𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 29. Quante volte mi hai chiamato Kim?

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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

Mi sistemai sotto le coperte di quell'enorme letto

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Mi sistemai sotto le coperte di quell'enorme letto. La penombra proveniente dalla luna stava lentamente sparendo. Doveva essere davvero notte tarda, ma ormai non importava più.

Sospirai lasciando andare un po' di stanchezza quando posai la testa sul cuscino morbido e soffice. Avrei potuto restare lì per sempre a dormire, vivere, mangiare e fare qualsiasi altra cosa. Posai una mano accanto al viso ed aprii gli occhi. In quel momento non seppi se avessi preferito tenerli chiusi oppure no. Taehyung mi guardava dall'alto. Aveva le spalle larghe e nude posate contro la testiera del letto, lo sguardo basso su di me, le gambe coperte dalle lenzuola bianche. Il ragazzo mi fissava con circospezione, con un'espressione che indossata da chiunque altro mi avrebbe fatta sentire odiata, ma non da lui. Quella era l'espressione che usava Taehyung per la maggior parte del tempo e non lo faceva con un motivo preciso. Era solo lui ad essere così e mi piaceva, mi incuriosiva.

Sebbene al piano di sotto la festa fosse sempre più rumorosa, le persone stessero continuando ad urlare, a bere e a divertirsi anche a quell'ora della notte, da dove eravamo noi due non si sentiva poi molto. Quella camera doveva essere insonorizzata o qualcosa del genere, perché si udiva solo un lieve rimbombo non fastidioso.

«Ti metterai a dormire?»

Sussurrai appena nell'alzare la testa mantenendola sempre sul cuscino. Le mie gambe nude stavano sotto le coperte al caldo, le mie braccia che circondavano il cuscino come per abbracciarlo.

«Perché lo chiedi?»

«So che non dormi molto, quindi forse non hai sonno a quest'ora»

Taehyung morse per qualche secondo il suo interno guancia continuando a fissarmi dall'alto. La sua testa dritta, abbassata verso di me, il suo petto che si muoveva lentamente e in modo regolare, calmo. La rabbia che poco prima aveva occupato l'intera stanza era ormai svanita un po' a causa del sonno, un po' a causa di altro che io sperai fosse comprensione. Sperai appunto che Taehyung avesse capito che Jungkook fosse solo un amico e niente di più.

«Devi smetterla di preoccuparti per me-»

«Perché?»

«Perché non ho bisogno di preoccupazione o apprensione, Hera-»

«Io credo di sì»

Arricciai il naso per spostare un capello che mi dava fastidio e non mi accorsi subito dello sguardo sconcertato del ragazzone ancora seduto accanto a me. Sbattei velocemente le palpebre e mi sistemai meglio in modo da poter guardare Taehyung senza avere poi il torcicollo. Era così bello, così carino con quei capelli spettinati, con quel look che non era niente di ciò che lui era quando indossava camicie costose, pantaloni eleganti. Mi piaceva quel Taehyung sbarazzino.

«Volevo portarti la cena questa sera- so che non mangi e non voglio che-»

«Perché non l'hai fatto?»

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora