"𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍'𝒂𝒍𝒕𝒓𝒂 𝒑𝒂𝒕𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂
𝒎𝒐𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒂, 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒔𝒊 𝒇𝒂?
𝑺𝒊 𝒂𝒎𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒅𝒖𝒆."
𝑳.𝑲.𝑪𝒐𝒍𝒍𝒆𝒏.È successo davvero.
È andata via.
Ha infilato la mano nel mio torace strappandomi via il cuore, l'ha portato con sé lasciandomi qui con un buco nel petto.Non riesco ancora a realizzare.
Il modo si è fermato. Ha improvvisamente smesso di girare, perché tutto, per me, ruota intorno a lei. È stato così dal primo giorno. Sono entrato nei suoi occhi e ho capito che il mio mondo era lì dentro.
È ormai notte fonda, avrei voluto seguirla, provare a farla ragionare, chiedere uno straccio di spiegazione e invece non sono riuscito a muovermi. Paralizzato in questa camera, non ho più lei.
Non ho più nulla.
Sapevo che non stava attraversando un buon periodo, avrei voluto fare di più.
Avrei voluto asportare parti del mio corpo per risanare le sue lese, ma lei non me lo concede.
Quel niente che mi ha concesso a lei sembrava l'infinito.
E non sono servite le mie infinite parole, i soffi sul cuore, le notti a guardarla dormire per scacciare via i demoni che la tormentano.
Vederla distruggersi è come camminare in un cimitero abbandonato e sperare di trovarci i morti a banchettare. È come essere buttato in un film dell'orrore e dover fare i conti con tutto ciò che c'è dentro, personaggio inerme, di una storia sconosciuta, lì bloccato col fiato sospeso, con la paura sotto la pelle che succeda il peggio. Guardarla davvero, se possibile è anche più intenso, lei è vento, luce, tempesta, terremoto e arcobaleni, è il respiro corto dopo una corsa. È l'aria tiepida delle mattine di mezza estate.
Sembra essere avvolta dalle fiamme, così oscura e folle, intensa.
Ha il sapore del peccato, un mix di dolce e amaro, vita e morte, è droga pura, particelle sparse qua e là potenti come una bomba, crea dipendenza e più ne hai più ne vuoi, ti fotte il cervello. La sua mente un labirinto di incubi e mostri che, a volte fanno capolino nei suoi occhi e ti annientato attraverso le sue labbra.
Io però non mi arrendo, è l'amore della mia vita, non posso perderla.
Con lei non mi arrenderò mai.
Ma non so mai come muovermi, mi sembra sempre di camminare su una distesa di carboni, quando penso che sto andando bene, che non c'è pericolo mi brucio perché ne becco uno ardente.
E torno indietro.
Ricomincio da capo.
Vado avanti e le voci la scombussolano facendoci ritrovare nuovamente al punto di partenza.Sono le quattro del mattino e di Stefanie neppure l'ombra.
Mi stendo sul letto a pancia all'aria e guardo le stelle sul soffitto per un pò, aggrotto le sopracciglia fissandole senza guardarle davvero. Io le credo, voglio crederle, voglio pensare che ci siano pezzi di puzzle sparsi qua e là, che i suoi comportamenti abbiano un senso, che ci sia un filo logico. Ho bisogno di pensare che c'è qualcosa che mi sfugge.
Lei non è pazza.
Io lo so.
Mi alzo d'impeto e comincio a cercare.
Apro l'armadio, infilo le mani nelle tasche dei suoi jeans, rovisto nelle borse depositate sul fondo. Passo a rassegna anche il più piccolo suppellettile, agitandolo, provando a vedere se contiene un indizio, un biglietto, un appunto.
Niente.
Ho bisogno di trovare qualcosa.
Ne ho bisogno perché non ho immaginato tutto, quello che c'è tra noi è vero, è puro, è amore.
Così metto a soqquadro l'intera camera , guardo tra i libri sfogliandoli prima, poi scuotendoli a testa in giù, nei cassetti della scrivania, non so neppure cosa sto cercando. Lancio i cuscini sul pavimento dopo averli ispezionati ber bene, tasto ogni centimetro del materasso per assicurarmi che non ci sia qualcosa ficcato dentro.
Niente.
Preso dallo sconforto grido, lo afferro con entrambe le mani e lo getto sulla parete di fronte a me.
Sono fuori controllo, vorrei spaccare tutto, i mobili, i libri, gli inutili suppellettili, grattare via a mani nude lo stupido disegno che ha fatto sul muro, e ancora, rompere in mille pezzi le doghe di legno che stringo tra le mani.
Respiro pesantemente sentendo la furia salire sempre più.
«Aaaa» Sbatto i pugni sulle assi portando gli occhi verso il basso, non ho niente. Niente di niente.
Mi accascio sulle ruvide assi con il capo tra le mani provando ad ingoiare il senso di colpa nei suoi confronti che mi attanaglia.
Non sono riuscito ad essere il suo posto, volevo tenerla lontana dell'oscurità, volevo camminare nel buio, con lei, nel caso si fosse persa per indicarle la strada. Volevo tenerla al sicuro, come posso tenerla al sicuro da sé stessa?
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Tra le crepe del mio cuore
RomanceStefanie è una bellissima ragazza, ha vent'anni ed è cresciuta a San Diego in California. Ha un passato burrascoso che le ha cambiato il modo di guardare la vita. Due anni fa si è trasferita a Santa Clara con la sua migliore amica Olly. Il dolore...