𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙
Le pareti che mi circondavano erano completamente spoglie. Se non fosse stato per le finestre nelle mura del salotto non ci sarebbe stato proprio niente. C'era un divano a penisola enorme che occupava tutto il soggiorno, un tavolino basso coperto da un bellissimo centrino bianco. Davanti il divano, attaccato alla parete, stava una televisione che occupava quasi tutta quella superficie. Era una TV enorme, al momento spenta. La cucina invece aveva un'isola molto spaziosa, era piena di qualsiasi tipo di elettrodomestico che qualsiasi chef potesse desiderare dalla planetaria all'impastatrice, al microonde e tanto altro ancora. Quello era un appartamento lussuoso, nuovo di zecca con qualsiasi porta che si apriva grazie ad un pannello di controllo posto all'esterno di ogni stanza. Quegli apparentemente infiniti metri quadrati di solo lusso e ricchezza non me li sarei potuti permettere nemmeno dopo dieci anni di lavoro nel mio dannato bar. Eppure, sebbene quell'appartamento fosse perfetto in ogni singolo aspetto, sembrava vuoto. Non sembrava che ci abitasse qualcuno o che qualcuno lo avesse mai utilizzato. Persino il bagno, secondo la mia ispezione, era praticamente intoccato. C'erano due bagni principali entrambi dotati sia di una doccia che di una vasca, le mattonelle di marmo bianco, i lavandini bianchi anch'essi. Le stanze da letto, invece, erano quattro e tutte matrimoniali. Le camere erano enormi, una cosa che io non avevo mai visto nemmeno nei film. Anche quelle camere erano vuote, i letti fatti alla perfezione, segno che nessuno ci avesse mai dormito sopra, gli armadi vuoti. Quel dannato appartamento sembrava appena stato comprato e mai utilizzato e, cosa più importante, non era il mio appartamento.
Mi strinsi nuovamente con le gambe attaccate al petto, i piedi coperti dalle scarpe sopra il divano, le braccia a circondare i miei polpacci. La mia testa era sepolta in mezzo alle ginocchia, il petto che continuava a scuotersi da solo a causa di tutti i singhiozzi che stavo facendo uscire. Da quanto tempo stavo piangendo? Delle ore, probabilmente. Non sapevo nemmeno da quanto tempo io fossi rinchiusa in quell'appartamento che non avevo mai visto in tutta la mia vita.
Il buttafuori mi aveva scaraventata dentro quegli infiniti metri quadri subito dopo avermi fatto fare tre rampe di scale a forza. Non mi aveva nemmeno rivolto la parola, non mi aveva guardato neanche una volta.
I miei soldi erano andati perduti, la mia unica speranza di dormire tranquilla la notte si era dispersa nell'aria nel giro di qualche minuto. Taehyung e i suoi schifosi amici mi avevano preso in giro dal primo momento in cui mi avevano visto, mi avevano rubato i risparmi di una vita e non si erano fatti scrupoli nemmeno a picchiare a sangue Hoseok. E ora io mi ritrovavo da sola in un appartamento silenzioso, buio che mi faceva tremare dal freddo e dalla paura. Cosa ne sarebbe stato di me? Mi avrebbero ucciso? Cosa avrebbero detto ai miei genitori?
Riuscii a piangere più forte e rumorosamente, mentre le mie stesse ginocchia attutirono tutto il rumore assordante. Dovevo ascoltare Hoseok, dovevo farmi gli affari miei e dirgli della cazzata che avevo fatto in modo che lui potesse restituire i soldi prima di venerdì e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Invece no. Invece io avevo scelto di fare di testa mia e di mandare tutto a fanculo. E ora ero in casini più grandi di me.
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𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]
Hayran KurguNessuno di intelligente gioca pulito. [...] Lui era il veleno di Seul. Immaginai fosse soprannominato così perché fosse appunto un veleno. Un veleno senza antidoto. Seul è sempre stata una grande metropoli piena di tutte le cose che mandano Hera i...