𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 20. Kim Taehyung, ti avverto.

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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

Quella mattina non faceva freddo, per cui avevo deciso di indossare una semplice maglia, dei jeans a vita alta e delle comuni scarpe da ginnastica

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Quella mattina non faceva freddo, per cui avevo deciso di indossare una semplice maglia, dei jeans a vita alta e delle comuni scarpe da ginnastica. Ero stata una sconsiderata, ma non avevo preso con me neanche una giacca.

Dopo ciò che aveva fatto Taehyung con quel famoso piatto, Sungho aveva iniziato a lasciarmi perdere e ad infastidirmi meno del solito. Che fosse stato merito del ragazzone dalle spalle larghe e dagli occhi profondi? Forse era così o forse il figlio del proprietario aveva solo capito di essere stato uno stronzo fino a quel momento.

Quella mattina avevo solo una missione: comprarmi qualcosa da vestire. Sebbene il mio armadio fosse pieno zeppo di vestiti, io usavo sempre le solite tre cose e questo, oltre ad infastidire me, mandava sulle furie mia madre in un modo quasi poetico. Tipo l'Orlando Furioso. Comunque fosse, al momento io dovevo solo osservare cosa ci fosse nei negozi. Poi, avrei guardato sul sito internet, avrei trovato qualche sconto ed avrei ordinato da lì. Anzi, molto probabilmente avrei aspettato i saldi di fine anno. La settimana prossima sarebbero arrivati i miei amici da Daegu ed io non potevo presentarmi con le solite due magliette, poi, con il fatto di avere lezioni universitarie ogni giorno, mi ero resa conto ancora di più di quanto io avessi poca roba.

Guardai Taehyung e lo trovai con le mani nelle tasche, un cipiglio sul viso e lo sguardo interrogativo che vagava per ciò che incontrava mentre eravamo fermi sulle scale mobili. Sembrava un extraterrestre appena atterrato con il suo UFO.

Il mio piano malvagio, tra i tanti, era stremare Taehyung con quanto più shopping possibile in modo che lui avrebbe capito che razza di palla al piede io fossi e che quindi mi avrebbe lasciata stare. Allo stesso tempo, però, non mi dispiaceva stare con quel ragazzo. Provavo sentimenti contrastanti per lui.

«Ci sono sempre così tante persone qui?»

Non riuscii a trattenere una risata divertita a causa del tono schifato, disgustato che il maggiore aveva appena usato. Il castano si guardava intorno con il naso arricciato, le labbra increspate. Sembrava un bambino indispettito.

«E pensa che nel fine settimana sono addirittura il doppio»

Scesi dalle scale mobili ed aspettai che Taehyung facesse lo stesso. Il ragazzo in questione non sembrò molto felice a causa delle mie parole. Il maggiore sospirò e riportò lo sguardo su di me. Taehyung era così dannatamente alto che il modo in cui mi guardava sembrava scazzato, ma poi ricordavo che fosse lui ad essere così. O probabilmente lui odiava già quel posto e mi stava maledicendo per averlo portato lì. Il piano funziona.

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora