𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙
Un rumore acuto proveniente dalla porta d'ingresso mi fece aprire gli occhi. Sbadigliai appena e cercai di mettere a fuoco l'entrata della stanza nella villa di Jimin che, in quel momento, era socchiusa. Bene. Io e Taehyung eravamo liberi, sebbene non ci fosse dispiaciuto stare in quella "prigione".
Afferrai il cellulare sopra il comodino. La mia lezione di economia era iniziata ed era finita da un bel pezzo. Almeno, la sera prima avevo mentito sul fatto di dover lavorare quella mattina e potevo passare il resto della giornata a letto a mangiare schifezze. Forse aver saltato una lezione non sarebbe stata la fine del mondo.
Mi voltai a fatica verso l'altro lato del letto. Taehyung aveva un braccio attorcigliato al mio petto, mi stringeva a lui come se avesse paura che io potessi scappare in qualche modo. Sollevai la schiena e posai entrambi i gomiti accanto la testa del maggiore. Non riuscii a trattenere un sorriso nel vederlo dormire in modo così pacifico e tranquillo con gli occhi serrati, le labbra socchiuse, i lineamenti del viso rilassati. Baciai dolcemente le guance del maggiore ancora e ancora, poi la punta del suo naso, la sua bocca rossa e morbida. Uno sbuffo scappò dal ragazzo che però continuò a dormire. La sua mano si mosse sulla mia schiena fermandosi poi sul mio sedere. Rimase lì, posata lì sopra. Ridacchiai e premetti nuovamente le mie labbra su quelle del castano, gli spostai i capelli ricci da davanti la fronte continuando a sorridere nel vedere il suo viso dolce, rilassato. Era così carino.
«Taehyung, hey-» sussurrai sopra il suo orecchio prima di baciargli il collo, di far passare le dita fra i suoi ciuffi ribelli. Il ragazzo mugolò qualcosa. «Svegliati, è ora-»
«Decido io quando è ora»
Il tono rauco del maggiore fu in contrasto con la sua voce impastata, i suoi occhi ancora chiusi. Ridacchiai a quell'immagine e continuai a lasciare baci a stampo sulle sue labbra, sulle sue guance facendo lamentare il ragazzo.
Un verso grattato uscì dalla bocca del castano. Non feci in tempo a fare qualsiasi cosa che venni buttata sul letto di schiena. Cacciai un urlo quando Taehyung fu sopra di me. Il ragazzo sospirò pesantemente ed incastrò la faccia nell'incavo del mio collo rimanendo lì fermo con il petto sopra il mio, le mani di fianco la mia testa. Non smisi di sorridere e feci scorrere le dita sui capelli del maggiore con dolcezza tirandoglieli leggermente. Sentii Taehyung grugnire contro la pelle nuda del mio petto, il respiro pesante abbattersi contro di me mandando brividi al mio corpo.
«Che ore sono? Cazzo-» il castano sbuffò alzando la testa dalla mia spalla. Teneva gli occhi socchiusi, la fronte corrugata a causa della confusione iniziale. Si guardò intorno cercando di capire cosa stesse succedendo. Era così carino. «Ti devo portare a lezione? A che ora inizia? Fai ancora in tempo a-?»
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𝗦𝗘𝗢𝗨𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗢𝗠𓆙 [BTS; Kim Taehyung]
FanfictionNessuno di intelligente gioca pulito. [...] Lui era il veleno di Seul. Immaginai fosse soprannominato così perché fosse appunto un veleno. Un veleno senza antidoto. Seul è sempre stata una grande metropoli piena di tutte le cose che mandano Hera i...