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Quando arriviamo nel nostro palazzo, vado dritta in camera mia, sono stanca, la tensione provata nei minuti in cui sono stata fuori si fa sentire, fortunatamente non ho fatto saltare nulla ma ho rischiato di farlo e questo mi turba un po'.
Tony invece mi è sembrato soddisfatto, sono riuscita a calmarmi anche grazie a lui e questo lo sa, il sorriso che aveva stampato in faccia ne era la prova.
Tutto sommato non posso lamentarmi di come è andata.
Appena arrivo in camera levo il blazer, è troppo stretto e sento un po' di caldo, è decisamente un capo troppo pesante per indossarlo oggi che fortunatamente è una bella giornata e le temperature sono alte.

Steve-Sei bellissima- dice entrando in camera e poggiandosi sulla porta, lo guardo meglio, non mi sono permessa di farlo prima in pubblico, perché non sono poi così rispettosa quando fisso Steve Rogers.
Ha le mani nelle tasche dei pantaloni blu scuro, la camicia bianca è un po' trasparente e si intravedono gli addominali, la giacca blu è stretta sulle braccia e gli rimarca i muscoli...è straordinario.

Kat-Tu ti sei visto?- sorride

Steve-Dico davvero- dice serio

Kat-Vuoi entrare? Sei tornato qui per me, non mi sembra giusto farti passare la serata da solo-

Steve-Me lo chiedi perché è giusto o perché lo vuoi? - è ancora serio

Kat-Perché lo voglio, che c'è? Che succede? -

Steve-Niente- è ancora lì fermo sulla porta, non accenna ad entrare completamente, è indeciso.

Kat-Vieni qui- dico porgendogli la mia mano, sorride debolmente ed entra dentro, chiude la porta e si avvicina, prende la mia mano e la guarda, massaggia le nocche con il pollice -Ti va di dirmi cosa c'è? - dico piano a bassa voce, dovevo chiederlo già prima, in auto, ma non mi andava di rovinare il momento di relax che stavamo vivendo.

Steve-Non lo so- ecco c'è qualcosa

Kat-Vieni qui- lo trascino verso il divano, mi segue senza fare domande, mi siedo e lui fa lo stesso, continuo a tenergli la mano e metto sopra anche l'altra, ha uno sguardo strano -Cosa succede? Che hai? -

Steve-Innanzitutto mettiti qualcosa perché questo pezzo di stoffa che hai addosso mi sta facendo impazzire- dice di colpo riferendosi al body.

Kat-Oddio- mi alzo dal divano e vado dritta nella cabina armadio a prendere qualcosa, cosa posso mettere? -una t-shirt va bene? - urlo per farmi sentire

Steve-Qualunque cosa, basta che ti copra un po'- dice sofferente, prendo la prima t-shirt che trovo e la infilo di fretta.
Sorrido compiaciuta, non so nemmeno io perché sto sorridendo, forse sono contenta di non essere sempre io quella che cede al suo fascino? Per una volta è lui in difficoltà, bene. Mi batto il cinque mentalmente e torno da lui, perché sono così soddisfatta?

Kat-Va bene? - chiedo facendo un giro su me stessa

Steve-Si meglio- lo raggiungo sul divano

Kat-Allora? Cosa succede? - mi guarda senza dire niente, sembra combattere contro qualcosa, non so cosa, non riesco a capirlo -Non vuoi parlarne? Se non vuoi va bene- voglio fargli capire che va tutto bene e che può dirmi tutto o se non vuole, può anche non dirmi nulla.

Steve-No, è che...non so cosa mi sia preso prima- dice a bassa voce

Kat-Quando? -

Steve-Quando ho, ho nominato Loki- mentre lo dice mi guarda negli occhi, devo resistere, non devo far trasparire nessuna emozione, devo essere forte e non far capire che ogni volta che dicono il suo nome, sento dolore al cuore, come se qualcuno mi stesse pugnalando.

Kat-Non è successo niente Steve, va bene così, devi essere libero di nominare chi vuoi e quando vuoi davanti a me- non so come faccio a mentirgli così spudoratamente, è stata sicuramente l'influenza di Loki, mi ha lasciato una grande qualità a quanto pare. Steve parla attirando la mia attenzione.

In your arms I feel at home / LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora