𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 𝗢5. Prendiamo del soju.

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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

L'unica cosa positiva di quel giorno era che fosse una bella giornata con un sole alto e splendente, un cielo azzurro e privo di qualsiasi tipo di nuvola

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L'unica cosa positiva di quel giorno era che fosse una bella giornata con un sole alto e splendente, un cielo azzurro e privo di qualsiasi tipo di nuvola. Avrei passato quella giornata stupenda a lavorare nel mio solito bar e non mi sarebbe dispiaciuto, stranamente. Amavo la pioggia e il freddo e con quel tipo di tempo sapevo benissimo cosa fare per intrattenermi, ma quando il sole splendeva sopra la mia testa mi sembrava di essere triste, in un qualche modo. Almeno quel giorno sarebbe andato tutto nei migliori dei modi. Io avrei passato le ore nel mio bar e nessuno avrebbe potuto importunarmi. L'unico pHoseokolo poteva essere il signor Lee, ma avrei volentieri preferito lui a tutto quello che era successo in solo una nottata.

«Buon lavoro Hera, chiamami quando finisci che ti do un passaggio a casa»

Hoseok mi sorrise da dentro l'auto prima di sgommare. Chiamarti con cosa? Il mio cellulare era andato a quel paese esattamente la sera prima ed io non avevo soldi per comprarne uno nuovo. L'unica soluzione era usare il mio vecchio telefono, inserire una sim ed utilizzarlo fin quando non si fosse rotto del tutto.

Presi un grosso respiro e guardai la macchina di Hoseok sparire dietro un angolo.

Mi ero fatta portare al lavoro un'ora prima dell'inizio del turno perché avevo una cosa da fare. Ovvero, proteggere me e la testa bacata del mio migliore amico.

Attraversai la strada guardando in ogni parte della via se qualcuno mi stesse seguendo. Stavo decisamente diventando paranoica, ma nessuno avrebbe potuto biasimarmi. Non potevo di certo vivere la mia vita con la paura che qualcuno potesse fare del male a me o ad Hoseok. Dovevo fare qualcosa e, se i film polizieschi mi avevano insegnato qualcosa, allora la polizia era la prima figura da chiamare in situazioni del genere. Avrei riferito che volevo l'anonimato per me e per il mio amico in modo da non mettere in pHoseokolo nessuno dei due. L'unica cosa da fare era sporgere denuncia, aspettare che qualcuno si occupasse di quel dannato Taehyung e continuare a vivere la mia vita come avevo sempre fatto, senza la paura che qualcuno potesse farmi del male.

Presi un grosso respiro e guardai la scritta davanti la porta trasparente. Commissariato di polizia. Sperai che, trovandomi nella capitale, le tempistiche sarebbero state minori rispetto a quelle degli altri paesini.

Abbassai la maniglia dell'ingresso e sussurrai un timido permesso che non venne notato o sentito da nessuno. Il viavai di gente in quell'ufficio era decisamente curioso; non avevo mai visto così tanti poliziotti in divisa, così tante persone sedute ad aspettare il loro turno e così tante segretarie impegnate con telefonate. Perfetto. Mi ci sarebbe voluto un bel po' di tempo. Sperai di riuscire a fare quello che dovevo fare entro un'ora in modo da potermi presentare in tempo a lavoro.

Un uomo in divisa mi fece segno con la testa di seguirlo. Annuii e feci un leggero inchino prima di iniziare a camminare velocemente nel suo ufficio. Adorai il fatto che quel poliziotto avesse più fretta di me. Avremmo finito quasi subito.

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora