𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 28. Intendi dormire vestita?

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𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙

«Inutile che continui ad urlare- non ti sentirà nessuno»

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«Inutile che continui ad urlare- non ti sentirà nessuno»

Il tono di Taehyung era troppo calmo, troppo pacato. Solo io stavo per avere una crisi? Un attacco di panico?

[...]

Mi voltai verso il maggiore e lo vidi comodamente seduto sul letto. Era un letto matrimoniale posto nel mezzo della buia stanza, con delle specie di colonne che partivano da ogni suo angolo e si univano al soffitto. Le lenzuola erano bianche, incastrate alla perfezione ai lati del materasso sotto i quattro cuscini forse morbidi.

Lanciai un'occhiata a Taehyung e lo trovai con le braccia dietro la schiena posate sul letto, il petto leggermente stirato indietro, le gambe aperte con i piedi sul pavimento. La giacca nera del ragazzo era posata accanto a lui, la sua camicia bianca sbottonata solo all'inizio del colletto. Il più grande mi guardava continuamente dall'alto al basso con la testa inclinata di lato, ciuffi di capelli che gli coprivano l'occhio destro, il suo labbro inferiore stretto fra i suoi stessi denti. C'era un sorrisetto dipinto su quel viso colpito dalla penombra, uno sguardo malizioso su quel faccino apparentemente innocente. Aveva una bella faccia tosta a squadrarmi in quel modo.

«Smettila di fissarmi così- vuoi prendere sul serio la situazione? Il tuo amico ci ha rinchiusi in una camera!»

Per poco volli mettermi ad implorarlo di darmi retta, di fare qualcosa per risolvere la situazione, ma Taehyung non sembrò avermi ascoltato. Era un emerito cretino.

«Sono incazzato con te, ma gli occhi li ho ancora»

Il maggiore arricciò il naso sospirando come se volesse fare qualcosa, ma se lo fosse appena proibito da solo. Che diavolo? Lo sguardo del castano continuava a scorrere per il mio corpo fermandosi poi sulle mie cosce nude, sulla mia scollatura. Mi stava mandando a fuoco solo guardandomi. Non immaginai cosa sarebbe successo se avesse iniziato a toccarmi. Hera, porca puttana.

«Non mi interessa dei tuoi occhi, idiota- te li tolgo se non la smetti»

Feci un passo avanti verso l'uomo seduto sul letto. Non lo avessi mai fatto.

Taehyung sollevò all'improvviso lo sguardo sul mio ed io per poco feci un colpo. Il maggiore si inumidì le labbra, ma non si mosse dalla sua posizione.

«Ho sempre pensato che dovrei occuparmi della tua bocca impertinente»

Dannazione. Lo faceva a posta? Deglutii e boccheggiai per qualche istante, ma non uscì niente dalle mie labbra ora secche e spalancate. Perché doveva avere quello strano effetto su di me? Era solo un ragazzo bello. Che in realtà è dolce, che è carino, educato, che mi ha regalato un panino del McDonald's senza cetriolini. Scossi la testa ai miei pensieri e mi ripresi dalla trance momentanea. Dovevo smettere di bere perché a quanto pareva anche una goccia di alcol mi mandava in cortocircuito.

𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora