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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

Il viaggio in moto era stata la cosa più bella ed adrenalinica che io avessi mai fatto in tutta la mia vita

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Il viaggio in moto era stata la cosa più bella ed adrenalinica che io avessi mai fatto in tutta la mia vita. Sentivo il viso freddo, le gambe leggere come l'aria che si era abbattuta contro di me fino a quel momento. Sapevo già che avrei chiesto a Jungkook di farmi fare un altro giro su quella sua bellissima, grandissima e rumorosissima moto. Quel ragazzo faceva le curve più pericolose come se le stesse disegnando a mano con un segno su un foglio bianco. Mi sarebbe piaciuto saper guidare quella moto.

«Fantastico! È stato fantastico!» saltellai giù da quel veicolo con ancora il casco in testa. Saltellavo allegramente aspettando che anche Jungkook scendesse. «Come hai imparato a guidare così?! Ci è voluto tanto?! Posso guidarla senza patente?!»

Una fragorosa risata uscì dalle labbra rosse del ragazzo appena questo si tolse il casco. Sentivo un'immensa adrenalina in corpo che dovevo in qualche modo scaricare e al momento l'unica cosa che mi veniva in mente era saltellare sul posto.

Jungkook allungò le mani verso il mio viso. Il ragazzo mi tolse il casco di dosso con dolcezza, ma io non smisi di muovermi. Sperai tanto di non sembrare una bambina, ma a giudicare dallo sguardo del moro poteva anche essere.

«Facciamo così- appena prenderai la patente, ti insegnerò a guidarla»

Non riuscii a contenere tutto il mio entusiasmo e cacciai un urletto di felicità. Ora avevo un serio motivo per prendere la patente e questo significava che dovevo impegnarmi. Maledizione. Ora, però, c'era un'altra sfida ad aspettarmi: il Fire.

Non seppi dove si trovasse quel posto, come fosse e quale potesse davvero essere il mio compito con precisione, ma non mi servì attendere ancora per molto.

Appena Jungkook scese dalla moto mi invitò a seguirlo. Quando mi girai rimasi di sasso. Come avevo potuto non notare un posto del genere nel centro di Seoul? Non ci trovavamo proprio nel centro della città ed eravamo più verso la periferia, ma questo non cambiava le cose. Quell'edificio era enorme, gigante, altissimo. La scritta a neon Fire Night Club stava a caratteri cubitali davanti la struttura di colore viola scuro, quasi nero. Dalla porta aperta davanti i nostri occhi uscivano luci psichedeliche, bianche e gialle, verde fluo e fuxia come se lì dentro ci fosse una discoteca. Il parcheggio su cui Jungkook aveva lasciato la moto era molto, molto più grande del previsto. Capii in quell'esatto momento quanto la mia previsione su chi ci sarebbe stato in quel locale fosse sbagliata: dovevano esserci come minimo una cinquantina di persone.

C'erano degli uomini fuori dalla porta del locale che fumavano, parlavano fra di loro, alcuni erano fermi di fronte delle macchine, altri proprio di fronte delle moto. Sembravano indaffarati a parlare, bere, ma non erano come me li sarei immaginati: quegli uomini, quei ragazzi erano vestiti in modo elegante con giacca e cravatta, smoking, scarpe perfettamente laccate di nero ai piedi, i capelli pettinati e tenuti in ordine. Non erano certo dei drogati, anzi; sembravano persone piuttosto importanti.

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora