𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 𝗢6. Il tuo Incubo Personale.

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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

Asciugai il mio viso con l'asciugamano e subito dopo iniziai a tamponare i capelli

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Asciugai il mio viso con l'asciugamano e subito dopo iniziai a tamponare i capelli. Una doccia calda a casa mia in tranquillità era la cosa più simile al paradiso che io conoscessi. Spensi la cassa vicino alla porta e il bagno intero cadde nel più tranquillo dei silenzi. Lo amai. Fra qualche ora i miei genitori sarebbero tornati da lavoro con la cena ed io non vedevo l'ora. Non avevo mangiato niente per tutto il giorno ed era da tempo che non mangiavo assieme alla mia famiglia.

Il cellulare con lo schermo rotto stava sopra il mio letto con dentro la sim; rimaneva solo da accenderlo e usare WhatsApp. L'unica cosa che mi importava era poter comunicare con Hoseok e i miei genitori almeno finché non avrei comprato un telefono.

Accesi l'affare vecchio di anni e subito le notifiche dei messaggi appena arrivati e delle mail di mesi prima mi colpirono come schegge. Dannazione. Dovevo pure essere grata di avere un vecchio cellulare. Premetti sulla chat di Hoseok e lessi i suoi ultimi messaggi. Almeno era di ottimo umore quella sera.

Hobi<3

Che ne dici di mangiare qualcosa da me una di queste sere come ai vecchi tempi?

Sono usciti nuovi film horror su Netflix ma non voglio guardarli da solo:)

A volte dimenticavo che il mio migliore amico fosse anche un fifone oltre che una testa calda. Sorrisi divertita a quei messaggi e scossi la testa. Afferrai una delle mie felpe giganti che usavo per dormire e lanciai un'occhiata per tutta la stanza cercando il calendario di lavoro, ma non lo trovai. Dovevo averlo lasciato in cucina o in salotto al piano terra. Che diavolo. Se c'era una cosa che odiavo era fare le scale per andare al piano inferiore quando ero a casa da sola. Anche io ero una fifona come Hoseok.

Posai l'asciugamano ora fradicio a causa dei miei capelli e cercai di infilarmi la felpa tenendo però premuto il pulsante per fare l'audio. Non avevo voglia di scrivere. A dire la verità, l'unica cosa di cui avevo voglia era dormire. Anche un massaggio da un forte e bell'uomo brasiliano sarebbe stato d'aiuto.

«Tienimi compagnia mentre scendo le scale-» tenni premuto l'icona per i messaggi vocali e finalmente riuscii a mettermi la felpa. Spostai i capelli ancora umidi da davanti al viso cercando di evitare di cadere per quella scalinata. Quando i miei occhi videro il buio pesto presente nel salotto, quasi mi venne voglia di tornare al pian di sopra e chiudermi in casa. Poi, ricordai quanti anni avessi. «Dammi qualche secondo che trovo il calendario della settimana prossima con tutti gli orari di lavoro- che poi non ti ho neanche detto cosa mi ha fatto quello stronzo di Sungho» scossi la testa alle mie stesse parole nel ricordare cosa aveva fatto quel coglione solo poche ore prima. Viscido schifoso. Scesi l'ultimo scalino e premetti la mano sulla parente nel tentativo di trovare quel dannato interruttore della luce. Quella casa era troppo grande per i miei gusti ed io dovevo ancora abituarmi a capire dove fossero le cose principali come gli interruttori. «Mi ha sgridato davanti a tutti perché non stavo facendo niente e fin qua tutto bene, ma poi ha rotto di proposito un bicchiere e me lo ha fatto pulire- quel fottuto deficiente, è fortunato che suo padre sia il proprietario, altrimenti gli avrei già fatto vedere di cosa sono capaci le persone di Daegu-»

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora