𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 38. Voglio farti capire quanto tengo a te.

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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

Per tutto quel tempo, ovvero un paio d'ore, i ragazzi avevano fatto amicizia fra loro

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Per tutto quel tempo, ovvero un paio d'ore, i ragazzi avevano fatto amicizia fra loro. Sanha ed Hoseok avevano ritrovato le cose che ricordavano avere in comune, Jisoo non perdeva occasione per flirtare sia con Hoseok che con Jimin e Yoongi si stava subendo una Nari mezza ubriaca che parlava dei suoi pesci e del suo acquario. Sembrava davvero interessato, però. Riguardo Dongmin, lo avevo visto davvero giù; non aveva parlato per tutta la sera se non qualche volta con suo fratello e non accennava a volerlo fare. Forse era successo qualcosa di brutto e si era rattristato per quello. Il fatto era che mi mancavano quei quattro idioti: loro erano i miei amici più cari che io ero stata costretta a lasciare a Daegu. A Seoul, però, avevo trovato un'altra persona altrettanto speciale per me.

Taehyung se ne stava seduto sul divano con la schiena contro lo schienale, una bottiglia di birra fra le dita che ogni tanto sorseggiava. Non lo credevo tipo da birra. Quei suoi occhi assottigliati e severi vagavano sopra ognuno dei miei amici ogni volta che si muovevano o che il loro tono di voce si alzava troppo quasi come se avesse voluto tagliare loro la testa. Probabilmente, era così.

Se pensavo a ciò che era successo poco prima fra me e Taehyung mi saliva un senso di imbarazzo che mi attraversava il corpo. Dannazione. Ora che ero ritornata in me, avevo capito quanto fossi stata avventata. Tuttavia, non mi pentivo di niente.

«Fratello, hai da accendere?»

Un Sanha assonnato tirò un pugno alla spalla del moro accanto a lui. Dongmin sbuffò e borbottò qualcosa prima di tirare fuori dalla tasca dei pantaloni una busta.

«Ti dispiace?»

Fu la seconda volta che vidi Dongmin e Taehyung comunicare. Non seppi perché, ma la situazione si fece subito più pesante. Yoongi e Jimin osservavano Taehyung con la coda dell'occhio come se aspettassero un suo cenno o qualcosa del genere. Un qualcosa che non arrivò. Il castano annuì con la testa prima di portare la bottiglia di birra fra le sue labbra e bere un altro sorso. I suoi occhi scuri scrutavano attentamente i movimenti di Dongmin che si stava abbassando con le ginocchia a terra. Quest'ultimo si sistemò sul tavolino del salotto con la sua busta, le cartine ed i filtri.

«Chi vuole favorire? Offriamo noi!»

Ignorai l'urletto allegro di Sanha, lo sguardo curioso di Taehyung posato su di me come se aspettasse una mia reazione. Perché avrei dovuto averla?

Fu quando anche Hoseok alzò la mano che mi feci qualche domanda.

Mi avvicinai al moro ancora inginocchiato sul tappeto e cercai di capire cosa stesse facendo. Non era la prima volta che vedevo qualcuno girarsi una sigaretta.

«Hera, vuoi anche tu? Ti assicuro che non è molto forte-»

«No»

Non fui io a rispondere alla domanda del ragazzone muscoloso, ma suo fratello e Taehyung al posto mio. I due si guardarono poi di sottecchi prima di ricominciare a far finta di niente. Tranne Taehyung. Il castano fissava Sanha come se avesse voluto ucciderlo, mentre stringeva la bottiglia fra le dita come se avesse potuto romperla.

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora