Tra le crepe del mio cuore

Capitolo 12

Ho toccato il fondo.

Pensavo di averlo già fatto in passato.

Che più in basso non si potesse cadere, e invece sembra non ci sia mai fine.

L'ho attraversato in lungo e in largo.

Senza la sua mano a tenermi, ho ceduto.

Ho fatto un passo indietro sul dirupo, mi sono lasciata cadere nel vuoto.

D'allora continuo a rotolare, sempre più giù...

Ho chiuso con tutti.

Olly è l'unica che non si è mai arresa con me.

Ho passato l'estate a lavorare in un night club come ballerina e spogliarellista per uomini di basso livello.

Mi sono spogliata, ubriacata, drogata..

Niente era abbastanza.

Niente faceva più rumore del caos che regnava in ogni parte di me.

Ho capito che l'amore è un' arma.

Il pugnale più potente che possa esistere.

Ed ero io ad impugnarlo, l'ho puntato dritto al suo petto e ho spinto con tutta la forza che avevo.

Ma il suo cuore ed il mio si appartenevano già.

Battevano insieme..

Non potevo saperlo.

Così quando ho sferrato il colpo ho trafitto entrambi.

Ogni giorno ed ogni notte ho cercato i suoi occhi in mille persone

per le strade

tra gli sconosciuti

nessuno li aveva..

Tutto il dolore era dentro di me,ed io non sapevo cosa fare, o meglio ero sempre alla ricerca di qualcosa che lo coprisse.

Ho passato il tempo ad accarezzare la morte

a sfidarla

ma lei non mi ha voluta.

Perfino lei mi ha voltato le spalle.

Sento tutto.

Ad inizio settembre sono stata trovata da un ragazzo sul ciglio della strada,Thomas, io non ricordo nulla di quell'incontro, lui dice che ero fuori di me, avevo le allucinazioni, farfugliavo cose incomprensibili ed ero piena di lividi e graffi così, mi ha portata in ospedale.

I medici mi hanno ricoverata, dato decine di brochure su centri di riabilitazione, dottori, psicologi, una cerchia di sconosciuti intorno al mio letto ad osservarmi e studiarmi come fossi una cavia da laboratorio. Sono rimasta lì una settimana in silenzio a fissare il soffitto.