"Attività extra-curriculare: Corso teatrale" aveva letto di sfuggita una volta uscito dalla classe. Fra tutti i volantini, i manifesti e gli avvisi, quel foglietto giallo aveva attirato la sua attenzione, come una calamita che viene attirata da una superficie in ferro. Certo il colore era stato scelto chiaramente per attirare l'attenzione, ma anche fra gli altri volantini colorati, l'unico ad avergli rubato lo sguardo era stato quello.
"Iscrizioni libere!" c'era scritto più sotto in caratteri cubitali. Il foglio continuava dicendo che chiunque poteva cimentarsi con la recitazione, oppure si poteva essere utili dando una mano nelle quinte allestendo scenografie, facendo da costumisti oppure da macchinisti. Insomma, a quanto pareva quell'anno davvero chiunque poteva unirsi al progetto. Al fondo diceva che avrebbero portato in scena uno spettacolo, non specificando di quale opera si trattasse, ma incoraggiava chiunque ad iscriversi entro la fine della settimana.
Frank non sapeva se in realtà ogni anno succedesse la stessa cosa, effettivamente quella era la prima volta che se ne interessava, aveva sempre avuto troppo da fare con la squadra di baseball. Non aveva mai pensato ad altro, i suoi impegni erano sempre gli stessi da tre anni a quella parte. Non ne poteva più di parlare solamente di compiti, baseball, future ammissioni al college e chiesa. Iniziava a sentirsi come intrappolato in una bolla di vetro atta a tenerlo lontano dal mondo esterno.
Sapeva che gli altri gli avrebbero sconsigliato di aggiungere un impegno in più, ma credeva che con il giusto supporto morale sarebbe riuscito ad incastrare ogni impegno. Purtroppo già sapeva che non sarebbe stato così, conosceva bene le persone da cui era circondato, per quanto amasse ognuno di loro - amici e famiglia - non sopportava l'idea che, anche se in buona fede, gli imponessero la loro idea di ciò che era giusto per lui. Era grande, doveva pur sapere quale fossero le sue possibilità.
Vide sommariamente l'elenco delle persone già iscritte. Delle tre colonne, nel giorno precedente, se n'era riempita solamente una. Notò come tutti gli iscritti appartenessero al terzo e quarto anno, a quanto pare i primini erano troppo timidi o inesperti per volere partecipare al corso extra. Leggendo si rese conto di conoscere praticamente tutti i nomi, anche quello di Way, o meglio Gerard Way.
Ci pensò un attimo, gli stava bene il nome Gerard. Quello era un nome che gli definiva a pieno il volto. Come un copricapo, gli calzava a pennello.
Prese la penna legata con una cordicella alla bacheca e scrisse il suo nome sulla seconda colonna. Sarebbe stato divertente recitare.
Quando l'ultima campanella suonò la settima ora fu conclusa, così come la giornata scolastica. Tutti iniziarono ad accalcarsi agli armadietti per sistemare le loro cartelle per poi finalmente fuggire da quello che per molti poteva essere anche chiamato come inferno in terra. Le aule in fretta si svuotarono e i corridoi, da essere colmi di ragazzi che andavano avanti e indietro freneticamente, si svuotarono a loro volta, in pochi erano rimasti indietro, senza unirsi al gregge.
Lo sparuto gruppo di amici si era aspettato pazientemente all'entrata. Quando capitava che nessuno dei quattro avesse impegni nel pomeriggio, sia con la scuola che personali, si davano questa sorta di appuntamento per poter passare del tempo insieme prima di fare ritorno a casa, quello era uno dei fortuiti giorni. Negli ultimi tempi era diventato un evento raro che gli impegni di tutti coincidessero, era come aspettare che i pianeti si allineassero.
Stavano camminando riscaldati dal sole pomeridiano, con calma, si stavano godendo la compagnia reciproca. Jamia stava prendendo le difese di Frank, mentre Bob dal canto suo preferiva difendere i suoi interessi. In fondo non chiedeva tanto, lui non era bravo con le parole quindi aveva gentilmente chiesto a Frank di fare tutta la relazione di coppia da solo, così da avere un lavoro ben fatto ed un buon voto. Ma a Jamia non era andato molto giù il discorso. Frank però non stava poi tanto dando retta agli amici, stava pensando al modo in cui dire ai suoi genitori che aveva deciso di frequentare teatro quell'anno.
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A Summoning // Frerard
FanficMonroeville era sempre stata una cittadina tranquilla, non c'erano mai novità lì, erano sempre gli stessi volti con le stesse storie. Monroeville aveva sempre avuto albe stupende, in particolar modo se queste venivano ammirate sopra le sue colline. ...