Dopo qualche ora sento il jet ripartire, siamo rimasti fermi in un punto per, non so nemmeno io quanto tempo, anche se qui dentro sembrava molto silenzioso, ho sentito forti rumori provenire da fuori, ogni tanto il jet traballava ed è stato piuttosto terrificante sentire le turbolenze, specialmente quando non puoi urlare dalla paura.
Quella Nebula ha ottenuto ciò che voleva, mi ha spaventata a morte, non parlerò più se è questo che desidera, anche perchè me l'ha chiesto così gentilmente che mi ha fatto davvero venire voglia di tacere.
Ho ancora mal di testa per il dolore che ho provato e nonostante la ferità sia già sparita ho perso molto sangue e il pavimento ne è la prova, credo anche di essere svenuta per qualche minuto, non so cosa sia successo ma mi sono risvegliata da sola con il braccio a penzoloni fuori dalla poltrona.
Sto malissimo, continuo ad avere freddo e non credo che il mal di testa passerà così facilmente.Ho pensato spesso a questo giorno, ho sempre immaginato uno scenario del genere, io che vengo rapita da Thanos o da qualche altro alieno che vuole questa gemma del cazzo, ma ogni pensiero finiva con una Katherine che sconfigge il suo rapitore, trionfante, felice e potente.
Adesso che il giorno è arrivato, rimpiango di non essere quella Katherine, quella ragazza che riusciva a salvarsi da sola, quella Katherine che affrontava Thanos battendolo, la Katherine che sognavo di essere...il problema è proprio questo però, che sognavo e basta.Delle urla che provengono dalla parte est del jet attirano la mia attenzione, mi volto per vedere chi è che sta facendo tutto questo casino e mi rendo conto che sono i miei rapitori e Thanos stesso ad emettere questi suoni, solo dopo averli visti in faccia, mi rendo conto che stanno ridendo, stanno...festeggiando? C'è chi salta di gioia, chi si batte il cinque, c'è anche qualcuno che sorride mentre sanguina dal naso, e c'è chi, come Thanos, è ricoperto di sangue dalla testa ai piedi e ha in mano una pietra luminosa.
Ho già visto una pietra simile, so già di cosa si tratta, riconoscerei una gemma dell'infinito tra mille pietre, specialmente dopo che ho assorbito il potere di una di loro. Appena Thanos si accorge che li sto osservando si avvicina a me con un sorriso trionfante in faccia. Fa volare la gemma in aria e la riprende mentre sta fischiettando qualcosa, forse una canzone? Una filastrocca? Non lo so, non riconosco il motivo, so solo che non mi piace il sorriso che ha, e poi è tutto ricoperto di sangue, sembra uno psicopatico, cioè mi correggo, è uno psicopatico cazzo!Thanos-Ciao mia cara- dice sedendosi di nuovo sulla sedia difronte a me
Kat-Non chiamarmi così-
Thanos-Come vuoi che ti chiami?-
Kat-Katherine o Signorina Graves, anzi non chiamarmi proprio, riportami a casa!-
Thanos-Oh questo non è possibile, specialmente non adesso- dice continuando a giocare con quella gemma azzurra, ha un colore meraviglioso, chissà dove l'ha presa? -Sei interessata alla mia nuova gemma?-
Kat-Dove l'hai presa?- chiedo di colpo
Thanos-Ok si, sei interessata a quanto pare...sono andato a fare un salto su una pianeta-
Kat-Un salto doloroso a quanto vedo- dico riferendomi al sangue che lo ricopre tutto
Thanos-Si, ma non è mio, non preoccuparti per me- peccato
Kat-Di chi è allora?-
Thanos-Di guerrieri, che hanno provato a fermarmi, sfortunatamente per loro, non erano abbastanza forti, fortunatamente per me, non avevano il loro principe più forte a difenderli- principe?
Kat-C-che pianeta...su che pianeta, l'hai presa?- lui sorride, è contento di vedermi in difficoltà, continua a giocare lanciando la gemma in aria e riprendendola, non mi risponde e il suo atteggiamento mi sta mandando fuori di testa -Su che pianeta l'hai presa?!- ripeto
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In your arms I feel at home / Loki
FanfictionKatherine Graves, 23 anni, iscritta al Master di ingegneria ambientale alla Columbia University di New York. La sua vita tutta casa e università cambia in un attimo, quando entra in contatto con una strana pietra che le da un potere mai visto, si tr...