Capitolo 17

184 7 0
                                    

'𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒍𝒂 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒂́ 𝒅𝒂𝒑𝒑𝒆𝒓𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐,
𝒕𝒓𝒂 𝒍𝒆 𝒎𝒂𝒏𝒊, 𝒏𝒆𝒊 𝒄𝒂𝒑𝒆𝒍𝒍𝒊,
𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒆𝒍𝒍𝒆, 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒐𝒔𝒔𝒂..
𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒕𝒆𝒏𝒆𝒓𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒓𝒆𝒕𝒕𝒂?'

𝑳.𝑲.𝑪𝒐𝒍𝒍𝒆𝒏.



Sto sognando?
NO.
Ho dormito tutta la notte indisturbata, avvolta in un calore che sa di vita.
Sgrano gli occhi per capire s'è vero. Nessun incubo, nessun demone ha bisbigliato nella mia testa. Nessuna mancanza che mi abbia spinto ad alzarmi e a vagare per le strade o annusare maglie in un cassetto.
Il profumo che mi mancava è su tutta la mia pelle. Sono consapevole di essere tra le braccia di Chris, e sono felice per la prima volta dopo tanto tempo.

Mi guardo meglio intorno per accertarmi che sia vero. Cazzo s'è vero!
Le lenzuola stropicciate contornano i nostri corpi, le gambe intrecciate a ricoprire quelle dell'altro.
Scosto la testa lentamente, è così bello mentre dorme, voglio baciargli le labbra.
Trattengo il respiro per non fare rumore, controllo i movimenti per non farlo svegliare, piano, leggera come una piuma, poso la mia bocca sulla sua.
Il sapore delle sue labbra è così dolce da non permettermi di fermarmi. Lascio piccoli e delicati baci, impercettibili.

Bussano alla porta. «Chris, la domestica ha preparato la colazione, scendi di sotto!»
Apre flebilmente gli occhi, mi vede e s'irrigidisce immediatamente.
«Chris, a tuo padre non piace che tu faccia tardi!» La voce di una donna continua a chiamare, io infilo la testa sotto le coperte.
Mi scioglie dal suo abbraccio ed esclama. «Non scendo stamattina, ho appuntamento con Maya!»
Il mio cuore si spezza al suono di quelle parole.
Mi toglie le coperte dalla testa e con sguardo severo, sconvolto, chiede. «Cosa ci fai tu nel mio letto?»
La sua attenzione viene attirata dal mio corpo, la pancia, il basso ventre scoperto e le gambe.
Cazzo! La maglietta è salita su e ricopre a malapena il reggiseno, mi affretto ad abbassarla.
«Non ricordi nulla?» Balbetto.
Muove la testa come a domandare 'cosa'. Mi copro il viso con le mani.
«Allora? Chi ti ha fatta entrare?»
Scendo dal letto alla ricerca dei miei indumenti, infilo freneticamente i jeans.
«Chi ti ha fatto entrare?»Ripeto facendogli il verso.«Tu. Chi altri sennò?»
«Che stupida..»Bisbiglio muovendo a malapena le labbra.
Si siede sul letto a godere dello spettacolo. «Non merito una spiegazio..»
Lo interrompo bruscamente, alzando forse un po' troppo il tono della voce. «Davvero Chris? Non ricordi un cazzo?»
Scuote la testa confuso.
«Bene! Anzi, perfetto! Eri ubriaco, ti ho accompagnato a casa e tu..» Gli punto un dito. «Tu mi hai fatto entrare, tu mi hai dato questa stupida maglia, tu mi hai chiesto di dormire nel tuo letto.» Sfilo il codino dai capelli e glielo tiro in viso. «Tu mi hai detto che era solo un prestito! Contento?»
Tolgo la maglia.
«Hey, ferma, ferma che fai?» Sposta gli occhi dal mio seno alla finestra.
Mi avvicino di più a lui. «Ieri sera sembrava che ti piacesse questo corpo...»
Si alza afferrandomi un polso con il panico sul volto. «Stanotte siamo stati insieme?»
Piego le spalle ed infilo la mia canotta. Non ho alcuna voglia di parlare di stanotte, perché se ci penso...mi viene la pelle d'oca, sono stata davvero bene e non ne voglio sporcare il ricordo. Taccio.
«Non voglio giocare, dimmi se stanotte abbiamo fatto, fatto...» Balbetta senza finire la frase.
«Cosa Chris? Fatto cosa? Non riesci neppure a dirlo!»
Mi fissa negli occhi. «Devi dirmelo se abbiamo fatto l'amore!»

Deglutisco a fatica il nodo che mi si è formato in gola, un brivido mi percorre la schiena, in ventitré anni nessuno aveva usato quella parola con me.
Fare l'amore, che strano suono. In un certo senso con gli occhi, con le parole... è proprio quello che abbiamo fatto.

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora