Capitolo 31

62 1 0
                                    


"𝑷𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒍𝒊,
𝒕𝒓𝒂 𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒆 𝒃𝒓𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂,
𝒅𝒐𝒗𝒆 𝒉𝒐 𝒂𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆,
𝒆̀ 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆."

𝑳.𝑲.𝑪𝒐𝒍𝒍𝒆𝒏


Abbiamo salutato Olivia e Denny sulle scale del comune con la promessa di vederci più tardi da Joe per festeggiare, io e Chris ci siamo regalati gli anelli, niente di sbrilluccicoso o tradizionale. Come due ragazzini siamo corsi nel primo negozio di tatuaggi per incidere sull'anulare sinistro la sagoma di una pseudo fede nuziale. Per la precisione tre fili neri sulla parte superiore, a simboleggiare oggi, domani, sempre - ovviamente l'idea è stata di Christian, io ho acconsentito senza pensarci troppo, perché se mi fossi fermata un nano secondo a riflettere avrei detto no. Insomma stiamo parlando di un marchio permanente sulla pelle.

Ma chi voglio prendere in giro? Parla la pazza che ha i suoi occhi dipinti sotto il seno.
- Per un attimo mi sono sentita una di quelle ragazze senza spina dorsale, quelle che pur di compiacere il proprio uomo dicono di si a tutto, quest'idea mi ha mandata in tilt. L'attimo dopo ho capito che non me ne frega un cazzo dell'etichetta che mi affibbierà la gente, non me ne frega un cazzo dei sabotaggi gratuiti che il mio cervello svilupperà a discapito della mia relazione, perché quando siamo entrati nello studio di tatuaggi, per un frammento di secondo ho alzato gli occhi sulla spalla del tatuatore incrociando il mio riflesso in un grande specchio dietro di lui, e in quel millisecondo il tempo si è fermato.
Ho visto una persona diversa.
Non mi ha fatto ribrezzo, quasi non mi riconoscevo. Intorno a me c'era una luce diversa, la stessa che ho visto nelle foto impolverate della mia vecchia camera. Ero felice, e la stessa felicità adesso la sento vibrare nel petto. Risulta terribilmente romantico e sdolcinato fino alla nausea, fare un tatuaggio identico per di più come fede nuziale ma è semplice e discreto, tutto sommato oserei dire addirittura carino. Nella parte nascosta del dito, quella che si trova all'interno della mano due lettere sovrapposte C ed S le nostre iniziali. Chris mi ha dilettata per tutto il tempo con una leggenda sull' anulare sinistro - credo del tutto inventata - la quale dice risalga agli antichi Egizi, loro erano convinti dell'esistenza di una vena - la vena amoris- che, partendo dall'anulare sinistro pare arrivi direttamente al cuore. L'ho lasciato crogiolarsi dentro la sua vena poeta, sembrava così felice di questa teoria che per un attimo mi ha fatto dubitare della medicina, io non credo esista, ma se mi dovesse raccontarmi che la luna è fatta di briciole di pane essiccate al sole con gli stessi occhi e la stessa enfasi, beh lo lascerei parlare, e lo ascolterei per ore esporre teorie su teorie a conferma della sua tesi.
Così adesso abbiamo entrambi le nostre lettere e i tre propositi sotto forma di linee incisi sulla pelle, su una vena immaginaria che porta al cuore. L'ha fatto a posta, sono sicura che al primo litigio la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata tirargli la fede o il cerchietto di plastica in viso, lui lo sapeva.. per una volta mi ha messo spalle a muro.
Ci sono così tante cose di me che non conosce ed io di lui, eppure quando lo guardo dimentico tutto, è come se riconoscessi i suoi occhi, come se mi avessero guardata da sempre. Forse ci siamo già amati in un'altra vita, e non m'importa dei dettagli quando sono con lui, non mi pento di aver sfiorato le sue labbra quella notte per provocarlo, né di avergli fatto vedere il peggio di me, perché quando ti innamori di quello, della parte più scura e tetra di una persona, è vero amore.

<<Passiamo al dormitorio prima di andare da Joe, devo andare in bagno.>>

Mi osserva dallo specchietto della moto facendo cenno di assenso con il capo.

Scendo e letteralmente corro. Devo andare in bagno è vero, ma non è tutto. Ho bisogno di un calmante, oggi sono successe troppe cose, cose enormi ed importanti che mi hanno resa felice e al contempo scombussolata, ho la testa pesante e i battiti irregolari. Ho solo bisogno di una di quelle stupide pillole per gli attacchi di panico, ed andrà meglio. Ad appena un passo dall'entrata del dormitorio una folata di vento mi sferza i capelli ed un brivido gelido mi attraversa le ossa. Sento il cuore accelerare quasi a voler sfondare la gabbia toracica, non è solo l'attacco di panico, c'è di più ne sono sicura..

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora