𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 41. Dimentico che non è una scelta.

281 29 15
                                    

Benvenut* nel penultimo capitolo di Seoul Venom, buona lettura♡

Benvenut* nel penultimo capitolo di Seoul Venom, buona lettura♡

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non ricordavo che il mio letto fosse mai stato così comodo. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta in cui ero riuscita ad addormentarmi subito senza prima farmi paranoie riguardo quella nuova e sconosciuta camera. Il fatto era che quelle due ore passate al Fire mi avevano completamente sderenato; neanche la corsa in moto con Jungkook mi aveva risollevato il morale. L'ultima cosa che mi ricordavo era il mio corpo sopra il mio bellissimo letto e sotto le mie stupende e calde coperte.

Che ore erano? Non mi importava. Ero abbastanza sicura di voler rimanere in quel posto per il resto della mia vita. Avrei aggiunto anche una bella cioccolata calda con panna, dei biscotti e chissà cos'altro ancora, ma ero troppo stanca anche solo per scendere dal letto.

Ero sicura che fosse lunedì, almeno. Non avevo lezioni quel giorno e questo significava che niente e nessuno mi avrebbe impedito di godermi il mio meritato riposo. Sapevo anche che avrei dovuto parlare di quel posto a Taehyung ed Hoseok e che le reazioni sarebbero state diverse a seconda della persona: Hoseok ne sarebbe stato entusiasta e mi avrebbe chiesto di portarlo con me al prossimo turno, mentre Taehyung come minimo mi avrebbe urlato addosso. No, che cazzo. Lui non ne aveva alcun diritto; io non facevo certo la stripper e tutto quello che dovevo fare era servire dei drink con una canottiera addosso. Non era nulla di che e, comunque, si trattava della mia vita. A Taehyung sarebbe dovuto andare bene e basta.

Scattai con gli occhi aperti appena sentii dei passi dentro camera mia. Santo Dio. Dovevo aver sognato tutto; non c'era nessuno in casa mia a quell'ora del giorno. Continuai a sentire quei passi lenti, fintamente silenziosi che mi fecero accapponare la pelle. Forse era il parquet che scricchiolava; dovevo ancora abituarmici.

«Sei sveglia?»

Cacciai un urlo mettendomi a sedere di colpo. Mi portai una mano al petto sentendo il mio cuore minacciare di scappare dalla gola e correre via verso chissà dove. Fanculo. Vaffanculo.

«Tu sei- merda, cazzo- cosa cazzo-?»

«Troppe parolacce, tesoro»

Lo mandai a fare in culo un'altra volta e mi rimisi sotto le coperte. Non importava quanto fosse bello Kim Taehyung in quel momento, quanto il suo sorriso fosse dolce, quanto quella sua maglietta larga lo rendesse quasi carino ed innocente. Io avevo sonno, davvero tanto sonno e non potevo stare a sentire nessuno.

«Non intendi alzarti dal letto?»

In tutta risposta, mi coprii anche il viso e rimasi lì. Sperai, da un lato, che Taehyung si unisse a me e che dormissimo insieme dato che nessuno avrebbe mai potuto interromperci, ma il mio cervello non la finiva di pensare. Come aveva fatto quel ragazzo ad entrare? Non era nemmeno la prima volta che succedeva: la prima era stata quando avevo incontrato il tizio delle patatine, la seconda invece quando mia mamma lo aveva fatto entrare. Dannazione. Dovevo dire a mio padre di smettere di nascondere le chiavi di scorta sotto lo zerbino.

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora