. Monroeville aveva sempre avuto albe stupende, in particolar modo se queste venivano ammirate sopra le sue colline. ...